Bjørndalen spaziale e Istad-Kristiansen in giornata di grazia. Martedì trionfale per la Norvegia

Bjørndalen spaziale e Istad-Kristiansen in giornata di grazia. Martedì trionfale per la Norvegia
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Bjørndalen spaziale e Istad-Kristiansen in giornata di grazia. Martedì trionfale per la Norvegia

Se oggi la tappa di Östersund ha le staffette come un vero e proprio prologo, nel 2005 le prove a squadre rappresentavano invece un epilogo infrasettimanale. La prima tappa di 10 anni fa si chiude infatti con due gare disputate di martedì.

In mattinata scendono in pista gli uomini e, per quanto visto nel weekend, i favori del pronostico vanno a Norvegia e Russia. Francia, Bielorussia e Germania partono in seconda fila, ma sembrano poter ambire al podio.

Tuttavia al lancio le cose si mettono malissimo per il quartetto scandinavo. Stian Eckhoff finisce nell’anello di penalità dopo il tiro in piedi e perde brutalmente terreno dalla testa dove si forma un quintetto composto dal tedesco Michael Rösch, dal francese Julien Robert, dall’austriaco Daniel Mesotitsch, dallo slovacco Pavol Hurajt e dal bielorusso Alexei Aidarov. La Russia – rappresentata da Filipp Shulman che ha sostituito il più quotato Sergei Rozhkov – è nona e al cambio paga 22”. I norvegesi sono invece quattordicesimi a 48” dalla vetta, dietro anche all’Italia, dodicesima con una dignitosa prova di Christian De Lorenzi.

In seconda frazione la Francia schiera il suo uomo migliore, Raphael Poirée. Non sorprende quindi  vedere il transalpino staccare gli avversari diretti e cambiare al comando a metà competizione. Tuttavia il trentenne francese non riesce a fare la differenza perché chi impressiona è Ivan Tcherezov. Il venticinquenne di Izhevsk tiene un ritmo notevole e porta la Russia al secondo posto, riducendo a 12 i secondi di distacco dai battistrada. Sergei Novikov e Michal Slesingr tengono in quota Bielorussia e Repubblica Ceca, mentre la Norvegia torna in corsa per il podio grazie a un ottimo Egil Gjelland.  Il trentaduenne di Voss, teoricamente l’anello debole del team scandinavo, evita di perdere terreno da Poirée e mantiene la sua squadra a 46”. Crollano invece Germania e Austria a causa dell’imprecisione di Alexander Wolf e Fritz Pinter. Anche Wilfried Pallhuber è costretto a percorrere l’anello di penalità. L’Italia vede aumentare il suo ritardo, ma resta dodicesima.

In terza frazione la Russia prende il sopravvento.  Un eccellente Pavel Rostovtsev svernicia e stacca con facilità il meno quotato dei francesi, Alexandre Aubert, il quale si vede raggiunto anche da Halvard Hanevold. Francia e Norvegia sono però staccate di oltre mezzo minuto e appaiono destinate a giocarsi la piazza d’onore. L’unico altro Paese con ancora qualche piccola velleità di podio è la consistente Ucraina che ha approfittato al meglio delle defaillance al tiro del ceco Roman Dostal e del bielorusso Rustam Valiullin. Intanto l’Italia è risalita al sesto posto (seppur a grande distanza dalla top-three) grazie a una bella prestazione di René LaurentVuillermoz.

 In chiusura Nikolay Kruglov è precisissimo sia a terra che in piedi ed esce dalla seconda sessione di sparo con un margine di 22” su Ole Einar Bjørndalen, il quale ha usato tre ricariche e staccato Vincent Defrasne, dal canto suo comodamente terzo visto che l’ucraino Ruslan Lysenko non è un fattore. Il podio sembra scritto: Russia, Norvegia, Francia.

Appunto, “sembra”.

Nell’ultima tornata Kruglov si pianta, mentre Bjørndalen vola. Il norvegese abbatte il distacco metro dopo metro, in vista del traguardo aggancia il russo e poi lo “svernicia” mandando in visibilio la Norvegia e obbligando la Russia a masticare amarissimo. La Francia chiude buona terza davanti a una sorprendente Ucraina e alla Svezia padrona di casa, brava a riprendersi dopo una prima metà di gara pessima. Sesta la Bielorussia, da cui ci si aspettava di più. La Germania maschile chiude una tappa da incubo con un undicesimo posto, alle spalle anche dell’Italia che si piazza decima senza infamia e senza lode con Paolo Longo a superare in volata Andreas Birnbacher.

1. NORVEGIA [1+8] 1.17’51”5
2. RUSSIA [0+6] a 5”3
3. FRANCIA [0+6] a 37”1
4. UCRAINA [0+7] a 1’20”3
5. SVEZIA [0+16] a 1’46”5
6. BIELORUSSIA [4+6] a 1’51”2

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Nel primo pomeriggio tocca alle donne. I favori del pronostico vanno giocoforza alla Germania, anche perché la Russia risparmia Olga Zaitseva. Terza incomoda la Norvegia con la Francia alla finestra a sperare quantomeno nel podio.

La protagonista del lancio però non appartiene a nessuna delle nazioni di vertice in quanto nelle fasi iniziali è l’Italia a menare le danze! Una Michela Ponza perfetta al tiro e in grado di difendersi sugli sci prende la testa e cambia per prima con un piccolo margine su Teja Gregorin. La norvegese Liv Grete Poirée e la tedesca Martina Glagow, costrette a ricorrere alle ricariche, sono subito a ridosso della slovena. La russa Olga Pyleva, reduce da un weekend negativo, continua a faticare cedendo una decina di secondi alla scandinava e alla teutonica. Soffre tanto sugli sci anche la francese Delphyne Peretto, la quale cede il testimone ancora più indietro.

La seconda frazione segna profondamente l’andamento della competizione. Uschi Disl incappa in due poligoni disastrosi, finendo nell’anello di penalità sia a terra che in piedi e affossando di conseguenza la Germania. A metà gara le favorite sono dodicesime a quasi due minuti dalla vetta. Il comando delle operazioni è preso dalla Norvegia in virtù di una prova perfetta dell’imprevedibile Gro-Marit Istad Kristiansen, oggi in giornata di grazia. Solo la Russia resta in scia grazie a una solidissima Svetlana Ishmouratova. La lotta per la vittoria appare ristretta a queste due nazioni, mentre l’outsider Slovenia avanza la propria candidatura al podio in quanto Andreja Mali si è ben comportata. Al contempo la Francia – rappresentata da Christelle Gros – ha perso ulteriormente terreno ed è in compagnia dell’Italia. Le azzurre, schierata Saskia Santer, sono seste a 1’15” dalla testa.

In terza frazione la Norvegia barcolla. Gunn Margit Andreassen rischia la penalità a terra, ma si salva in extremis. Ne approfitta Natalia Guseva, la quale raggiunge l’avversaria e poi la stacca nel giro finale. Tuttavia le cose si mettono bene per la squadra scandinava che regge e deve ancora schierare la sua donna migliore. Dietro Francia e Germania riemergono con prepotenza per merito di una prova perfetta di Florence Baverel-Robert e Andrea Henkel.  La transalpina aggancia la slovena Dijana Grudicek, mentre la teutonica riduce a 15” il distacco dal podio. L’Italia  scivola in ottava piazza nonostante una Nathalie Santer abbastanza precisa.

A chiudere non c’è partita. Linda Tjørhom è troppo superiore sugli sci stretti ad Anna Bogaliy-Titovets perché questa possa rappresentare una vera minaccia. La ventiseienne di Sirdal evita controprestazioni al tiro e porta la Norvegia a un netto successo. La coetanea della Vologda invece fatica oltremodo e viene scavalcata anche da una notevole Sandrine Bailly che trascina la Francia alla piazza d’onore, mentre la Russia è relegata al terzo posto. Tadeja Brankovic non riesce a contrastare le avversarie e la Slovenia si accontenta di una prestigiosa quarta piazza davanti alla Bielorussia, capace addirittura di scavalcare una delusa Germania in cui, nel finale, persino Kati Wilhelm fatica. L’Italia completa il suo quartetto con Katja Haller e alla fine conclude dodicesima, ottenendo un risultato in linea con le proprie potenzialità.

1. NORVEGIA [0+9] 1.14’05”9
2. FRANCIA [0+4] a 35”6
3. RUSSIA [0+7] a 45”4
4. SLOVENIA [0+9] a 1’00”2
5. BIELORUSSIA [0+5] a 1’09”4
6. GERMANIA [2+11] a 1’37”3

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Ora sette giorni di pausa, la Coppa del Mondo tornerà il 7 dicembre a Hochfilzen.

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