"Costi energia troppo elevati", il grido degli impiantisti per la prossima stagione invernale

Ponte di Legno in seggiovia
Info foto

Brochure istituzionale 2021

TurismoATTUALITÁ

"Costi energia troppo elevati", il grido degli impiantisti per la prossima stagione invernale

C’è tanta preoccupazione per il prossimo inverno a causa dei rincari dell’energia. E se non dovesse nevicare già a novembre, sarà un problema affrontare anche i costi dell’innevamento programmato oltre a quello degli impianti di risalita.
Le dichiarazioni di Valeria Ghezzi (Presidente Anef), Davide Panizza (Presidente della società Carosello del Passo del Tonale) e Nicola Bosticco (Amministratore delegato di Colomion S.p.a.)

"Pensavamo di aver toccato il fondo con la pandemia, ma ci siamo accorti che non è cosi purtroppo. Se l’anno scorso un’azienda aveva una bolletta di un milione di euro, oggi la  bolletta è di 3 milioni o 3 milioni e mezzo. Se nevicasse tanto a novembre, sul fronte energetico ci aiuterebbe. Chiaramente dico novembre, perché se invece dovesse nevicare a dicembre, dovremo innevare  le piste e le bollette saranno da pagare” spiega Valeria Ghezzi, Presidente Anef, ai microfoni di TGR Trento.  

"Sicuramente è necessario ritoccare le tariffe dello skipass per cercare di avere un minimo di sostenibilità economica. Speriamo di non doverle ritoccare nuovamente nei prossimi mesi. Le previsioni che ci sono sui mercati azionari parlano di quasi un 50-60 per cento in più. Per una società come la nostra si parla di un aumento importante visto la mole di impianti che dobbiamo gestire e l’innevamento programmato” è il commento rilasciato al TGR Trento da Davide Panizza, Presidente della società Carosello che gestisce gli impianti di risalita al Tonale.

Anche in Valsusa il costo dell’energia preoccupa. Nicola Bosticco, Amministratore delegato di Colomion S.p.a, società che gestisce gli impianti di risalita di Bardonecchia, ha dichiarato a ValsusaOggi : "L’estate è andata molto bene. Le persone hanno utilizzato le tre funivie che rimangono aperte durante la stagione estiva, lasciando la macchina a valle ed evitando problemi ambientali. Per l’inverno c’è tanta preoccupazione per i costi dell’energia. Rispetto agli anni passati, i ricavi di questa estate degli impianti sono stati per l’80% ‘mangiati’ dal costo dell’energia. Siamo passati dal 15/20% del passato, all’80% dei ricavi di oggi bruciati dai costi energetici. Quindi siamo in grossa perdita. Se si pensa all’inverno, credo che con i rincari sia impossibile aprire gli impianti e far fronte ai costi dell’innevamento. Penso che sia un dibattito politico importante da fare, prima che arrivi l’inverno, che debba coinvolgere la Regione Piemonte e i gestori degli impianti. Ci chiediamo come far fronte a questi costi.  Ad esempio, se bisogna aprire i 20 impianti di risalita di Bardonecchia in inverno, quest’anno costerebbero 100mila euro al giorno, solo come costo di apertura. Bisogna quindi capire quando far iniziare e quando far terminare la stagione, quante piste aprire, quanti impianti aprire. Il nostro lavoro è basato sul trasporto a fune utilizzando l’energia elettrica e quindi la nostra attività non si può svolgere con questi prezzi dell’energia elettrica”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
747
Consensi sui social

Più letti in turismo

Evoluzione delle “giornate sci” nei paesi alpini negli ultimi 20 anni: cresce l’Italia, cala la Svizzera

Evoluzione delle “giornate sci” nei paesi alpini negli ultimi 20 anni: cresce l’Italia, cala la Svizzera

Nel “Resoconto della stagione 2023/2024” pubblicato dall’Associazione Funivie Svizzere, l’interessante analisi mette a confronto l’evoluzione delle presenze nei comprensori sciistici di Italia, Svizzera, Austria e Francia nell’intervallo tra la stagione 2004/2005 e l’ultimo inverno. Il nostro Paese è l’unico ad aver avuto il picco massimo di affluenza nelle ultime due stagioni.