Tutto è partito da Zermatt-Cervinia, in totale 20 cancellazioni e 15 gare saltate: la CdM 2023/24 verrà ricordata per...

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Sci Alpinocoppa del mondo 2023/24

Tutto è partito da Zermatt-Cervinia, in totale 20 cancellazioni e 15 gare saltate: la CdM 2023/24 verrà ricordata per...

Con la rinuncia anche alle due gare tecniche maschili a Kranjska Gora, sono ben 15 gli appuntamenti non disputati rispetto al calendario originale che prevedeva 90 prove (45 per ogni settore). Tre slalom saltati è da record, le responsabilità della FIS sulla scelta delle località (e le tempistiche legate ad esse) sono enormi e bisognerà ripensare tante cose, a partire dallo "Speed Opening".

Un record in negativo per il quale la Coppa del Mondo 2023/24 verrà ricordata, assieme purtroppo ai tantissimi infortunati e naturalmente ai vincitori che saranno Marco Odermatt in campo maschile e, a meno di terremoti nel finale di stagione, Lara Gut-Behrami in ambito femminile, ovvero due fuoriclasse assoluti di questo sport.

Dopo quanto accaduto tra ieri e oggi, ovvero con la FIS che si è trovata costretta a comunicare la rinuncia pure a gigante e slalom del circuito maschile sulla “Podkoren” di Kranjska Gora, si è arrivati ad un totale di 20 gare cancellate sulle 90 inizialmente programmate tra i due calendari: 12 per gli uomini, 8 per il settore femminile, sempre che si riescano a portare a casa gli otto appuntamenti delle finali di Saalbach, quest'anno spalmate per la prima volta su due week-end, con le gare tecniche il 16-17 marzo e poi quelle veloci la settimana successiva.

Sono stati solo 5 i recuperi portati a casa, quindi parliamo di 15 eventi in meno rispetto al planning: 9 per la coppa maschile, con 9 discese andate in scena (sempre che, appunto, si riesca a gareggiare a Saalbach) sulle 13 previste dopo la doppia cancellazione di Zermatt-Cervinia (una delle due gare è stata ricollocata in Val Gardena), idem a Beaver Creek (con un recupero a Wengen) e pure a Chamonix, dove neppure si è andati visto che la tappa è saltata (ad eccezione dello slalom, regolarmente disputato) pochi giorni prima.

Degli otto super-g nel menu, ne è saltato uno a Beaver Creek, degli 11 giganti solo quello di Kranjska Gora, visto che Soelden è stata recuperata dopo oltre 4 mesi ad Aspen, venerdì scorso, mentre è clamoroso e storico il dato degli slalom, visto che dei 13 in calendario non ne sono stati disputati ben 3, tra Val d'Isère (cancellata ad un paio d'ore dal via), Bansko (interrotta a metà 1^ manche) e Kranjska Gora, appunto annullata a 3 giorni dalla gara.

E in ambito femminile? E' andata un po' meglio, ma con le 6 gare non disputate sulle 45 totali, ha pagato dazio il settore velocità: ben 4 le discese sulle 12 complessive, con la rinuncia alle due di Zermatt-Cervinia, a quella di Garmisch e poi di Kvitfjell, dove è stato recuperato uno dei due super-g persi in Val di Fassa, ma con quello di Garmisch mai disputato, sono comunque 2 le gare di specialità lasciate per strada, con quella cancellata a Sankt Moritz che è stata invece presto riproposta ad Altenmarkt-Zauchensee.

Se ad Are il prossimo week-end e poi alle finali di Saalbach filerà tutto liscio, ecco che vedremo gli 11 giganti e gli 11 slalom inizialmente programmati, uniche discipline con un “percorso netto”.

Le riflessioni da fare sono tantissime per il futuro di questo sport, per la regolarità della competizione e per lo spettacolo da garantire, ma è chiaro che se in alcuni casi, vedi le cancellazioni di Beaver Creek o quelle in Val di Fassa, contesti con ben poche controindicazioni, ma che hanno vissuto week-end particolarmente sfortunati sul piano meteo, si può rimuginare poco, in altri le responsabilità sono evidenti, come la collocazione a marzo di Kranjska Gora che grida vendetta da anni, nonostante l'organizzazione tecnica da quelle parti sia di altissimo livello e spesso i miracoli sono stati fatti sul serio, per non parlare del “caso Speed Opening”, dove le discussioni per la ricollocazione in calendario sono in atto da tempo.

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