Italia disfatta. Nel gigante di Whistler Creekside nessuno dei nostri atleti è riuscito a portare a casa una medaglia. Non solo. Non è neanche riuscito a fare un buon piazzamento. Tutti sotto la decima posizione.
Mercoledì 24 Febbraio 2010
L’unica speranza, Massimiliano Blardone, quinto nella prima manche, è terminato undicesimo: “Anche Vancouver è andata...Mi ero preparato in maniera ottimale per questo evento, l'obiettivo olimpico era davvero importante. Abbiamo lavorato anche sul superG, perchè ritenevamo fosse fondamentale per saper fare velocità, elemento cruciale oggi. Ci ho provato, ma non è bastata la volontà”.
Alexander Ploner, Davide Simoncelli e Manfred Moelgg, invece, hanno dimostrato di non esserci sin dall’inizio con distacchi pesanti dai migliori peggiorando poi la situazione nella seconda manche. In classifica sono giunti rispettivamente 18°, 19° e 22°.
Il direttore tecnico della nazionale, Claudio Ravetto, ha dichiarato: “Abbiamo fallito, i nostri atleti non riescono ad esprimersi su pendii così facili, su nevi non particolarmente dure. Ma è il pendio dolce il nostro punto debole, non siamo capaci a far correre lo sci, a far velocità, Svindal o Janka, ma anche altri sono sicuramente superiori. E' difficile correre ai rimedi, per questo tipo di piste non ci siamo. Come fare? Serve un'altra generazione di gigantisti da costruire con caratteristiche diverse, i nostri sono maestri in gigante, ma solo quando la pista è difficile, gira e c'è il ghiaccio”.
Non di certo soddisfatto anche il Presidente Giovanni Morzenti: “Non è questo il momento di fare processi, né tantomeno bisogna crocificìggere nessuno. Sono un po' arrabbiato e un po' deluso dai risultati dello sci alpino, però non credo sia il caso di prendere di mira nessuno in questo momento. Anche perché l'Olimpiade non è finita. Le scelte tecniche competono al Consiglio federale e sarà semmai lo stesso Consiglio federale a fine stagione a trarre delle conclusioni. In questo momento, bisogna rimanere uniti e concentrati fino alla fine delle gare”.
Il gigante è stato vinto dall’elvetico Carlo Janka che si è imposto con il tempo di 2’37”87: “Oggi è un grande giorno, ho fatto fatica all'inizio dei Giochi, ma io sono come la mia squadra di calcio del cuore, il Manchester, sono duro a morire, non mollo mai. Sono partito forte quest'anno, ho vinto tanto e poi una lieve flessione, ma è fisiologica, non si può sempre e solo primeggiare. La pista? Mi piace, riesco ad attaccare su questi pendii non ripidissimi, ma io mi sento competitivo su qualsiasi pista. Una medaglia olimpica, poi quella d'oro, sono davvero contento perchè dopo la combinata mi sentivo un po' perso”.
Hanno completato il podio i due norvegesi Kjetil Jansurd e Aksel Lund Svindal con un ritardo rispettivamente di 39 e 61 centesimi.
La stagione 2023/2024 è la stagione della consacrazione di Rossignol Forza e sulle piste da sci di tutte le Alpi la febbre del Carving è a livelli altissimi, coinvolgendo non solo gli atleti o i professionisti della neve, ma tutti gli sciatori! Ognuno con il suo livello, ognuno con la sua sciata ed ognuno con il suo angolo di piega!
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