L’11 gennaio 2006 la tappa di Ruhpolding della Coppa del Mondo di 10 anni fa si apre con la staffetta femminile, gara che a dispetto di alcune assenze di peso regala un finale al cardiopalma.
In casa Germania l’head coach Uwe Müßiggang decide di lasciare a riposo Kati Wilhelm, leader della classifica generale di Coppa del Mondo, per testare in ultima frazione Simone Denkinger. Inoltre manca Uschi Disl, tormentata dal mal di schiena e costretta a rinunciare a tutta la tappa di casa.
Per quanto riguarda la Russia non è della partita l’ammalata Olga Pyleva, ma quantomeno il team recupera Olga Zaitseva e Albina Akhatova, assenti la settimana precedente a Oberhof allo scopo di privilegiare gli allenamenti in vista dei Giochi olimpici.
Dal canto suo l’Italia torna in azione a pieno regime dopo essersi schierata a ranghi ridotti in Turingia.
Il lancio vede Martina Glagow grande protagonista. La ventiseienne bavarese mette alla frusta le avversarie e le stacca tutte nonostante debba ricorrere a due ricariche in un poligono decisamente facile. Le inseguitrici più prossime compongono un gruppetto sgranato distante una decina di secondi. Alle spalle della Germania cambiano nell’ordine la bulgara Pavlina Filipova, la norvegese Liv Grete Poirée, la russa Anna Bogaliy-Titovets, l’azzurra Michela Ponza e la slovena Teja Gregorin. Tra le nazioni di vertice sono invece in difficoltà Francia e Bielorussia con Delphyne Peretto e Olga Nazarova già distanti quasi 50”.
In una gara dove non esiste tatticismo, la seconda frazione prosegue il lavoro di scrematura iniziato dalla prima. Una perfetta Andrea Henkel mantiene la Germania al comando, ma anche Svetlana Ishmouratova copre tutti i bersagli e rosicchia qualche secondo alla tedesca. I distacchi delle altre squadre invece si ampliano. Andreja Mali cambia terza con la Slovenia già a mezzo minuto. Gro Marit Istad-Kristiansen usa troppe ricariche e la Norvegia, quarta, scivola a 50” rimanendo appaiata alla Bulgaria, rappresentata da una più che dignitosa Radka Popova. Le francesi si confermano in sofferenza sugli sci e Sylvie Becaert passa il testimone in sesta piazza, ma già a 1’20”. Esce di scena la Bielorussia, mentre l’Italia sprofonda all’undicesimo posto a causa di ben 3 giri di penalità di Nathalie Santer.
In terza frazione una Albina Akhatova tirata a lucido si rende protagonista di una prova maiuscola rimontando e poi staccando una pur positiva Katrin Apel. La Russia prende quindi il comando delle operazioni con la Germania a inseguire a circa 10”. La lotta fra le due superpotenze è serrata, mentre dietro si apre una voragine. Irina Nikoultchina porta la Bulgaria al terzo posto, ma il ritardo dai battistrada è di un minuto e mezzo! Andreja Koblar si difende e la Slovenia rimane a 10” dal podio virtuale. Florence Bavere-Robert non sbaglia, però il passo è pessimo e la Francia cambia quinta a due minuti e un quarto. Il distacco dell’Italia aumenta, quantomeno Katja Haller recupera una posizione grazie alla precisione.
A chiudere la sfida per il successo regala un tourbillon di emozioni. Olga Zaitseva sembra in grado di fare gara di testa e tenere a distanza Simone Denkinger. Anzi, dopo il tiro a terra, la russa guadagna anche qualche secondo. Fra le due sugli sci c’è sostanziale equilibrio e tutto è rimandato al poligono in piedi.
La ventisettenne moscovita bada a coprire i bersagli, sacrificando la rapidità. L’intento riesce, ma la strategia si rivela perdente perché la ventiseienne del Baden-Württemberg forza al massimo la sua esecuzione e, nonostante debba ricorrere a una ricarica, aggancia l’avversaria.
Nei chilometri finali le due non si risparmiano, però l’equilibrio non viene spezzato ed è una lunghissima volata a decidere tutto. Al termine del rettilineo d’arrivo è la Russia a primeggiare grazie a una scivolata migliore di Zaitseva che batte Denkinger per una decina di centimetri e relega la Germania alla posizione d’onore per la delusione del pubblico di casa.
Il terzo posto va alla solida Slovenia, la quale può festeggiare il secondo podio della sua storia in una staffetta femminile (a oggi anche l’ultimo). Infatti Tadeja Brankovic prima scavalca Ekaterina Dafovska e poi resiste al ritorno di un’indemoniata Sandrine Bailly, autrice come a Oberhof di una frazione conclusiva impressionante. La Francia si deve però accomodare al quarto posto con la Bulgaria quinta e un’opaca Norvegia sesta. Nell’Italia fa il suo esordio assoluto nel massimo circuito la ventenne Roberta Fiandino, che si difende come può e taglia il traguardo per undicesima.
La staffetta odierna è l'ultima prima di quella olimpica, in calendario il 23 febbraio. Delle quattro prove disputate due sono state vinte dalla Norvegia, una dalla Francia e una dalla Russia. Incredibilmente la Germania – che sta dominando a livello di squadra nelle prove individuali – non ha mai primeggiato!
Domani in programma l’analoga prova maschile, mentre le donne torneranno in pista con la sprint il 13 gennaio.
RUHPOLDING – STAFFETTA FEMMINILE
1. RUSSIA [0+1] 1.19’29”8
2. GERMANIA [0+4] a 0”1
3. SLOVENIA [0+5] a 1’27”3
4. FRANCIA [0+2] a 1’34”9
5. BULGARIA [0+7] a 1’58”8
6. NORVEGIA [0+9] a 2’20”0
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BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
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Breuil-Cervinia | 13/15 | 60-150 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 6/11 | 25-81 cm |
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 10-40 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
FONDO, SCELTI DAI LETTORI
BOTTERO SKI
ARC TEC - squadretta in allumino 88
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