È sempre stata la campionessa di gigante della squadra azzurra femminile, un esempio per tutti non solo per le vittorie ma anche per la capacità con cui è sempre riuscita a rialzarsi con il sorriso dai mille infortuni che hanno ostacolato la sua carriera. Adesso Denise Karbon è pronta ad affrontare le Olimpiadi di Sochi con la speranza di portare a casa una medaglia, l’unico pezzo brillante che manca nel suo curriculum.
Nonostante tu non sia entrata due volte nelle prime otto posizioni o una volta nelle prime sei, la Fisi ti ha ugualmente convocato per le Olimpiadi di Sochi. Questo vuol dire che i tecnici e l’Italia puntano molto su di te…
Sono molto contenta che i tecnici abbiano espresso questa fiducia nei miei confronti anche se non mi sono qualificata. Ho fatto bene dei parziali di alcune manche. Purtroppo quest’anno per qualificarsi bisognava rischiare tanto e quindi era più facile sbagliare.
Questa è la quarta volta che partecipi a un’Olimpiade, probabilmente sarà anche l’ultima, come la vivi?
Fino a ora tutte le gare di Coppa del Mondo erano molto importanti perché stavo tornando da un infortunio ed era difficile trovare la fiducia e il feeling giusto. L’obiettivo era quello di trovare buone sensazioni, di rifare curve veloci per poter sciare forte, avere in gara la testa giusta per attaccare e tirare fuori il meglio. Adesso che ce l’ho fatta, Sochi per me diventa un obiettivo concreto e sono veramente felicissima perché le Olimpiadi sono sempre una bella esperienza, per un atleta è il massimo, un’occasione unica anche per vincere qualcosa di grande.
Nella tua carriera hai conquistato diverse vittorie e podi, hai vinto la coppetta di specialità e due medaglie ai Mondiali. Per completare il tuo curriculum manca solo la medaglia olimpica…
Si, purtroppo alle ultime Olimpiadi non sono riuscita neanche ad avvicinarmi al podio. Le gare sono sempre molto particolari, non si sa mai, bisogna sempre crederci fino in fondo, partire con lo spirito giusto già da adesso. Magari, ora che sono alla fine della carriera, potrebbe essere un momento magico per completare tutti i successi che ho già avuto e di cui sono molto fiera e contenta.
Sono 16 anni che gareggi in Coppa del Mondo, qual è stata l’esperienza da cui hai tratto più insegnamenti?
Ho tratto insegnamenti sia da esperienze negative che positive come quell’anno in cui ho vinto tante gare e la coppa di specialità (stagione 2007-2008, ndr). È stato l’anno più bello della mia carriera, era tutto più facile, ero la leader che tutti guardavano e cercavano di copiare per imparare. Ma ci sono anche stati momenti più difficili, come tutte le volte che dovevo tornare ad alti livelli sia fisicamente che di testa dopo un infortunio. Tutto è servito e di tutto sono contenta, anche dei momenti difficili perché alla fine sono quelli che ti fanno maturare.
Il sorriso è una delle tue caratteristiche principali. Anche durante i tuoi tanti infortuni non ti è mai mancato. Come hai trovato ogni volta la forza di rialzarti in piedi?
La forza più grande è proprio la passione che ho per lo sci. Sciare e fare le gare mi piace tantissimo, è la mia vita. Quando ero ferma in ospedale o a fare la riabilitazione la prima cosa che volevo era tornare sugli sci. Ho avuto anche la fortuna di avere tanta gente intorno che mi ha aiutato, mi ha tirato su nei momenti più difficili e che ha sempre e comunque creduto in me e nelle mie capacità. Mi hanno fatto capire che mi stavano aspettando e che dovevo continuare a ritornare. Sono anche stata fortunata a riprendermi bene dagli infortuni.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Ponte di legno | 29/30 | 50-70 cm |
Tarvisio | 12/13 | 20-70 cm |
Madonna di Campiglio | 18/20 | 43-92 cm |
Passo del Tonale | 29/30 | 50-70 cm |
Breuil-Cervinia | 15/15 | 25-110 cm |
Pila Aosta | 13/14 | 20-30 cm |
Passo Costalunga | 13/13 | 80-130 cm |
Plan de Corones | 34/34 | 5-30 cm |
SCI, SCELTI DAI LETTORI
MAXISPORT
ROSSIGNOL - hero elite carve con attacco nx12 gw
3