Ultimo infortunio della carriera per Daniela Merighetti: crociato del ginocchio destro rotto

Ultimo infortunio della carriera per Daniela Merighetti: crociato del ginocchio destro rotto
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Ultimo infortunio della carriera per Daniela Merighetti: crociato del ginocchio destro rotto

"Non potevo che chiudere la mia carriera da atleta con una caduta". Questo pare abbia detto Daniela Merighetti a chi la soccorreva dopo il terrificante volo nella discesa di St. Moritz.

Nell'ultima gara di Coppa del Mondo della sua carriera la bresciana si è rotta il legamento crociato del ginocchio destro, mentre il ginocchio sinistro ha subìto un leggero trauma senza tuttavia riportare danni. Datovi conto dell'ennesimo infortunio, l'ultimo, occorso alla veterana della squadra azzurra, vogliamo ripercorrere brevemente la sua carriera.

Nata il 5 luglio 1981, Daniela Merighetti, per tutti Dada, non ha mai nascosto il fatto che da bambina sciare non le piaceva, ma poi col passare del tempo le cose sono cambiate, specialmente con le vittorie nelle prime garette. Approdata in Coppa del Mondo in occasione del gigante del Sestriere del 9 dicembre 2000, era una grande promessa delle discipline tecniche che poi si è trasformata gradualmente in ottima discesista e significativo è il fatto che da quando i punti delle gare di Coppa vengono assegnati alle prime 30 sia stata una delle poche italiane a conquistarne in tutte le specialità. Il primo dei suoi sei podi arrivò il 6 marzo 2003 nel gigante in notturna di Åre quando effettuò la più grande rimonta della storia del Circo Rosa risalendo addirittura dal ventinovesimo al secondo posto.

Per tornare sul podio ha dovuto aspettare il 14 gennaio 2012, ma ci tornò nel modo più memorabile perché, col pollice sinistro rotto una settimana prima nel superG di Bad Kleinkirchhheim (e il giorno prima aveva buttato una vittoria molto probabile in discesa) trionfò sulla sua pista preferita, l’Olympia delle Tofane di Cortina d’Ampezzo, mettendo in fila nella discesa tre fuoriclasse col la F maiuscola come Lindsey Vonn, Maria Riesch e Tina Maze. In discesa prima di questa stagione è stata anche seconda a St. Anton il 12 gennaio 2013 e terza a Cortina il 18 gennaio 2015, il giorno prima di fratturarsi la mandibola e perdere quattro denti sempre sulla pista ampezzana. In superG, specialità in cui a lungo non ha creduto nelle proprie possibilità, è stata terza a Bansko il 26 febbraio 2012.

Ha preso parte alle ultime cinque edizioni dei Mondiali e i suoi migliori risultati sono stati due settimi posto, in discesa nel 2011 e in superG nel 2013. Il suo più grande rimpianto è legato ai terzi Giochi olimpici ai quali ha partecipato, quelli di Sochi 2014: fu quarta in discesa a soli 17 centesimi dal terzo posto dopo essere stata in zona medaglia fino all’ultimo intermedio, e tutto questo nonostante avesse un ginocchio malandato a causa di una caduta in prova, una delle tante che purtroppo hanno costellato la sua carriera. Capitolo infortuni: alcuni li abbiamo già elencati, frattura del perone destro e della tibia nel 1996 e tre rotture dei crociati nel 1998, 2001 e 2003 che ebbero un ruolo decisivo nella sua evoluzione da slalomgigantista a discesista.

L’ultimo infortunio prima di quello di oggi lo ha subito l’anno scorso a causa della frattura del perone in prova a Garmisch-Partenkirchen, Dada ha voluto continuare per un’altra stagione ma si era accorta che il feeling non era più lo stesso. Eppure, con una prova d’orgoglio, è riuscita a essere presente alle finali di St. Moritz conquistando il suo sesto podio in Coppa del Mondo, il terzo posto nella seconda delle due discese di La Thuile vinta da Nadia Fanchini diventando così la più “anziana” a salire sul podio nella specialità. Oggi, nella sua 228a gara di Coppa del Mondo, con l’ennesimo infortunio Dada termina una carriera vissuta sempre al massimo e molto spesso anche oltre i suoi limiti, come nella discesa odierna.

Si è sempre rialzata dopo ogni caduta, anzi, ha trovato addirittura lo spirito per reinventarsi una nuova carriera da discesista e per diventare più forte. E anche nel suo ultimo giorno di vita agonistica non ha voluto fare passerella ma ha cercato il risultato a tutti i costi: un atteggiamento che chiunque si avvicina all’agonismo dovrebbe prendere come esempio. In più, è sempre stata una ragazza molto solare e molto disponibile verso i media e oltre che per le emozioni che ci ha regalato in pista coi suoi podi e la sua grande vittoria di Cortina dobbiamo ringraziarla anche per questo. Su con la vita Dada e in bocca al lupo per tutto.

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