Intervistata da SportNews, la giovane trentina si è raccontata tra studi e ambizioni sempre più importanti.
Lunedì 18 Maggio 2020
Determinata come se i suoi 22 anni fossero solo quelli indicati sulla carta d'identità, visto che l'atleta dimostra una maturità ben superiore alla sua età.
Martina Peterlini è stata una delle rivelazioni dello slalom azzurro nella scorsa stagione, con due vittorie in Coppa Europa, il posto fisso conquistato per la prossima stagione di Coppa del Mondo, ma soprattutto l'ingresso tra le prime 30 al mondo nella disciplina con il 14° posto ottenuto a Zagabria quale top, pur partendo sempre dalle retrovie. Interpellata dai colleghi di sportnews.bz, la classe '97 cresciuta sulle nevi di Folgaria dice molto semplicemente. “Ho la neve nel sangue, con una famiglia di maestri di sci e le prime discese quando avevo solo due anni...”.
La crescita agonistica è stata facilitata dalla frequentazione del liceo sportivo di Malles, dove sono passati due fuoriclasse come Dominik Paris e Dorothea Wierer: “Un liceo che garantisce ottima istruzione scolastica e allo stesso tempo allenatori che sanno migliorare gli atleti”, spiega Martina, poi entrata a far parte delle Fiamme Oro, “un supporto fondamentale, sono infinitamente grata al gruppo sportivo della Polizia di Stato”.
Ripercorrendo l'annata 2019/2020, la roveretana si è fatta conoscere con i primi punti in CdM ottenuti a Levi, ma solo a Zagabria ha capito di aver compiuto un vero salto di qualità: “Potersi sedere al Leader's Corner è stato senza dubbio il momento più bello della stagione. Penso e credo però di avere ancora molto margine di miglioramento”.
Una squadra azzurra di slalom, quella guidata dalla scorsa estate da un altro trentino qual è Matteo Guadagnini, che ha perso un tecnico di qualità come Heini Pfitscher, sbarcato in Svizzera: “E' stato un dispiacere ricevere la notizia, perchè ho un ottimo rapporto con Heini – spiega Martina – Ha sempre dato consigli importanti e trovato le parole giuste al momento giusto”. Con gli studi di turismo e management a Brunico ora messi un po' da parte (“in tre anni ho potuto dare solo quattro esami, non c'è molto tempo a disposizione”, la testa guarda già allo slalom di Levi che aprirà, se tutto andrà bene, la stagione 2020/21.
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