Estate 2011, finalmente il nucleo storico dello Ski Team Neveitalia atterra in Argentina per seguire i consigli dello Studio Paolo Ciotti e affrontare la neve dell'emisfero australe. Vi raccontiamo quindici giorni di viaggio, trascorsi passando da Buenos Aires a Cerro Castor, da Ushuaia a el El Calafate: Le località su cui ci siamo spesso fermati a fantasticare leggendo durante le scorse estati italiane le pagine di Neveitalia.
Lunedì 10 Ottobre 2011
Atterriamo il 13 agosto a Buenos Aires, dove rimaniamo quattro giorni ad ammirare l'architettura e i costumi della capitale che tanto ricorda le grandi città europee. Siamo in un bacino di quattordici milioni di abitanti e si sentono tutti. L’inquinamento in certi momenti rende l’aria talmente irrespirabile da far pensare che Piazzale Loreto a Milano possa essere una baita di montagna.
Il 17 agosto voliamo per El Calafate. Già l’atterraggio ci fa capire che i nostri polmoni possano avere un occasione per riprendersi. Dall’aereo si vedono enormi ghiacci attorno alla pista che fanno capire quale sarà il leitmotiv di questa parte della vacanza. La città, dal carattere molto americano (stile Far West), è decisamente deliziosa. Si trova sulle sponde del Lago Argentino che in inverno (siamo nell’emisfero australe) si ritira, lasciando ampi spazi alle paludi ricche di uccelli tra cui gli scenografici fenicotteri rosa. Si tratta della meta ideale per le gite al parco dei ghiacciai. Il Perito Moreno, prima di tutto, che è forse il più famoso del mondo grazie allo spettacolo di ghiacci che si rompono, cadendo fragorosamente nel lago. È un teatro naturale unico, autentico patrimonio dell’umanità. Il rumore del ghiaccio che si muove e si spezza è impressionante e resta nel cuore di chiunque lo abbia visitato. Altrettanto spettacolare è la crociera tra gli iceberg per visitare l’enorme ghiacciaio di Upsala. Al termine della visita si giunge all’Estancia Cristina dove si può ascoltare la storia di questa casa isolata tra i ghiacci che oggi è un museo ma che è stata la vita per una famiglia inglese, giunta in Patagonia, quando non c’era ancora nulla, alla ricerca di un terreno da coltivare.
Il 21 agosto un poco di storia la scriviamo anche noi. Il nostro volo per Ushuaia è annullato (succede spesso in Argentina) e ci tocca fare ottocento chilometri in autobus. Partiamo alle 3:00 del mattino per cambiare bus a Rio Gallego attorno alle 7:00. Il cambio di autobus è drammatico: sedili stretti, sporcizia e bagno con porta che non si chiude. Inoltre, autista e accompagnatore si preparano il Mate con un fornellino a gas! È però il luogo in cui ascoltare la storia di una ragazza sudamericana che affronta il viaggio che prevede il passaggio della storica frontiera con il Cile per ben due volte (una in ingresso ed una in uscita). Per noi è vacanza ma per lei si tratta di occasione di vita. La Terra del Fuoco è una zona a forte crescita turistica e lei sta affrontando il costo del biglietto di sola andata nella speranza di trovare un lavoro. Con la speranza nel cuore, attraversiamo lo Stretto di Magellano e ci sembra di scrivere un romanzo di avventura. È ancora nulla rispetto a ciò che ci aspetta.
Il 22 agosto il Neveitalia ski team incontra il gruppo di Paolo Ciotti per affrontare il comprensorio del Glacial Martial. Tecnicamente, siamo di fronte ad una sola vecchia seggiovia ed una sola pista con alcune varianti. Nulla di che, starete pensando. Non è così. Prima di tutto, si tratta del comprensorio sciistico più a sud del mondo e scusate se è poco; ma, se non vi bastasse, il panorama davanti ai nostri occhi è assolutamente unico: alla vostra destra si staglia l’Oceano Pacifico e alla vostra sinistra l’Oceano Atlantico. Il comprensorio permette infatti una vista unica sul mitico Canale di Beagle. Dal 23 al 25 agosto sciamo invece sul Cherro Castor, un comprensorio decisamente più professionale dove si trovano anche le Nazionali italiana, francese e svizzera per l’allenamento agostano alla Coppa del Mondo. Lo spettacolo è molto strano: si parte da 195m per arrivare al massimo a 1057m. di altitudine. Il taglio delle piante (la quota oltre la quale non crescono più), che in Europa è 2000m, si trova a circa 600m. Perciò, malgrado le altezze non elevate, il paesaggio è decisamente alpino. L’ampia pianura ghiacciata ricorda quello sui laghi di St. Moritz.
Dalla cima della seggiovia del Bosque, si affronta una nera di assoluto rispetto. Si tratta della El Cóndor la cui stradina in diagonale in partenza è realmente complessa. La neve, che in tutto il comprensorio è dura e compatta, perfetta anche con i nostri sci presi in affitto in loco e totalmente sprovvisti di lamine, qui è invece ventata e complicata. Al termine della stradina partono due ripidi muri che sono realmente difficili da capire. Non perdetevi assolutamente le piste scelte dalle Nazionali per gli allenamenti. La Halcon Peregrino è un bellissimo pistone da prendere a tutta velocità (ma sempre con attenzione).
La zona di Ushuaia è notevole anche per le escursioni. In particolare mi sento di consigliare la navigazione del Canale di Beagle dove si ammirano lo storico faro di Jules Verne, i leoni marini e i cormorani. Non è male anche l’escursione del Parco della Terra del Fuoco anche se, in inverno, molti sentieri sono chiusi. Inoltre ci troviamo in una delle capitali per lo sci di fondo ma di questo Neveitalia ha già parlato.
Già che siete da quelle parti… vi consigliano anche di farvi solo 5000Km (sì, avete letto bene, ma scoprirete presto che il concetto di distanza in Argentina è assolutamente relativo) per arrivare ai tropici e visitare un altro patrimonio dell’umanità: le cascate di Iguazu.
Spero che questo breve diario di viaggio vi possa invogliare ad un agosto in cui evitare le code per il solito mare ed affrontare un'avventura vera. Possiamo promettervi panorami unici ed emozioni autentiche, le emozioni delle genti come noi che amano lo sci e la montagna.
La stagione 2023/2024 è la stagione della consacrazione di Rossignol Forza e sulle piste da sci di tutte le Alpi la febbre del Carving è a livelli altissimi, coinvolgendo non solo gli atleti o i professionisti della neve, ma tutti gli sciatori! Ognuno con il suo livello, ognuno con la sua sciata ed ognuno con il suo angolo di piega!
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