L’atleta norvegese condannato a 50 giorni di prigione ed una multa di 185.000 corone norvegesi (circa 23.000 euro, ndr), equivalenti a un mese e mezzo di stipendio del fondista, ha già annunciato che non farà ricorso.
Giovedì 9 Ottobre 2014
E’ arrivato il giorno del giudizio per Northug, a 5 mesi dal grave incidente che lo ha coinvolto, e i conseguenti sei capi d’accusa a lui mossi, ed è pesantissimo. L’accusa aveva richiesto 60 giorni di reclusione e 200.000 corone di multa, ma la pena comminata è stata leggermente più soft, con 50 giorni di carcere e 185.000 corone di multa.
Pena reclusiva che verrà scontata ai domiciliari da Petter Northug, con l’ausilio di una cavigliera elettronica, e alla quale non si appellerà, avendo anche confermato la sua colpevolezza in risposta a tutte le domande del giudice Ingrid Stigum. Inoltre la sua patente viene ritirata “a vita”, anche se in realtà tra 5 anni potrà nuovamente richiederla.
Northug dichiara che si “vergognerà a vita” per ciò che ha fatto, e che è “totalmente pronto a prendere la punizione meritata”. Condanna che sembra non avere ripercussioni sui suoi sponsor nè sulle chances di vedere il norvegese al via dei mondiali di Falun, una volta raggiunto l’accordo con la federazione.
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