Matteo Marsaglia, al ritorno da due infortuni, lesione agli adduttori e rottura del crociato destro, racconta a Neveitalia i suoi sacrifici, la sua voglia di ricominciare a sciare, le emozioni e le sensazioni per la sua prima Olimpiade della carriera a Pyeongchang.
Matteo sei stato fuori dalle gare di Coppa del Mondo per più di una stagione. Come ti senti adesso fisicamente?
Arrivo da due infortuni, subiti uno dietro l’altro. A febbraio 2016 ho avuto una lesione muscolare, cadendo proprio sulla pista olimpica di Jeongseon, che mi ha tenuto fuori dalle gare per sei mesi. Da questo infortunio avevo recuperato bene. Il secondo, quello al ginocchio, invece è stato un bel calvario. Ora sto meglio, ma uso sempre antidolorifici. È stata abbastanza tosta. A inizio stagione avevo ancora fastidio, sentivo dolore e questo mi impediva anche di allenarmi. Infatti nelle prime gare della stagione avevo pochi km sulle gambe. Piano piano è andata sempre meglio e da Kitzbuhel finalmente sono riuscito a ritrovare la forma.
Dopo i due infortuni, avevi mai pensato di smettere di sciare?
Dopo il primo infortunio no. Mi ero ripreso bene ed ero molto contento. L’estate 2016 in Sud America sciavo veloce. Dopo due mesi mi sono rifatto molto male al ginocchio e il pensiero di smettere ce l’ho avuto. Poi poco dopo mi è ritornata la voglia di sciare. Anche all’inizio di questa stagione avevo pensato di smettere: avevo ancora fastidio al ginocchio, non riuscivo a fare quello che volevo, in gara mi trovavo in difficoltà e non mi divertivo più. Poi sono stato meglio, ho cominciato a sciare come so e ho cancellato ogni dubbio.
Nelle prove di discesa libera delle ultime gare ti sei qualificato nei primi posti. Quanto è stato difficile il recupero per tornare a livelli già così alti?
È stato molto difficile. Non mi aspettavo di trovarmi già cosi avanti e mi ha fatto bene al morale. In gara non sono riuscito ancora a raccogliere quello che ho fatto vedere nelle prove, ma sicuramente la sciata è molto buona. Sono molto contento. Già quest’estate, nelle giornate in cui stavo meglio, ero competitivo. Ed è stato anche questo uno dei motivi che mi aveva convinto a tener duro e a continuare a sciare. Le prove sono prove e contano poco al fine del risultato, però mi hanno fatto capire che posso essere ancora ai livelli dei migliori e che posso giocarmela un po’ con tutti.
È la prima volta nella tua carriera che partecipi ad un’Olimpiade. Come stai vivendo al momento questa esperienza?
È tutto una novità. Inizio ad essere uno dei veterani del gruppo, ma per quest’occasione mi sento giovane visto che sono inesperto. Sono entusiasta di poter partecipare alle Olimpiadi. Mi sarebbe dispiaciuto finire la carriera senza la possibilità di vivere il sogno olimpico che è un po’ il sogno di tutti gli atleti. Una volta che sarò lì me la voglio giocare per poter portare a casa un bel risultato.
Partirai in supergigante o in discesa libera?
Sicuramente non in discesa libera. Sono una riserva nel caso dovesse succedere qualcosa a qualcuno dei miei compagni, ma speriamo di no. Farò le prove per studiare la pista in vista del supergigante anche se la decisione ufficiale verrà presa quando saremo li. Dovranno scegliere tra me ed Emanuele Buzzi che si è conquistato il posto per la discesa libera. In superG abbiamo più o meno gli stessi risultati. Siamo entrambi in forma. I tecnici decideranno sul posto con la speranza che lui farà discesa libera ed io supergigante, ma so bene che se in discesa farà una bella gara potrebbero schierare lui anche in supergigante.
Prima di ricominciare la stagione, considerando il tuo ultimo grave infortunio, ti aspettavi che saresti riuscito a partire per Pyeongchang?
Ci speravo, l’obiettivo annuale era quello. Ma vista la mia condizione fisica non ci ho pensato molto. Pensavo a recuperare e a cercare di stare meglio, di migliorare fisicamente e tecnicamente. Fortunatamente quest’anno non sono stati messi dei paletti di risultati per la partecipazione olimpica, quindi questa mia crescita tecnica ha portato gli allenatori a convocarmi. Ho iniziato a crederci e a sperarci da Kitzbuhel. Per me questa era la stagione del ritorno. Inizialmente era difficile quindi avere degli obiettivi a lungo termine. Bisognava vivere alla giornata.
La pista olimpica di Jeongseon è adatta alle tue caratteristiche?
Quella di discesa è divertente, ma facile per le mie caratteristiche. Quella di superG è molto bella, adatta a me. In questa pista e in questa disciplina ho subìto il primo infortunio, ma fino a metà gara mi stavo giocando il podio. È una pista dove so di poter fare bene, soprattutto se sono in forma e mi piace nonostante qui mi sia fatto male. Vorrei prendermi un riscatto.
La squadra azzurra di velocità è molto forte. C’è competizione tra di voi?
Si. C’è sicuramente competizione perché il nostro è uno sport individuale, ma è una competizione positiva. Avere in squadra tre big come Inner, Paris e Fill mi ha aiutato molto a crescere. È sempre stato uno stimolo per me avere dei compagni come loro.
Hai una tifosa speciale, tua sorella Francesca, che quest’anno non potrà essere presente ai Giochi Olimpici…
Si, Francesca farà il tifo per me da casa perché è impegnata con la fisioterapia. Chissà se riusciremo a fare un’Olimpiade insieme. Io tra quattro anni sarò un po’ avanti con l’età, però se il fisico regge perché no…. Lei ha partecipato alle Olimpiadi di Sochi ed io parteciperò a quelle di Pyeongchang. Sarebbe bello chiudere la carriera con un’Olimpiade insieme.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Ghiacciaio Val Senales | 2/11 | 20-50 cm |
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-10 cm |
Breuil-Cervinia | 6/15 | 45-120 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
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