Con la positività di Eva Tofalvi, il biathlon è diventato a tutti gli effetti lo sport invernale più colpito dal Meldonium-Gate. Questo fatto fornisce lo spunto per riflettere su quanto i farmaci banditi abbiano afflitto la disciplina, nonché su quanto sia seria la lotta anti-doping in questo e altri ambiti.
Riguardo al Meldonium, al momento 10 dei 44 casi pubblici riguardano la neve o il ghiaccio.
La lista è capitanata appunto dal biathlon con 4 positività, seguito dallo short track a 2, dal bob, dallo skeleton, dallo sci di fondo e dal pattinaggio di figura a 1. Se guardiamo invece alle federazioni internazionali, la ripartizione è la seguente: 4 Ibu, 3 per l'Isu, 2 per l'Ibsf e 1 per la Fis.
I quattro atleti fermati nelle ultime settimane per Meldonium rappresentano una percentuale considerevole (14,8%) di tutti i casi verificatisi nella storia del biathlon. A oggi se ne contano 27, dei quali 5 sono in pendenza di giudizio (ad Olga Abramova, Artem Tyshchenko, Eduard Latypov ed Eva Tofalvi, si aggiunge quello di Daniel Taschler, coinvolto nell'inchiesta della procura di Padova su Michele Ferrari).
Dei 22 giunti a sentenza, 19 si sono conclusi con la squalifica dell'atleta che aveva commesso la violazione delle norme antidoping (nonostante in 3 occasioni sia stata accertata l'assenza di dolo), mentre per 3 volte il positivo è stato assolto, evitando quindi sanzioni.
Questa è la geografia del doping nel biathlon, aggiornata al 17 aprile 2016:
Come si può notare la Russia è il Paese più afflitto dalla piaga, con 13 casi complessivi, di cui 10 giunti a squalifica (2 invece si sono risolti con l'assoluzione dell'atleta e 1 è in pendenza di giudizio). In generale l'Europa dell'Est la fa da padrona, ma il doping non ha certo risparmiato i Paesi occidentali.
Tuttavia il dato più eclatante non è quello geografico, bensì quello temporale:
ANNO | # CASI |
PRE-2006 | 3 |
2006 | 4 |
2007 | 0 |
2008 | 5 |
2009 | 2 |
2010 | 0 |
2011 | 1 |
2013 | 3 |
2014 | 5 |
2015 | 0 |
2016 | 4 |
.
Come si può notare, dei 27 "incidenti" della storia, ben 24 si sono registrati negli ultimi dieci anni, sintomo di come in ambito Ibu la lotta al doping sia diventata molto seria a partire dal 2006.
Infatti quell'anno il problema è scoppiato in tutta la sua violenza durante i Giochi olimpici di Torino. Prima la russa Olga Pyleva si vide privata della medaglia d'argento conquistata nella 15 km a causa della positività a uno stimolante (che poi si accertò contenuto in un farmaco in cui non avrebbe dovuto esserci), dopodiché la squadra austriaca venne travolta dallo scandalo Walter Mayer, il famigerato medico presente in Piemonte al seguito di biathleti e fondisti rot-weiß-rot nonostante fosse stato bandito dal Cio.
In realtà il proverbiale "giro di vite" è stato dato solo dal 2009, quando vi fu la triplice positività all'Epo di Ekaterina Iourieva (in quel momento leader della classifica generale di Coppa del Mondo), Albina Akhatova e Dmitri Yaroshenko, devastante sia sul piano mediatico che su quello sportivo.
Solo l'anno prima un caso era passato sostanzialmente in cavalleria (quello di Tatiana Moiseeva) e soprattutto la federazione internazionale si era resa protagonista di una leggerezza incredibile, che portò all'assoluzione della finlandese Kaisa Varis.
Costei nel gennaio 2008 venne squalificata a vita in quanto trovata positiva all'Epo per la seconda volta in carriera dopo essere stata già pizzicata per la stessa sostanza nel 2003, quando era ancora una fondista. Tuttavia la sinivalkoinen fece ricorso al Tas, vincendolo, grazie a un vizio di forma.
Incredibilmente l'Ibu aveva effettuato le controanalisi in assenza dell'atleta, o di un suo rappresentante. Il Tribunale per l'Arbitrato Sportivo di Losanna pertanto ritenne nullo l'esito del test, riabilitando la nordica, ancora oggi accreditata una vittoria in Coppa del Mondo nonostante la sua positività.
Da allora la federazione internazionale segue un rigido protocollo, per evitare la ripetizione di svarioni simili.
Per quanto riguarda le sostanze, la casistica è invece la seguente:
SOSTANZA | # CASI |
EPO | 11 |
STIMOLANTI | 7 |
MELDONIUM | 4 |
AUTO EMO-TRASFUSIONE | 2 |
TENTATO DOPING | 2 |
ANTI-INFIAMMATORI | 1 |
.
L'Epo comanda questa nefasta classifica, fatto non certo sorprendente in uno sport di fatica. Il famigerato Meldonium si è issato in poche settimane in seconda posizione tra le cause di positività.
Difatti sotto la categoria "stimolanti" sono raggruppate diverse sostanze, generalmente contenute in farmaci utilizzati per la cura di lievi patologie. Al riguardo, va rimarcato come in 3 dei 7 casi sia stata accertata l'assenza di dolo, mentre in un'occasione si sia addirittura arrivati all'assoluzione piena dell'atleta (seppur nel 2003, quindi in un periodo in cui la lotta al doping era ancora piuttosto blanda).
La voce "tentato doping" è tutta italiana. Il primo episodio riguarda Renè Cattarinussi, che nel 2001 fu al centro di una bufera per aver cercato di acquistare farmaci ad alto contenuto ormonale con ricette mediche contraffatte, venendo alfine squalificato 1 anno.
Il secondo invece è quello di Daniel Taschler. Per la verità non è chiaro se l'altoatesino sia accusato solo di tentato doping, o anche dell'assunzione di Epo. Non avendo mai fallito un test, e in attesa di una sentenza da parte degli organi preposti, è per il momento doveroso collocarlo nella categoria di chi è finito nei guai con la giustizia pur senza mai risultare positivo.
Questa è la lista completa dei casi registrati fino a oggi
# | COGNOME | NOME | NAT | ANNO | SOSTANZA | PENA | NOTE |
1 | ANGERER | Peter | FRG | 1987 | METILTESTOSTERONE | 6 MESI | * |
2 | CATTARINUSSI | René | ITA | 2001 | TENTATO DOPING | 1 ANNO | ° |
3 | AKHATOVA | Albina | RUS | 2003 | EFEDRINA | ASSOLTA | ^ |
4 | PYLEVA | Olga | RUS | 2006 | CARFEDONE | 2 ANNI | |
5 | PERNER | Wolfgang | AUT | 2006 | AUTO EMO-TRASFUSIONE | A VITA | |
6 | ROTTMANN | Wolfgang | AUT | 2006 | AUTO EMO-TRASFUSIONE | A VITA | |
7 | BURDYGA | Natalya | RUS | 2006 | CARFEDONE | 2 ANNI | |
8 | VARIS | Kaisa | FIN | 2008 | EPO | ASSOLTA | § |
9 | MOISEEVA | Tatiana | RUS | 2008 | DESAMETASONE | ASSOLTA | " |
10 | AKHATOVA | Albina | RUS | 2008 | EPO | 2 ANNI | |
11 | IOURIEVA | Ekaterina | RUS | 2008 | EPO | 2 ANNI | |
12 | YAROSHENKO | Dmitry | RUS | 2008 | EPO | 2 ANNI | |
13 | PROKUNIN | Andrei | RUS | 2009 | EPO | 2 ANNI | |
14 | TIMOFEEVA | Veronica | RUS | 2009 | EPO | 2 ANNI | |
15 | KHVOSTENKO | Oksana | UKR | 2011 | EFEDRINA | 1 ANNO | ** |
16 | ZLATKAUSKAS | Karolis | LTU | 2013 | EPO | 2 ANNI | |
17 | IOURIEVA | Ekaterina | RUS | 13&14 | EPO | 12 ANNI | |
18 | STARYKH | Irina | RUS | 13&14 | EPO | 3 ANNI | |
19 | PIKSONS | Edgars | LAT | 2014 | NANDROLONE | 2 ANNI | |
20 | SACHENBACHER | Evi | GER | 2014 | DIMETILAMILAMMINA | 6 MESI | *** |
21 | LOGINOV | Alexander | RUS | 2014 | EPO | 2 ANNI | |
22 | TASCHLER | Daniel | ITA | 2014 | EPO O TENTATO DOPING | IN PENDENZA | |
23 | SEDNEV | Serguei | UKR | 2014 | EPO | 2 ANNI | |
24 | ABRAMOVA | Olga | UKR | 2016 | MELDONIUM | IN PENDENZA | |
25 | TYSHCHENKO | Artem | UKR | 2016 | MELDONIUM | IN PENDENZA | |
26 | LATYPOV | Eduard | RUS | 2016 | MELDONIUM | IN PENDENZA | |
27 | TOFALVI | Eva | ROU | 2016 | MELDONIUM | IN PENDENZA |
-
Peter Angerer (*): squalifica di soli 6 mesi perché venne provata l'assenza di dolo. La sostanza proibita era contenuta in un farmaco anti-influenzale.
René Cattarinussi (°): mai trovato positivo, fu squalificato 1 anno dal Coni per aver tentato di comprare sostanze non consentite usando ricette mediche contraffatte.
Albina Akhatova (^): assolta poiché un medico della squadra russa si assunse la responsabilità della positività. Akhatova collassò al termine della sua frazione nella staffetta di Anterselva e, mentre veniva soccorsa, le venne fatta un'iniezione. Il suddetto medico ha sostenuto di averle iniettato un farmaco senza controllare che potesse contenere sostanze proibite a causa della concitazione del momento.
Kaisa Varis (§): assolta per un vizio di forma. Venne inizialmente squalificata a vita per essere stata trovata positiva all'Epo per la seconda volta (la prima risaliva al 2003, quando era ancora una fondista). Tuttavia nel 2009 il Cas annullò la decisione Ibu poiché le controanalisi vennero effettuate in assenza dell'atleta o di un suo rappresentante.
Tatiana Moiseeva ("): assolta poiché provò che la sostanza incriminata era contenuta in un farmaco per la cura di un malanno oftalmico, per il quale aveva regolare prescrizione medica.
Oksana Khvostenko (**): squalifica di 1 anno perché venne provata l'assenza di dolo. La sostanza proibita era contenuta in uno sciroppo contro la tosse.
Evi Sachenbacher (***): inizialmente squalificata 2 anni dall'Ibu, la pena venne ridotta dal Cas poiché emerse come la sostanza proibita fosse contenuta in un integratore alimentare contaminato.
CONCLUSIONI
Le quattro positività riscontrate al Meldonium sono un segnale di come nel biathlon la lotta al doping venga praticata con un certo rigore. Infatti tutte derivano da controlli effettuati dalla stessa federazione internazionale.
D'altronde la presenza di casi di doping non significa necessariamente che uno sport sia afflitto più di altri. È anche la spia che segnala come le maglie dell'anti-doping siano più strette, di conseguenza chi sgarra ha maggiori probabilità di finirvi impigliato.
Viene da chiedersi se, per quanto riguarda gli sport invernali, anche altrove venga seguita la stessa politica. Perché il Meldonium-gate, o per meglio dire la sua assenza da certi ambienti, fa sorgere degli interrogativi.
Il riferimento è ovviamente alla Fis, che racchiude la bellezza di 9 sport e a oggi ha riscontrato solamente 1 caso di positività a questo farmaco, peraltro su di un atleta di terza fascia.
Come corollario sorge spontanea una riflessione. Come mai nelle discipline Fis la tendenza è opposta rispetto a quanto avviene in ambito Ibu?
Qui, come abbiamo visto, la guerra all'illegalità farmacologica è cominciata con rigore nell'ultimo decennio. Viceversa, in seno Federazione Internazionale di Sci, nello stesso periodo temporale il numero di casi è diminuito rispetto al lustro precedente.
Peraltro, i pochi registrati nello sci di fondo dal 2007 in poi, sono sostanzialmente tutti stati scoperti tramite controlli effettuati non dalla Fis, bensì dalla Wada o dalle rispettive federazioni nazionali. Ovviamente non si sta più ragionando sul Mildronats, bensì a livello generale.
Al di là del fondo, dove comunque i media di determinati Paesi tengono un minimo alta la guardia, sarà mai possibile che nello sci alpino siano tutti dei santi? Anche altri sport come combinata nordica, snowboard e freestyle sono sostanzialmente privi di positività.
Tutto è possibile in questo mondo, anche che il circuito del biathlon sia infestato da biechi individui, mentre le altre discipline della neve siano popolate da schiere di devoti pellegrini che - oltre a gareggiare - passano la giornata dietro al monaco Zenone dell'Armata Brancaleone, cantando in coro "Vade retro Satan, vade retro Satan, vade retro Satan" e trascorrendo le notti ritti in piedi ringraziando Lo Signore.
Il fatto resta però molto improbabile. Piuttosto viene il dubbio che in ambito Fis la lotta al doping non sia affatto rigorosa. D'altronde è risaputo come questa rovini la reputazione di uno sport agli occhi dell'appassionato qualunque.
Basti pensare a quanto accaduto al ciclismo tra la fine degli anni '90 e l'inizio del XXI secolo, ancora oggi considerato da molti un ambiente di appestati, perlopiù ingiustamente.
Quindi, dal punto di vista commerciale, è sicuramente meglio ignorare la questione per evitare danni d'immagine, seguendo il motto "Occhio non vede, cuore non duole".
Così facendo però si lascia campo libero ai furbetti, in quanto ben consci di avere enormi possibilità di farla franca nonostante tutte le dichiarazioni di facciata da parte dei padroni del vapore.
Parole, appunto. Tra il dire e il fare, però c'è di mezzo il mare. L'impressione è che qualche organo di governo internazionale stia solcando le acque, mentre altri invece se ne stiano tranquilli in porto.
Dunque, per assurdo, il Meldonium-gate ha anche un pregio, quello di fare da cartina tornasole e fare da termometro della rigorosità della guerra al doping fra i vari organi di governo sportivi.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Selva di Val Gardena | 34/35 | 50-50 cm |
Breuil-Cervinia | 15/15 | 25-110 cm |
Obereggen | 19/20 | 10-40 cm |
Ponte di legno | 29/30 | 50-70 cm |
Tarvisio | 12/13 | 20-70 cm |
Passo Costalunga | 13/13 | 80-130 cm |
Carezza al lago | 13/13 | 80-130 cm |
Passo del Tonale | 29/30 | 50-70 cm |
FONDO, SCELTI DAI LETTORI
BOTTERO SKI
ARC TEC - squadretta in allumino 88
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