Martin Fourcade al fianco di Chris Froome nello sburgiardare Laurent Jalabert

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Martin Fourcade al fianco di Chris Froome nello sburgiardare Laurent Jalabert

In questi giorni in Francia (e non solo) monta la polemica riguardo il dominio messo in mostra da Chris Froome al Tour de France. Sul britannico, mai trovato positivo, sono arrivati sospetti lanciati dal pulpito del conclamato dopato Laurent Jalabert. Martin Fourcade, che già aveva criticato Jaja, ha spalleggiato la maglia gialla via Twitter.

Lo scorso 14 luglio Jalabert, intervistato da una radio, aveva gettato ombre su Froome dicendo che "è surreale vedere quanto sia superiore, sta tenendo frequenze talmente difficili da raggiungere che mi lascia senza parole. Il gap inflitto agli avversari mi lascia perplesso".

Successivamente il quarantaseienne transalpino, incalzato riguardo le sue dichiarazioni, ha però corretto il tiro, rimangiandosi quanto detto e negando di aver sospettato del britannico.

La maglia gialla allora ha sbugiardato Jalabert tramite Twitter scrivendo "se devi negare di aver fatto dichiarazioni sul mio conto, allora ricordati che sono state registrate" linkando un video con le accuse dell'ex ciclista francese.

Martin Fourcade ha sarcasticamente risposto al tweet di Froome scrivendo "Non dovresti criticare Jalabert. Lui ha l'immunità!".

Chiaro riferimento alle durissime critiche mosse dal ventiseienne catalano nei confronti dell'ex portacolori di Once e Csc già nel 2014: "Io penso che le persone che siano state collegate al doping non debbano più lavorare nello sport. In Francia abbiamo un ex dopato che lavora come commentatore in televisione.

Se dovessimo perdonare tutti, allora cosa succederebbe? Jalabert si è dopato, ha vinto tanto e guadagnato ancora di più. Lo hanno preso, ha sofferto per qualche mese, poi ha pubblicato un libro e ha fatto altri soldi. Adesso lavora come commentatore televisivo.

Si è dopato, ha mentito e ora gli è consentito lavorare come commentatore in televisione? Impersona tutto ciò che dovremmo combattere, e invece gli viene dato diritto di parola".

Insomma, Martin Fourcade già dodici mesi orsono era stato inflessibile nei confronti del revisionismo verso Jalabert, trovato positivo all'Epo nel 2004 su un campione prelevato nel 1998.

Non sorprende quindi che abbia dato manforte a Froome il quale, al contrario di Jaja, non è mai stato trovato positivo ad alcuna sostanza dopante e stia ricevendo feroci critiche nonostante stia realizzando prestazioni in linea con quelle di altri vincitori del Tour de France del recentissimo passato sui quali però misteriosamente non sono mai state fatte insinuazioni analoghe.

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