Dopo la tripletta di Chiara Mazzel, l'Italia chiude il Mondiale di sci paralimpico con lo slalom d'oro di Bertagnolli

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Dopo la tripletta di Chiara Mazzel, l'Italia chiude il Mondiale di sci paralimpico con lo slalom d'oro di Bertagnolli

Gli azzurri vincono il medagliere a Espot con cinque titoli iridati: il fuoriclasse trentino la fa da padrone nel gran finale, il bilancio della nazionale è da sogno.

Cinque ori, cinque argenti e due bronzi, la vittoria nel medagliere e la chiusura in bellezza con l'uno-due di Giacomo Bertagnolli, dopo i tre titoli iridati a firma Chiara Mazzel.

L'Italia saluta il Mondiale di sci paralimpico con un autentico trionfo: sulle nevi di Espot, in Spagna, Giacomo Bertagnolli ha nuovamente trionfato tra i Vision Impaired, mentre nei Sitting René De Silvestro ha colto il suo secondo argento di questa trasferta iridata.

Dopo il gigante d'oro, il pluricampione paralimpico, sempre guidato da Andrea Ravelli, ha firmato uno straordinario bis nella sua specialità preferita, lo slalom. Inoltre, a cominciare dal competitor diretto Johannes Aigner fuori quasi subito, già dopo la prima manche Bertagnolli aveva fatto il vuoto: erano rimasti solo in 4 con Neil Simpson, il più vicino, a 1”62, poi il coreano Hwang a 11”84 e l'australiano Jensen a ben 17”05. Nella seconda discesa, l'azzurro ha fatto come se invece ci fossero ancora tutti. Ha controllato poco e ha spinto invece tanto, aumentando ancora il vantaggio acquisito in mattinata. Alla fine, con il suo complessivo di 1'35”38, ha inflitto 1”68 a Simpson, argento, e 23”43 al coreano Hwang, bronzo.

Prima manche piuttosto tosta, tanti sono usciti - ha detto dopo aver tagliato il traguardo - ma noi siamo riusciti a conservare la carica che avevamo avuto nel gigante e abbiamo avuto la costanza di rimanere nel tracciato fino alla fine. Direi un ottimo risultato, possiamo tornare a casa super soddisfatti”.

Nei Sitting, René De Silvestro ha sciato da par suo e alla fine ha raggiunto il massimo risultato ottenibile, l'argento con un crono totale di 1'40”06. Ha affrontato il tracciato in entrambe le manche con decisione e aggressività, di più non poteva fare. Perché il norvegese Jesper Pedersen, che ha vinto il titolo iridato, era impareggiabile. Ha divorato i pali passandoli a pochissimi centimetri di distanza con linee così strette da rischiare l'inforcata ogni volta. E invece ha vinto entrambe le manche, piazzando un finale di 1'37”70, 2”36 meglio dell'azzurro e 6”72 meglio del giapponese Taiki Morii che si è preso il bronzo. “Sono veramente contento di questa medaglia – ha commentato alla fine l'alfiere della FISIP – perché rispetto allo scorso Mondiale sono migliorato in slalom. Sono ancora una volta secondo, speravo di fare un po' meglio, ma sono soddisfatto ugualmente”.

Negli Standing, Federico Pelizzari avrebbe avuto un'ottima chance per attaccare il podio, viste le tante uscite anticipate degli avversari già nella prima manche. Invece anche lui ha subito la stessa sorte: sul muro ha iniziato ad entrare fra i pali in ritardo di linea, facendo sempre più fatica a restare nel tracciato finché non ci è più riuscito, saltando fuori inevitabilmente. Discreto invece Davide Bendotti, che alla fine ha ottenuto un buon decimo posto nella gara in cui la Francia ha monopolizzato l'intero podio: oro ad Arthur Bauchet, argento a Jordan Broisin (+ 8”05), bronzo a Oscar Burnham (+ 9”12)

Tra le Vision Impaired, invece, le ragazze azzurre sono rimaste a bocca asciutta. Lo slalom di Martina Vozza, come il gigante, è finito con largo anticipo già nella prima manche, a poche porte dal traguardo. Chiara Mazzel, invece, non ha mostrato grande feeling con i pali stretti. Alla fine della prima manche era quarta, ma già fuori portata dall'oro e anche dal podio, nella seconda stava scendendo meglio, ma una frenata brusca per restare nel tracciato le ha compromesso il risultato. Così è stata inevitabilmente doppietta delle “solite” gemelline austriache Aigner: oro a Veronika con il tempo complessivo di 1'46”83, argento a Barbara (+ 3”32) e bronzo alla Fitzpatrick, con 5”45 di ritardo dalla vincitrice. La Mazzel ha chiuso quinta, a 9”01 da Veronika Aigner.

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