Hector, 30 anni dopo Wiberg: "L'emozione più incredibile della mia vita". Gut-Behrami: "Sara la merita"

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Hector, 30 anni dopo Wiberg: "L'emozione più incredibile della mia vita". Gut-Behrami: "Sara la merita"

Le dichiarazioni delle altre due protagoniste del podio olimpico di un gigante con Brignone d'argento tra la svedese, oggi addirittura all'esordio ai Giochi dopo i mille problemi fisici, e la ticinese.

Cinque podi consecutivi, con tre successi di cui gli ultimi due, a Kranjska Gora e Kronplatz, in maniera davvero impressionante.

Sara Hector arrivava a questo gigante olimpico con tutto il peso del pronostico sulle sue spalle per quanto “combinato” in Coppa del Mondo e, anche per questo, oggi è stato davvero straordinario quanto fatto dalla ventinovenne svedese, che si trovava per la prima volta al cancelletto ai Giochi; una carriera che sembrava quella dei rimpianti per i tanti infortuni, svoltata all'inizio di questa stagione con il pettorale rosso in gigante e, ora, il capolavoro di una vita.

Meritato, anzi meritatissimo, per il secondo oro delle ragazze gialloblu tra le porte larghe in una gara olimpica, a 30 anni dal trionfo di Pernilla Wiberg ad Albertville 1992 (nel giorno del dramma di Deborah Compagnoni): “E' un sogno che si realizza, cos'altro dire – ha raccontato Sara ai microfoni di Eurosport – Scendendo, sentivo tutti gli allenatori che gridavano, poi tagliare il traguardo vedendomi prima è stata l'emozione più incredibile della mia vita.

Ho vinto le Olimpiadi, ancora non posso crederci”.

Alle spalle di Federica Brignone splendida col suo argento, una raggiante Lara Gut-Behrami che davvero non avrebbe potuto chiedere di più a questo gigante, sia per la prima manche davvero sottotono (ottava, ma distante 1”51 dalla vetta), ma anche per l'avvicinamento complicato a questa Olimpiade tra Covid e gare saltate dopo il brutto week-end di Cortina. La seconda maglia della fuoriclasse rossocrociata ai Giochi, arriva otto anni dopo la discesa di Sochi ed è di nuovo dipinta di bronzo. “Il tempismo non ha funzionato nella prima – ha detto Lara, che nella seconda manche ha firmato il miglior crono, nell'intervista riportata dal “Blick” - mentre nella seconda sono andata come sulle rotaie, a parte l'errore in alto.

Ho sempre voluto vincere una medaglia in gigante, l'anno scorso ho vinto l'oro ai Mondiali di Cortina, ora il bronzo qui alle Olimpiadi è perfetto. Se sono forte in questa disciplina, so che sarò forte anche nella velocità. Sono davvero contenta per la vittoria di Sara, se la merita perchè è una combattente incredibile e la apprezzo molto, essendo pure una persona molto simpatica”.

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