L'Ibu pensa di ridurre i bersagli a 40 e 110 mm. Peter Dokl: "Abbiamo fatto un test a Pokljuka"

Clamoroso, l'Ibu ridurrà i bersagli a 40 e 110 mm? Peter Dokl: 'Precisione giù del 10%'
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L'Ibu pensa di ridurre i bersagli a 40 e 110 mm. Peter Dokl: "Abbiamo fatto un test a Pokljuka"

Non c'è ancora niente di ufficiale, tuttavia nell'ambiente del biathlon ha iniziato a circolare la voce che l'Ibu stia meditando la clamorosa decisione di ridurre le dimensioni dei bersagli.

Di sicuro si è già svolto almeno un test con bersagli inediti di 40 mm a terra e 110 mm in piedi, quindi con una riduzione del diametro di 5 mm in ambedue i casi.

La prova di cui sopra è stata effettuata a Pokljuka la mattina del 4 marzo da diversi atleti della squadra slovena.

Abbiamo interpellato in merito Peter Dokl, il quale ha confermato tutto, svelando anche alcuni retroscena.

È vero che a Pokljuka avete effettuato un allenamento con bersagli più piccoli del normale?
"Sì, è successo due giorni prima dell'inizio della tappa di Coppa del Mondo".

Come si è svolto il test?
"Il nostro capo-allenatore ci ha chiesto se eravamo disposti a effettuare un allenamento particolare dicendo che l'Ibu aveva chiesto di testare degli adattatori che, montati davanti ai bersagli, ne riducevano il diametro di 5 millimetri. Abbiamo detto di sì e abbiamo sparato 20 colpi a terra e altrettanti in piedi sotto sforzo".

Non vi è sembrata una richiesta strana?
"Non gli abbiamo dato troppo peso"

Non avete fatto domande in merito all'Ibu?
"So che i nostri tecnici hanno chiesto delucidazioni, però le risposte sono state vaghe".

Ma vi hanno chiesto di non parlare di questi test?
"No, non ci hanno detto proprio niente! Come se fosse una cosa senza importanza. Il delegato tecnico dell'Ibu presente a Pokljuka ha raccolto i dati sulla precisione e niente altro".

Poi è cambiato qualcosa?
"A Kontiolahti parlando del più e del meno abbiamo scoperto che non siamo stati gli unici ad aver fatto qualcosa del genere, anche altre nazioni avevano sparato con i bersagli ridotti".

Quindi siete giunti alla conclusione che qualcosa sia bollendo in pentola?
"Esatto. Qualche anno fa era già uscita la proposta di ridurre i bersagli, ma poi non se ne fece nulla. Ora invece potrebbe essere cambiato qualcosa"

Quali sono stati gli esiti del test?
"Nella nostra squadra abbiamo notato come la precisione rispetto agli allenamenti sia calata del 12-15% a terra e 8-10% in piedi. Nad (Norcev, uno dei tecnici del tiro, ndr) è arrivato alla conclusione che dopo un periodo di adattamento la precisione migliorerà, ma ritiene che scenderebbe del 10% a terra e 5% in piedi rispetto a quella attuale". 

Qual è la sua opinione in merito?
"Non ne ho davvero una. Sinceramente non so quali benefici possa portare ridurre le dimensioni dei bersagli". 

 

Come ha ricordato Dokl, la proposta di ridurre le dimensioni dei bersagli era stata lanciata diversi anni fa. 

Correva l'anno 2009. Miriam Gössner ai Mondiali junior di Canmore fu medaglia d'argento nella sprint con 5 errori e soprattutto vinse l'oro nell'inseguimento nonostante 8 penalità! Anche tra gli uomini la situazione fu simile poiché Lukas Hofer vinse l'inseguimento nonostante 6 giri.

In Ucraina storsero il naso e sottolinearono come il baricentro si fosse spostato troppo verso il fondo, avanzando quindi l'ipotesi di rendere più difficile il tiro per ri-bilanciare le due componenti.

In realtà i risultati di quei Mondiali junior si dimostrarono anomalie e negli anni a venire non si sono verificati sconquassi negli equilibri del biathlon.

Evidentemente però la proposta ucraina è tornata di moda e l'Ibu sta valutando se apportare un cambiamento epocale. Resta da capire se davvero quanto ipotizzato è destinato a concretizzarsi o se si tratta solo di un "pourparler".

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