Andrejs Rastorgujevs: "Mi hanno offerto di cambiare nazionalità, e ho 80.000 euro di buco in vista del 2014-'15"

Andrejs Rastorgujevs: 'Mi hanno offerto di cambiare nazionalità, e ho 80.000 euro in vista del 2014-'15'
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Andrejs Rastorgujevs: "Mi hanno offerto di cambiare nazionalità, e ho 80.000 euro di buco in vista del 2014-'15"

Andrejs Rastorgujevs non può lasciare indifferenti e non suscitare simpatia. Si tratta di un atleta molto talentuoso, ma ancora parzialmente incompiuto, proveniente da una nazione come la Lettonia che non è certo una superpotenza del biathlon. Il ventiseienne baltico ha spiegato in televisione, nella trasmissione "Sporta studijā", le prospettive per il nuovo inverno facendo capire di avere grandi prospettive ma anche enormi problemi economici.

Dal punto di vista sportivo Rastorgujevs ha spiegato di voler alzare ulteriormente il proprio livello. L'obiettivo implicito è quello di riportare il movimento lettone sul podio dopo quasi un decennio di digiuno (lo scorso anno l'atleta di Alūksne ha chiuso otto volte nella top ten, con un quarto posto come miglior risultato).

In quest'ottica si è detto molto fiducioso poiché durante l'off season ha lavorato parecchio per innalzare le proprie percentuali al tiro dove sta lentamente, ma costantemente, progredendo. Ponendo anche l'accento sull'importanza, anche per la precisione, di avere una condizione atletica perfetta.

Tuttavia la parte più interessante delle dichiarazioni del lettone riguarda l'aspetto economico-finanziario con cui si trova a dover fare i conti (ed è bene ricordare che, dati alla mano, stiamo parlando di uno dei 20 biathleti più forti del mondo).

Rastorgujevs ha detto che a suo modo di vedere i prize-money non sono adeguati alla popolarità che il biathlon ha raggiunto in Europa (l'audience media di una gara di Coppa del Mondo si attesta sugli 8,5 milioni di spettatori, mentre - per fare un paragone - quella dello sci di fondo si ferma a 7,9).

In effetti Andrejs ha chiuso il 2013-'14 raccogliendo in premi 20.200 euro lordi. Guardando al 2014-'15 il lettone ha spiegato che, facendo il preventivo-spese per il nuovo inverno si è reso conto di avere un deficit di 80.000 euro aggiungendo di avere ricevuto un'offerta da un'altra federazione per cambiare il proprio passaporto e rappresentare un nuovo Paese, lasciandosi alle spalle tutte le ristrettezze, aggiungendo però di non voler andare altrove.

La presidente della federazione lettone Baiba Broka ha fatto appello ai privati, magari appassionati di sport, per ricevere finanziamenti.  Effettivamente la Lettonia non naviga nell'oro e anzi nel 2013-'14 Rastorgujevs non indossava neppure una tuta con i colori nazionali, ma ha gareggiato con una tuta prodotta dalla stessa marca dei suoi sci.

Alcune riflessioni però sorgono spontaee.

La prima è che Rastorgujevs abbia agitato lo spauracchio del cambio di nazionalità per attirare l'attenzione paventando il rischio di andare altrove ed eventualmente favorire l'arrivo di finanziamenti. La strategia in passato è stata usata più volte dalle gemelle Semerenko.

La seconda è che Rastorgujevs abbia voluto lanciare un messaggio, "offrendosi" a un'altra nazione. Si sa che Paesi quali Ucraina e Bielorussia, ma anche la Slovenia, non esitano a effettuare "campagne acquisti" per rafforzare i propri movimenti.

Se invece Rastorgujevs ha detto il vero, bisogna porre molta attenzione alle sue parole. Non ha detto di "aver declinato l'offerta", ha semplicemente dichiarato di "non voler andare altrove". Il messaggio implicito sarebbe quindi quello di non aver scartato l'opzione di abbandonare la Lettonia per poter proseguire la sua carriera con più serenità nel caso non abbia altre alternative.

Al di là di tutto, deve fare riflettere il fatto che uno dei venti biathleti più forti del mondo abbia raccolto in prize money solamente 20.200 euro lordi (di cui 4.500 andando a gareggiare nei Campionati Europei) e abbia dovuto gareggiare con una tuta da "sciatore della domenica".

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