Il buco che si forma nel calendario di Coppa del Mondo a causa dell’annullamento dei mondiali consente di inserire il 4 febbraio il gigante di Adelboden, classicissima prova saltata nella data originaria (24 gennaio, sarebbe dovuta essere l’ultima prima dei mondiali) sempre per il caldo che si abbatte in tutta Europa nell’inverno del 1995.
L’occasione è di quelle da sfruttare, e Alberto Tomba non fallisce: con la sfera di cristallo ormai in tasca il fuoriclasse emiliano sfata anche il tabù Kuonisbergli, pista sulla quale non era mai riuscito ad imporsi. Eppure, rispetto alle vittorie precedenti, non è una passeggiata: dopo la prima manche in testa c’è Harald Strand Nilsen, rivelazione della stagione, un ragazzo in costante crescita e deciso a conquistare la prima vittoria della carriera. Tomba è secondo staccato di un paio di decimi, terzo è il solito Jure Košir, anch’egli in lotta per il tanto agognato primo trionfo stagionale nonché assoluto fra i pali larghi. Va tuttavia rimarcato come Strand Nilsen e Košir, gli unici in grado di competere con Tomba, siano stati agevolati da una bufera di vento alle spalle che ha fatto guadagnare loro decimi preziosi rispetto all’italiano, per una volta non avvantaggiato dal pettorale numero 1.
La seconda manche, disputata in condizioni uguali per tutti, Tomba la interpreta alla Tomba: dopo aver sciato in totale controllo per tre quarti di gara, sul muro disegna un capolavoro, recuperando il – comunque lieve – ritardo patito sia da Košir che da Strand Nilsen e conquistando la decima vittoria stagionale e numero 43 della carriera che di fatto chiude quasi definitivamente ogni discorso relativo alla Coppa del Mondo. Secondo è Košir, che viene battuto di appena 7 centesimi e che ancora una volta deve inchinarsi al suo grande amico e rivale; soltanto terzo il norvegese, al quale sfugge di 14 centesimi un successo che non riuscirà mai più nemmeno ad avvicinare nel corso dell’intera carriera. Prove convincenti anche da parte di Richard Kröll e Fredrik Nyberg, che dopo aver disputato un ottimo superG a Kitzbühel si confermano in gran forma chiudendo rispettivamente quarto e quinto. Niente da fare invece per l’altra Italia, che piazza i soliti tre uomini a punti (Ivan Bormolini ventiduesimo, Norman Bergamelli ventiseiesimo e Luca Pesando ventottesimo) ma a distanza siderale dalle posizioni di vertice.
I 100 punti “regalati” per il reintegro in calendario del gigante di Adelboden consentono a Tomba di salire a quota 1050, praticamente doppiato Košir, che giunge a 570, e Girardelli, che non va oltre al diciottesimo posto per 563 punti complessivi. Se la vittoria finale del bolognese non sembra in discussione, apertissima è la lotta per il podio, con anche Mader (500), Åmodt (480), Alphand (469), Von Grünigen (440) e Strand Nilsen (437) in grado di competere con lo sloveno e l’austro lussemburghese.
La Coppa del Mondo si prende altri due weekend di pausa, sempre dovuti al buco creatosi in seguito all’annullamento dei mondiali; ripartirà dal Giappone, con uno slalom e un gigante a Furano che possono consentire a Tomba sia di chiudere matematicamente ogni discorso relativo alla sfera di cristallo, sia di conquistare la prima vittoria in carriera in un paese che lo adora come una star di Hollywood.
GIGANTE ADELBODEN 4 FEBBRAIO 1995 – CLASSIFICA FINALE
1. TOMBA Alberto (ITA) 2:21.96
2. KOŠIR Jure (SLO) +0.07
3. STRAND NILSEN Harald Christian (NOR) +0.14
4. KRÖLL Richard (AUT) +0.36
5. NYBERG Fredrik (SWE) +0.78
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