Doping, arriva la condanna per Gottlieb Taschler e il figlio Daniel assieme al medico Michele Ferrari

Il 18 novembre l'udienza preliminare a carico di Daniel e Gottlieb Taschler
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Doping, arriva la condanna per Gottlieb Taschler e il figlio Daniel assieme al medico Michele Ferrari

Dopo quasi un anno e mezzo, a Bolzano è giunto a conclusione il processo di primo grado a carico di Gottlieb Taschler, del figlio Daniel e del medico Michele Ferrari. Tutti e tre gli imputati sono stati giudicati colpevoli.

Gottlieb Taschler è stato condannato a 1 anno di reclusione e 4.000 euro di multa per concorso nel reato di assunzione di sostanze dopanti, inoltre è stato interdetto a vita dal ricoprire qualsiasi carica sportiva in ambito Fisi o Coni.

A Daniel Taschler sono stati inflitti 9 mesi di reclusione e 3.600 euro di multa per assunzione di sostanze dopanti.

Va rimarcato come per i Taschler la sentenza sia stata più pesante rispetto alla richiesta del pubblico ministero, rispettivamente nove mesi per il padre e sei per il figlio.

Michele Ferrari, già più volte nell'occhio del ciclone per vicende legate al doping, è stato condannato a 1 anno e 6 mesi e 4.500 euro di multa per somministrazione di sostanze dopanti. Inoltre è sospeso dalla professione medica per la durata della condanna. In questo caso la condanna è più blanda della richiesta del PM (2 anni e sanzione di 5.164 euro).

Il giudice Carlo Busato ha inoltre riconosciuto un risarcimento di 15.000 euro alla Wada, costituitasi parte civile. Gli avvocati dei condannati hanno già annunciato ricorso in appello.

Per i Taschler la sentenza sul piano penale va ad aggiungersi a quelle già emesse sul piano sportivo dal Coni.

Sia in primo che in secondo grado Gottlieb è stato inibito 2 anni per "Fornire assistenza, incoraggiamento e aiuto, istigare dissimulare o assicurare ogni altro tipo di complicità intenzionale in riferimento a una qualsiasi violazione o tentata violazione delle NSA". Il figlio Daniel invece in primo grado è stato squalificato 2 anni per "Uso o tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito", rinunciando poi al secondo grado.

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