Torino 2006. L'apoteosi di Vincent Defrasne nell'inseguimento maschile

Torino 2006. L'apoteosi di Vincent Defrasne nell'inseguimento maschile
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BiathlonBiathlon - 10 anni fa

Torino 2006. L'apoteosi di Vincent Defrasne nell'inseguimento maschile

Il 18 febbraio 2006 sulla pista di Cesana San Sicario il programma del biathlon ai XX Giochi olimpici invernali prevede gli inseguimenti. Un paio di ore dopo quello femminile, va in scena la prova maschile che si rivelerà ben più emozionante e ricca di colpi di scena rispetto a quella dominata dal primo all’ultimo metro da Kati Wilhelm.

Nonostante gli uomini scendano in pista solo 120 minuti dopo le donne, le condizioni meteo sono completamente cambiate. La bufera nel mezzo della quale hanno gareggiato le ragazze ha lasciato spazio a un radioso Sole che illumina il tracciato e il poligono.

Sulla base dei risultati della sprint, disputata ben quattro giorni prima, i più accreditati per la vittoria sono Sven Fischer e Halvard Hanevold. Frode Andresen dovrà cercare di limitare gli errori al poligono, mentre tenteranno di rimontare da lontano Vincent Defrasne, Raphael Poirée e Ole Einar Bjørndalen.

Proprio quest’ultimo alla vigilia ha promesso battaglia poiché ritiene deludente il suo bilancio delle prime due gare. Il norvegese è di parola e sembra indemoniato. Sin dai metri iniziali tiene un ritmo forsennato per recuperare dalla dodicesima piazza di partenza e dopo il primo poligono, chiuso senza errori, è già quarto!

Fischer ha infatti sbagliato due volte, scivolando in quinta posizione a 40” dal battistrada Hanevold, pulito al tiro come Andresen che lo insegue a pochi secondi. Perfetto anche Defrasne, staccato però di mezzo minuto dal leader, nonché braccato da Bjørndalen e dal tedesco. Al contrario Poirée accumula due penalità e perde posizioni.

Hanevold, già bronzo nell’individuale e argento nella sprint, appare intenzionato a completare la sua collezione di metalli mettendosi al collo anche il più pregiato. Dopo la seconda sessione di sparo il veterano di Asker ha infatti la gara in pugno, in quanto copre tutti i bersagli e prende 30” di vantaggio su Defrasne. Bjørndalen invece ne manca uno ed è terzo, ma a ben 45”. Andresen e Fischer dal canto loro pasticciano e devono effettuare rispettivamente tre e due giri nell’infausto anello, da cui escono comunque in quarta e quinta posizione, seppur a 1’20” da chi mena le danze. I distacchi sono quindi enormi.

Nel terzo giro termina la gara di Poirée, che cade e rompe uno sci vedendosi costretto al ritiro. Dopodiché il primo poligono in piedi ribalta completamente le sorti della competizione. Hanevold a sorpresa incappa in tre errori, spianando la strada agli inseguitori. Ne approfitta al meglio Defrasne, pulito e ora in testa con oltre mezzo minuto di vantaggio su Bjørndalen, vittima di una penalità. L’ormai ex battistrada rimane terzo con Fischer, che finalmente trova lo zero, a inseguirlo a breve distanza. Non recupera nulla invece Andresen, ancora impreciso e sempre quinto.

Nella quarta tornata Defrasne va forte e mantiene il margine, ma alla sessione decisiva si fa cogliere – per sua stessa ammissione – dal “braccino”. Il francese, sino a quel momento perfetto, manca due bersagli mettendo a repentaglio la sua leadership. Alle sue spalle Bjørndalen ne sbaglia uno e si riporta a 6”5, diventando l’ovvio favorito per il successo. Intanto Fischer e Hanevold sono puliti e si giocheranno il terzo posto poiché Andresen è vittima di una penalità.

Bjørndalen si riporta su Defrasne, ma non riesce a staccarlo. Nel finale il norvegese, probabilmente affaticato dalla necessità di rimontare, appare meno brillante dell’avversario che però incespica proprio sull’ultima curva rischiando di cadere. Il francese perde un paio di metri, ma lo scandinavo ha proprio finito la benzina e il rettilineo conclusivo è un assolo del transalpino che va a conquistare la medaglia d’oro, relegando il ben più blasonato avversario all’argento.

Il bronzo va invece a Fischer, capace di chiudere la partita per il podio già ripartendo dalla piazzola, quando svernicia Hanevold che non ha modo di replicare e alfine scivola in quinta posizione, superato persino dal sorprendente lettone Ilmars Bricis, capace di rimontare nel finale fino al quarto posto. A proposito di recuperi, Michael Greis ne realizza uno notevole partendo trentacinquesimo e chiudendo ottavo. Dunque il vincitore dell’individuale può mangiarsi le mani per la pessima sprint, a causa della quale ha visto compromessa la prova odierna.

In casa Italia arriva una prestazione positiva. René Laurent Vuillermoz (1+1+0+0) realizza una poderosa scalata che gli consente di attestarsi al 13° posto finale, risalendo ben ventotto posizioni, e di strappare la qualificazione per la mass start. Subito alle spalle del valdostano si piazza Christian De Lorenzi (0+1+0+1), 14° e con un differenziale di +14 rispetto al pettorale di partenza.  Migliora anche Wilfried Pallhuber (0+1+0+1), 17°.

Fra le emozioni partorite dalla gara odierna c’è anche il cambio della guardia in testa alla classifica generale di Coppa del Mondo poiché il ritiro di Poirée riconsegna a Fischer il pettorale giallo. Il tedesco comanda ora le operazioni con 474 punti contro i 443 del francese, mentre Bjørndalen si è riportato al terzo posto con 411 scavalcando Greis (409).

Ora due giorni di riposo, poi gli uomini torneranno in pista il 21 febbraio per la staffetta.

POS

|

ATLETA

|

NAT

|

TIRO

|

TEMPO

1

|

DEFRASNE Vincent

|

FRA

|

0+0+0+2

|

35:20.2

2

|

BJOERNDALEN Ole Einar

|

NOR

|

0+1+1+1

|

+2.7

3

|

Fischer Sven

|

GER

|

2+2+0+0

|

+15.6

4

|

BRICIS Ilmars

|

LAT

|

0+1+0+0

|

+26.7

5

|

HANEVOLD Halvard

|

NOR

|

0+0+3+0

|

+37.5

6

|

ANDRESEN Frode

|

NOR

|

0+3+1+1

|

+56.7

7

|

SUMANN Christoph

|

AUT

|

1+0+1+0

|

+1:19.5

8

|

GREIS Michael

|

GER

|

1+0+0+0

|

+1:19.7

9

|

TCHOUDOV Maxim

|

RUS

|

2+0+0+2

|

+1:21.2

10

|

ROBERT Julien

|

FRA

|

1+0+0+0

|

+1:55.7


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