L'Ucraina al femminile senza veli. Il coach Uros Velepec parla a tutto tondo sul proprio team

L'Ucraina al femminile senza veli. Il coach Uros Velepec parla a tutto tondo sul proprio team
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L'Ucraina al femminile senza veli. Il coach Uros Velepec parla a tutto tondo sul proprio team

Il passaggio di Uros Velepec dalla Slovenia alla squadra femminile dell'Ucraina è stato uno dei "colpi" del mercato dei tecnici 2015. L'allenatore ha rilasciato un'invervista fiume al sito della sua nuova federazione, facendo il punto della situazione sul suo team e svelando anche i primi programmi in vista dell'inverno.

Riportiamo i passaggi più interessanti di quanto detto dal quarantottenne che ha analizzato dettagliatamente la situazione di ogni atleta da lui seguita, sbilanciandosi in maniera anche piuttosto marcata su alcune di esse.

 

Preferisce effettuare tante competizioni durante la stagione, oppure puntare tutto su un singolo evento?
"Durante la Coppa del Mondo ogni settimana si disputano tre gare. Per i tifosi, la federazione e gli atleti è importante gareggiare e ottenere con costanza buoni risultati. Al momento stiamo preparando dieci ragazze e, durante l'inverno, speriamo di averle tutte pronte a gareggiare per i Mondiali. Nel corso della stagione la rotazione sarà inevitabile. Qualcuna si ammalerà, qualcuna avrà momenti di calo di condizione e, anche se non lo auguro a nessuno, bisogna essere pronti a far fronte a problemi fisici più seri. Inoltre non si può ignorare che le giovani atlete, le quali al momento compongono metà del team, non possono obiettivamente gareggiare per tutta la stagione. Infine, considerato il livello attuale del biathlon, non si può pensare di allenare una ragazza di 20 anni come una di 26-27."


Olena Pidhrushna è tornata dopo un anno di pausa e si è dimostrata sorprendentemente rapida, proponendosi subito come una leader del team. Può continuare a sorprendere anche durante l'inverno?
"Io e Olena continuiamo a scherzarci sopra. Le dico 'Sei l'atleta che mi da' più problemi'. Ho creato un piano di allenamenti personalizzato per ogni ragazza e devo cambiare quello di Olena ogni settimana! All'inizio avevo previsto che necessitasse di un determinato periodo di tempo per tornare al top, però poi si è infortunata e quindi ho dovuto effettuare degli aggiustamenti nei carichi di lavoro. Dopodiché la sua curva di forma è salita più rapidamente del previsto e ho dovuto cambiarlo ancora! Comunque, al momento, è in uno stato in cui potrà essere competitiva in Coppa del Mondo".


Anche Valj Semerenko ha avuto qualche intoppo. Qual è la sua condizione?
"Al momento non è al top, ma non c'è da preoccuparsi. C'è tutto il tempo per recuperare il tempo perso e per l'inverno sarà nella sua forma migliore"


Passiamo alla questione che sta preoccupando tutti gli appassionati: vedremo Vita Semerenko in azione durante l'inverno?
"Io e altri allenatori abbiamo parlato con Vita e sappiamo quanto è forte il suo desiderio di tornare nel team. Però questo desiderio è frustrato perché lei è un'atleta con molta esperienza e intelligenza, quindi sa bene che per gareggiare bisogna essere in salute. Abbiamo provato a ricominciare gli allenamenti in maggio, ma sono ricomparsi vecchi malanni a cui se ne sono aggiunti di nuovi. Il biathlon è uno sport molto complicato, gareggiare con problemi fisici è impossibile. Quindi ora l'obiettivo principale è recuperare la salute. Per farlo può usare anche questa stagione e quindi rientrare per altri due anni con obiettivo i Giochi Olimpici 2018. In ogni caso per questo inverno è estremamente difficile che possa prendere parte a una delle prime due tappe, e nella migliore delle ipotesi l'esordio avverrebbe solo a Pokljuka".

Per Juliya Dzhyma l'ultima stagione è stata deludente, soprattutto dopo quanto fatto nel 2013-'14. Ci sono speranze di rivederla nelle prime 20 posizioni della classifica generale?
"Beh, stiamo lavorando in questo senso. Lo scorso anno qualcosa deve essere andato storto in fase di preparazione e i risultati ne hanno risentito. Juliya sa sparare molto bene, l'obiettivo è chiudere nella top-15 della classifica generale. Si sta allenando duramente ed è una delle ragazze che riteniamo possa partecipare a tutte le tappe di Coppa del Mondo. Ci siamo detti che deve dimagrire e che deve perdere un chilo al mese. Sta seguendo una dieta speciale e deve perdere ancora qualche chilogrammo in vista dell'inverno, e questo l'aiuterà tantissimo nelle sue prestazioni".


L'idea di Olga Abramova di cambiare carabina prosegue? Ai Mondiali estivi in Romania ha usato quello vecchio e ottenuto ottimi risultati...
"Sì, durante i campionati ucraini abbiamo deciso di fare alcuni test con il nuovo calciolo. D'altronde non aveva necessità di fare risultato, perché, appunto, ai Mondiali in Romania ha vinto due ori. Il cambiamento è necessario e lo sono anche le prove. Il doppio titolo iridato le ha dato modo di poterle fare con più serenità".


Parliamo di Iana Bondar. Le sue qualità nel fondo sono note a tutti, ma migliorerà mai al tiro?
"Sta facendo progressi e questo è importantissimo. Però ci vuole tempo per stabilizzarsi al nuovo livello. Il miglioramento è una maratona, non si può avere tutto e subito, bisogna avere pazienza. Lei, in ogni caso, è un talento inespresso e vi posso assicurare che un giorno arriverà a sparare come Yuliya Zhuravok".


A proposito di Yuliya Zhuravok, pensa possa diventare parte integrante del team in pianta stabile?
"Lo sport è un processo e bisogna effettuare un passo alla volta. La maggior parte delle nazioni di vertice come Francia, Germania e Russia stanno commettendo errori nell'anticipare troppo i tempi della transizione in Coppa del Mondo, imponendo ai giovani la necessità di fare risultati. La Francia, per esempio, avrà perso una ventina di atleti di talento negli ultimi anni. Uomini e donne letteralmente spremuti a 22/23 anni. A quell'età un atleta deve ancora essere formato. Nel caso specifico di Yuliya, sicuramente potrà ottenere punti nel corso dell'inverno, ma nel suo caso non andranno sottovalutati gli allenamenti. I risultati li dovranno portare Valj Semerenko e Olena Pidhrushna".


È previsto l'inserimento di Irina Varvynets e Anastasiya Merkushyna all'interno del team considerando che hanno ottenuto ottimi risultati sia lo scorso inverno che durante l'estate?
"In tutta sincerità, per me è incredibile pensare che atlete invitate in squadra A abbiano preferito rimanere in squadra B. Per prima cosa ci sono differenti condizioni di allenamento, la squadra A offre migliori opportunità. Inoltre per atlete forti, lavorare nel gruppo B significa essere leader al di fuori della portata delle compagne. Comunque, non ho pregiudizi verso di loro, però attualmente non posso concedere loro la stessa attenzione con cui seguo la mia squadra dove, al momento, ci sono 8 atlete e queste sono sufficienti per creare un team da Coppa del Mondo. Però non avrò problemi a portare Irina e Anastasiya nel massimo circuito se i risultati diranno che lo meritano e si dimostreranno migliori delle ragazze che partecipano alla Coppa del Mondo. Tutti devono capire quanto sia dura la competizione per entrare nel team, lo dimostra il fatto che atlete del calibro di Iana Bondar e Yuliya Zhuravok rischiano di non fare le staffette. Quindi Varvynets e Merykushina cominceranno dall'Ibu Cup e se dovessero mettere in mostra buoni risultati verrebbero promosse".

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