Come scegliere un completo da sci

Anastasia prova le nuove giacche
Info foto

Cristina Ducoli

Come scegliere un completo da sci

Un dilemma che affligge ogni sciatore, prima o poi, è quello della scelta dell'abbigliamento tecnico da indossare sulle piste: qual è la miglior scelta per il mio budget?

Riprende la serie di tutorial/consigli per gli acquisti inaugurata lo scorso anno per districarsi tra i vari modelli di sci e trovare quello più consono alle proprie caratteristiche.

Non siamo qui per orientarvi su una marca o un'altra perché in gioco ci sono molti fattori, prima di tutto l'estetica. Non è infatti possibile definire in generale i canoni estetici migliori per calcare le piste, quindi una prima scrematura tra marche, modelli e colori potete affidarla esclusivamente al vostro senso estetico.

Inoltre anche il budget ricopre un ruolo a dir poco fondamentale: per un buon completo si parte dai 400 Euro fino a superare i 1800 Euro! È quindi necessario porsi un limite di spesa e entro quel limite cercare di capire quale sia la scelta più giusta.

In questo breve tutorial vorrei soffermarmi su tre punti principali: l'impermeabilità, la traspirabilità e la vestibilità di un prodotto.

L'impermeabilità (o waterproofness in inglese, come spesso riportato sulle etichette)è la prima cosa che, solitamente, si tende a cercare in un capo da sci. Potrete trovare, oltre alle rassicurazioni del commesso, un indice standard per l'impermeabilità delle giacche da sci sull'etichetta, indicato con un numero (solitamente molto alto) e seguito dalla dicitura "colonne d'acqua".

La colonna d'acqua è il metro di misura per l'impermeabilità di un materiale e propriamente va ad indicare la pressione che l'acqua esercita su un materiale prima che il materiale stesso lasci penetrare l'acqua. 

Il tutto viene misurato in millimetri e viene riempito un cilindro di diametro di 10 cm con dell'acqua. Con una colonna d'acqua superiore a 1300 mm, il capo d'abbigliamento è impermeabile.

Fortunatamente per noi le giacche da sci di medio livello hanno già un'impermeabilità di 5000 mm mentre le più costose arrivano a 22.000 mm!

Per effettuare una scelta dobbiamo pensare tuttavia che, in caso di nevicata, sottoporremo l'indumento, per almeno 3-4 ore, alle intemperie. Se quindi una colonna di 5000 mm dà sicurezze per le cadute, le battaglie a palle di neve e per una o due ore di nevicata, non lo darà sotto la pioggia o la neve molto bagnata. Per stare sicuri è quindi meglio orientarsi su valori minimi di 10.000 mm.

Il dato sull'impermeabilità però, preso da solo, è il più fuorviante di tutti quando si parla di un capo d'abbigliamento. Un conto è essere impermeabili, l'alto è come si sta con questo capo indossato. Non dobbiamo dimenticarci che useremo il completo da sci in movimento, e quindi probabilmente produrremo noi stessi calore corporeo. Un capo che è solamente impermeabile non va bene nel nostro caso, serve anche traspirabilità per non trovarci in ogni caso fradici di sudore!

L'indice di traspirazione (o breathability, come è indicato sulle etichette) è quindi fondamentale per una giacca da sci. Va ad indicare quanto vapore acqueo la giacca riesce a far passare in un determinato lasso di tempo.

È indicato in g/m^2, ossia la quantità (in gr) di vapore acqueo che un metro quadrato di tessuto riesce ad espellere in 24 ore, solitamente viene poi abbreviato in G.

Un ottimo capo vanta 20.000 G di traspirabilità, la media è intorno a 10.000 mm e la base è 4000 (livello che di solito è preso per i pantaloni, le giacche hanno qualche migliaio di più) sotto questo dato rischiate davvero di trovare delle tele cerate più adatte alla pesca d'altura che allo sci!

L'ultimo aspetto è la vestibilità. Sembra strano da dire ma non tutti ci pensano.

Fare dei tagli più comodi e che seguono bene i movimenti e la conformazione del corpo costa di più (più tessuto, più cuciture, più tempo di lavorazione e più scarti) che realizzare dei semplici "tubi" in cui infilare braccia e gambe. Da come vengono sagomate le zone intorno a spalle-gomiti-busto-vita-ginocchia può cambiare radicalmente la sensazione di essere tutt'uno con ciò che si indossa e quella di avere qualcosa di troppo.

A volte si trovano alcune marche che sbandierano ottimi risultati di impermeabilità e utilizzano tessuti a marchio registrato, ma poi si rivelano solo resistenti ma non comode.

Sembra banale da dire ma bisogna quindi muoversi quando si prova un completo, piegarsi e sentire come si adatta alle spalle, pensando che mai staremo fermi quando lo indosseremo e che per male che vada, almeno cinque anni conviveremo con il completo che sceglieremo!

Ci sarebbero altre cose da precisare, soprattutto sui materiali utilizzati, ma in questo campo ci sono visioni totalmente diverse: da chi adora il Goretex a chi lo considera il male, da chi vuole il Windtex a chi invece la classica imbottitura... ma questo sarà uno dei prossimi tutorial di Neveitalia.IT

3
Consensi sui social

Più letti in Materiali Aziende

Fischer presenta le novità degli scarponi 2024/2025 tra un design vintage e le tecnologie più avanzate

Fischer presenta le novità degli scarponi 2024/2025 tra un design vintage e le tecnologie più avanzate

L’azienda austriaca punta tutto sul sistema di allacciatura BOA® e lo applica agli scarponi MV della collezione 2024/25. Degna di nota è sicuramente la scarpa RC4 Ranger Pro BOA®, un modello tanto “old style” nel design quanto avanguardistico per quanto riguarda le forme e le tecnologie applicate che contribuiscono a rendere la sciata confortevole e sicura, senza però dover rinunciare alla performance pura