Olga Vilukhina annuncia il ritiro

"Non voglio ingannare nessuno e fare finta di prepararmi per Pyeong Chang. A ottobre ho smesso di allenarmi e ho deciso di porre fine alla mia carriera sportiva.

Dopo i Giochi olimpici di Sochi ricorderete che ho mancato un'intera stagione allo scopo di ritrovare appieno la salute. La preparazione per le Olimpiadi di casa, tutte le aspettative poste su di esse, le emozioni provate hanno illuminato la mia vita e contemporaneamente mi hanno svuotata.

Ora mi sono resa conto di non poter tornare più nello stato precedente, non tanto sul piano fisico, quanto su quello psicologico. Sono una di quelle persone per le quali è importante avere un obiettivo. Se c'è un grande traguardo da raggiungere riesco ad alzarmi ogni mattina per allenarmi o andare in palestra, dimenticando tutti i "non posso" e i "non voglio", concentrandomi al 100% sulla volontà di raggiungere ciò che mi sono posta.

Però, se non c'è un obiettivo, per me non c'è forza interiore. Non mentirò: dopo i Giochi olimpici di Sochi mi sono resa conto di non avere più motivazioni. Ho provato a rientrare e ho lavorato tanto, ma non riuscivo più ad avere la stessa dedizione. Ho riflettuto sul senso della mia vita e mi sono detta che per raggiungere grandi successi è necessario un fuoco interiore che, in me, si è spento".

Dunque a soli 28 anni Olga Vilukhina appende sci e carabina al chiodo. Per la verità la sua carriera di alto livello era terminata già nel marzo 2014. Dopo essersi presa un anno sabbatico è rientrata nello scorso inverno, raccogliendo però solo qualche sporadico risultato di peso in Ibu Cup, senza mai riuscire a tornare in Coppa del Mondo.

Nel suo palmares "solamente" cinque podi in gare di primo livello, comprese però la medaglia d'argento olimpica nella sprint di Sochi e il bronzo nell'inseguimento dei Mondiali di Ruhpolding 2012. Sempre a Sochi ha ottenuto l'argento anche con la staffetta.

Biathleta di classe che rimane un'incompiuta. Senza dubbio uno dei più grandi talenti espressi dalla Russia nell'ultimo decennio, tanto da poter essere considerata anche una potenziale candidata alla conquista della Sfera di cristallo (ha chiuso quinta la classifica generale 2013-'14).

Ha raccolto decisamente meno di quanto avrebbe potuto e il suo addio si inserisce nella lunga lista di big nate attorno alla metà degli anni '80 ritiratesi precocemente (Magdalena Neuner, Helena Ekholm, Marie Laure Brunet, Kathrin Hitzer).