Lo "zero" azzurro che mancava da oltre 13 anni, McGrath intanto fa festa: "I sogni si avverano"

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Lo "zero" azzurro che mancava da oltre 13 anni, McGrath intanto fa festa: "I sogni si avverano"

Nessun italiano a punti nello slalom di Flachau e un record negativo che si aggiunge alle 54 gare senza vittorie in questa disciplina, proprio con Moelgg ultimo ad esultare oltre 5 anni fa. Le parole del norvegese trionfatore per la prima volta in CdM.

Un disastro, senza se e senza ma, ed è un peccato che sia accaduto nella notte dell'addio allo sci di Manfred Moelgg.

A Flachau, l'Italslalom non ha piazzato alcun atleta in zona punti, con l'uscita di Giuliano Razzoli (unico a qualificarsi) nella 2^ manche che ha sancito un risultato che non si vedeva da 135 gare di specialità. Da Levi 2008, infatti, la nazionale dei pali stretti otteneva almeno un punticino ad ogni slalom di CdM, ma al di là del dato numerico, che si aggiunge alla seconda peggior serie di sempre in termini di mancate vittorie nella specialità, ovvero 54 (ultimo successo targato Manfred Moelgg, guarda caso, a Zagabria 2017), preoccupa in particolare la situazione legata ad Alex Vinatzer.

Parliamo della grande speranza per un futuro ad altissimi livelli, ma in questa stagione non si può certo dire che il 22enne gardenese abbia fatto un passo in avanti, anzi semmai il contrario perchè gli errori (oggi clamoroso quello sul dosso finale della 1^ manche, dopo aver visto già tanti avversari sbagliare) non si contano più e di piazzamenti in top five ne sono arrivati un paio, a Campiglio e Schladming, con la delusione olimpica a condire il tutto.

Unico podio dell'anno per la squadra di Theolier, anche se rimane la chance in una gara sempre particolare come quella delle finali di coppa, quello di Giuliano Razzoli a Wengen. Certo, il campione olimpico 2010 ci sarà anche l'anno prossimo, ma non gli si possono chiedere miracoli.

Intanto, nel salisburghese è lo slalom della grande festa di Atle Lie McGrath per il primo sigillo in Coppa del Mondo di un ragazzo dal sicuro avvenire. Lo fermò solo la caduta e un ginocchio ko ad Adelboden, neppure un mese dopo quel favoloso 2° posto sulla Gran Risa, dove arrivò ad appena 7 centesimi dal trionfo.

E' rientrato in questa stagione e tra le porte larghe gli serve ancora un po' di lavoro, ma in slalom il ragazzino norvegese (classe 2000), nato nel Vermont, ha fatto il salto di qualità. Secondo a Schladming, primo a Flachau in un altro slalom austriaco in notturna: d'altronde, a questo ragazzo estroverso e simpatico piace l'atmosfera unica delle “night race”, come dimostrano le sue parole dopo il trionfo davanti a Noel e Yule. “Era mancato poco, ora ci sono riuscito ed è indescrivibile farlo davanti a questo pubblico – ha detto Atle ai microfoni FIS – A tutti coloro che sognano qualcosa di grande, dico che è possibile farlo”.

Quarto podio in Coppa del Mondo, in tre discipline differenti (gigante, parallelo e slalom), e attenzione perchè il ventunenne norge non ha avuto a disposizione negli ultimi due anni quelle combinate dove ha già fatto cose super in Coppa Europa. Alle finali di Courchevel-Méribel, partirà per la prima volta nel secondo sotto gruppo in slalom. E nel 2022/23...

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