Un caso di falsa positività? Per Chiara Mair, esclusa dal parallelo di Lech, sembra proprio così...

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Un caso di falsa positività? Per Chiara Mair, esclusa dal parallelo di Lech, sembra proprio così...

La slalomista austriaca può già riprendere ad allenarsi: dopo un test positivo ne sono arrivati due negativi. Mitter: "Un peccato, ma è giusto rispettare le decisioni delle autorità".

Dopo la Svezia esclusa dai due slalom di Levi per la positività di un solo tecnico, l'allenatore responsabile della squadra femminile Christian Thoma (con le ragazze tutte negative ai 4 test effettuati), e la serie di casi Covid fuori dalla “bolla gara”, da Kilde a Moelgg, passando per gli svizzeri e Marco Schwarz, ecco che il circo bianco si trova a che fare con un probabile caso di falso positivo.

Sarebbe quello di Chiara Mair, che in extremis ha dovuto rinunciare alla partecipazione al parallelo di Lech/Zuers: positiva ad un primo tampone, la slalomista tirolese (protagonista di due buone prove a Levi, con un 8° e un 11° posto) è poi risultata negativa ai due successivi e per questo autorizzata ad allenarsi nuovamente. “Un peccato che non abbia potuto gareggiare in parallelo – ha dichiarato il direttore sportivo del settore femminile dell'OESV, Christian Mitter – ma è giusto seguire le disposizioni delle autorità sanitarie. Ora Chiara potrà prepararsi verso i prossimi obiettivi”.

La gestione della delicatissima situazione Covid in ambito agonistico è sul tavolo della FIS, visto che anche ieri a Lech c'è stata una riunione in merito, considerato che non essendoci un laboratorio mobile di riferimento, gli stessi test pre gara sono di differente natura, dal molecolare al sierologico. Così come la decisione sull'isolamento e la quarantena di squadra, che l'Austria non ha dovuto osservare in occasione della prima positività di Mair (già nella “bolla”), rimane una questione aperta, seppur sempre demandata alle autorità sanitarie locali.

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