Vlhova in difficoltà tra Flachau e Kranjska Gora, la ricetta di Magoni per ripartire verso Crans-Montana

Una crisi aperta? No, visto che la continuità di prestazioni e risultati rimane comunque di altissimo livello, ma certo Petra Vlhova è reduce da gare decisamente difficili (escludendo le due di velocità a St. Anton, dove ha fatto comunque bene in discesa e poi ha commesso un grave errore in super-g quando stava viaggiando forte), ovvero le ultime tre tecniche dove non è riuscita a salire sul podio.

Lo stesso Livio Magoni, tecnico e mentore della leader di Coppa del Mondo, non nasconde che tra Flachau e Kranjska Gora, dove la slovacca ha raccolto due quarti posti e il decimo del secondo gigante sulla Podkoren, suo peggior piazzamento in stagione tra porte larghe e slalom quando è arrivata al traguardo (uscì infatti nella 1^ manche del gigante numero 2 di Courchevel).

Vlhova è ripartita oggi dalle nevi di Selvino, praticamente a casa Magoni che ci ha spiegato quanto successo negli ultimi appuntamenti di coppa che hanno visto Gisin accorciare a -60 su Petra (con Bassino a poco più di 150 punti di distacco): “Abbiamo preso stangate tra Flachau e Kranjska Gora, non ci sono scuse da parte di tutti noi, abbiamo fatto schifo – l'analisi come sempre schietta del tecnico bergamasco – Avendo ricevuto risposta negativa da parte della FISI per gli allenamenti tra Cortina e Kronplatz (prossimo appuntamento di gigante il 26 gennaio, dove lavorano oggi e domani varie nazionali tra cui Svizzera, Stati Uniti, Francia e Slovenia), ripartiamo da Selvino e non molliamo un colpo.

Il morale nel team è alto, quello di Petra anche. Bisogna solo lavorare: faremo esercizi di gigante anche una volta arrivati a Crans-Montana martedì, prima delle prove di discesa”.