Dieci anni fa la Germania vince l'onirica staffetta maschile di Oberhof

Dieci anni fa la Germania vince l'onirica staffetta maschile di Oberhof
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BiathlonBiathlon - 10 anni fa

Dieci anni fa la Germania vince l'onirica staffetta maschile di Oberhof

Mercoledì 4 gennaio 2006 ricomincia dopo la pausa natalizia la Coppa del Mondo di biathlon di 10 anni fa. A Oberhof va in scena (in un’ambientazione surreale) la staffetta maschile,prima gara dell’anno solare 2006.

Alla vigilia della tappa giunge una notizia che sembrerebbe cambiare le carte in tavola nella corsa alla Coppa del Mondo. Ole Einar Bjørndalen infatti si è ammalato e rinuncia alla trasferta in Turingia.

Il detentore della Sfera di cristallo, già assente per scelta dalla precedente tappa di Osrblie, sarà quindi costretto a inseguire da lontano in classifica generale. L’obiettivo però al momento non è in primo piano poiché è subordinato ai Giochi Olimpici di Torino, a cui manca poco più di un mese.

Proprio in vista della manifestazione a Cinque cerchi anche Raphael Poirée privilegia gli allenamenti e decide di presentarsi a Oberhof esclusivamente per la mass start domenica, disertando l’odierna prova a squadre e la sprint del venerdì.

La staffetta si disputa quindi senza due dei protagonisti principali del circuito maschile. Assente anche l’Italia per mancanza di risorse umane. La squadra azzurra è presente in Turingia a ranghi ridotti con solamente due uomini poiché ha lasciato gran parte del proprio team in patria ad allenarsi.

Come detto in apertura l’ambientazione della gara è surreale poiché la competizione parte nel tardo pomeriggio e la nebbia è fittissima. Addirittura lungo il tracciato risultano indispensabili i palloni a elio illuminati che contribuiscono a rendere onirica l’atmosfera.

A conti fatti la staffetta di oggi sembra, per svariati aspetti, una fotocopia di quella di Hochfilzen.

Proprio come avvenuto poco meno di un mese prima il lancio è subito fatale alla Norvegia. Frode Andresen è vittima di una debacle al poligono in piedi dal quale esce solamente dopo aver percorso due volte l’anello di penalità. Il team scandinavo si ritrova quindi subito a un minuto di distacco dalla testa. La prima a cambiare è la Germania padrona di casa, che schiera un buon Ricco Gross, e una ottima Repubblica Ceca in cui brilla il giovanissimo Ondrej Moravec. Per il momento resta in quota la Francia, rappresentata da Julien Robert, che precede una sorprendente Finlandia. Al contrario non rubano l’occhio il russo Sergei Rozhkov e il bielorusso Alexei Aidarov. I due sono costretti a ricorrere a qualche ricarica di troppo e cedono diversi secondi alla vetta.

Tuttavia la seconda frazione rimescola pesantemente le carte perché, esattamente come a Hochfilzen, Alexander Wolf pasticcia al tiro e finisce nell’anello di penalità. Il comando delle operazioni passa quindi alla Russia, grazie a una prestazione superlativa di Pavel Rostovtsev, che si affianca a una grande Repubblica Ceca in cui Michal Slesingr conferma quanto di buono fatto a dicembre. La Germania scivola al terzo posto a una trentina di secondi dai battistrada e viene affiancata dalla Bielorussia per merito di un solido Sergei Novikov. Quinta è la Svezia, ma paga oltre un minuto e soprattutto a chiudere non potrà effettuare la sua consueta rimonta essendo priva di Carl Johan Bergman. Esce di scena la Francia poiché Alexander Aubert finisce nel giro di penalità così come Emil Hegle Svendsen, incapace di recuperare.

La terza frazione vede la Russia rimanere da sola in testa poiché Ivan Tcherezov stacca un pur lodevole Roman Dostal. I cechi pagano una dozzina di secondi, ma dietro di loro la Germania ruggisce. Sven Fischer infatti rosicchia qualcosa ai leader e cambia a 23” dalla vetta. Perde invece contatto la Bielorussia con un Vladimir Dratchev piuttosto opaco e ora in difficoltà nella corsa al podio.

La chiusura ricalca quella di Hochfilzen. Michael Greis si mangia la pista e rimonta con prepotenza su Nikolay Kruglov. Il tedesco usa una sola ricarica a terra, dove invece il russo si salva in extremis dall’anello di penalità. Il bavarese quindi vola al comando. Traballa al tiro in piedi, ma chiude l’ultimo bersaglio con la ricarica finale e si invola di conseguenza verso il successo mentre l’avversario è ancora alle prese con il poligono. La Germania pertanto trionfa in casa con la Russia relegata al secondo posto. Il gradino più basso del podio va alla Bielorussia, non tanto per i meriti di Oleg Ryzhenkov, quanto per il suicidio sportivo di Zdenek Vitek. Il ceco non è mai stato solido in piedi ma oggi combina un autentico disastro mandando a segno solamente due degli otto proiettili. Tre giri di penalità che relegano la Repubblica Ceca in un’amarissima quarta posizione appena davanti all’Austria. Sesta una dismessa Norvegia, a oltre tre minuti, mentre la Francia conclude settima.

Domani è in programma la staffetta femminile, mentre gli uomini dovrebbero tornare in pista il 6 gennaio (ma non sarà così).

OBERHOF – STAFFETTA MASCHILE
1. GERMANIA [1+13] 1.25’19”8
2. RUSSIA [0+11] a 32”2
3. BIELORUSSIA [0+14] a 36”6
4. REP.CECA [3+9] a 1’56”4
5. AUSTRIA [0+10] a 2’06”6
6. NORVEGIA [4+18] a 3’18”6

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