In autunno si scia con Daniela Ceccarelli. L’ex azzurra ci racconta dei suoi stage intensivi

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In autunno si scia con Daniela Ceccarelli. L’ex azzurra ci racconta dei suoi stage intensivi

Daniela Ceccarelli. Un nome, una storia. Una storia che ci riporta indietro ai primi anni del 2000, quando l’ex azzurra romana vinse la medaglia d’oro in supergigante alle Olimpiadi di Salt Lake City.

Un’atleta che, nonostante non faccia più parte del circo bianco, continua a seguire e coltivare la sua passione per lo sci, aiutando i ragazzi a migliorare la loro tecnica, la loro stile e perché no, a intraprendere un percorso agonistico, attraverso degli stage intensivi.

Com’è nata l’idea di svolgere questi stage intensivi?

Nasce dalla mia passione per lo sci e per tutto quello che ho imparato durante la mia esperienza agonistica: la voglia di mettere a disposizione degli altri quelle sensazioni, che ho ancora molto fresche, di un percorso non solamente tecnico ma anche di crescita personale. Nulla come lo sport ti mette a faccia a faccia con i tuoi limiti, con le tue paure e con le tue debolezze. Nella vita di tutti i giorni riusciamo a nasconderci, quando invece ci troviamo davanti a un percorso, o in una gara, o semplicemente davanti a un muro impegnativo e ghiacciato dobbiamo fare i conti con noi stessi e mettere in pratica quello che abbiamo imparato e che sappiamo fare veramente. Da questo presupposto abbiamo definito un target, un target di appassionati di medio – alto livello e, una volta definito il target, ci siamo messi al lavoro sul format. Per riuscire a pianificare in 3/5 giorni il lavoro da svolgere ci è voluto del tempo e siamo riusciti a farlo con una programmazione molto efficace anche dal punto di vista didattico nel senso che gestiamo noi insegnanti i miglioramenti degli allievi in base ai loro obiettivi. Noi vogliamo proprio “liquidarli”, in tre giorni promettiamo un miglioramento drastico dal punto di vista tecnico e cerchiamo di mantenere questa promessa.

Ci sono delle selezioni per partecipare ai vostri stage intensivi?

No, cerchiamo di analizzare le adesioni e di creare una diversificazione tramite dei gruppi organizzati di massimo quattro persone che vengono gestiti da me, mio marito, allenatore federale nonché docente di corsi di formazione allenatori, e mio fratello, istruttore nazionale ed ex azzurro. È un team famigliare, ma dalle spiccate qualità..

Quindi fate lezione a più gruppi?

L’idea era quella di fare un solo gruppo, ma in realtà noi li diversifichiamo.  Se per esempio ci sono anche solo quattro partecipanti, ma tutti e 4 livelli diversi, noi interveniamo su tutti e quattro in modo tale da non compromettere gli obiettivi della giornata di ciascuno. I gruppi vengono uniti in alcuni momenti della giornata solo nel caso in cui riteniamo necessario trovare delle abilità che vanno sviluppate comunemente.

In base a cosa avete scelto le località Stelvio, Cervinia, Hintertux e Les Des Alpes per allenarvi?

Per motivazioni tecniche e affettive. Conoscendo bene ogni tendenza, ogni caratteristica del ghiacciaio e delle località montane, cerchiamo di sfruttarle a nostro favore. Sono molto legata a questi posti per le mie esperienze passate e quindi per me metterci quel ricordo, quella passione, quella componente emotiva rende il tutto sicuramente più coinvolgente.

Alla fine degli stage vedi dei miglioramenti negli allievi?

Si, siamo rimasti noi stessi allibiti perché tra l’altro lavoriamo con i corsi di formazione maestri quindi abbiamo un po’ standardizzato dal punto di vista cognitivo le tappe evolutive dello sciatore. Ci siamo resi dunque conto che, andando a sintetizzare con dei lavori a secco, ripetere il gesto più volte, spezzettandolo dal punto di vista analitico, riusciamo ad ottenere dei risultati davvero stravolgenti e infatti vorremmo pubblicare sulla nostra pagina di facebook il prima e il dopo la cura perché noi stessi siamo molto orgogliosi dei risultati che abbiamo sinora ottenuto.  L’amatore che si iscrive ai nostri strage solo per migliorare il gesto si è trovato dopo cinque giorni a fare i pali, a divertirsi e ad iniziare un nuovo percorso dal punto di vista agonistico.

Come siete organizzati per il pernottamento?

Cerchiamo di dislocarci tutti quanti insieme perché la giornata è vissuta a 360°. Cerchiamo degli alberghi che ci offrano anche un minimo di wellness e di spa per rilassarci, ma obiettivamente non riusciamo poi alla fine della giornata ad usufruirne più di tanto. Abbiamo un obiettivo molto ambizioso: raggiungere i risultati che ci siamo proposti in 3/5 giorni vuol dire non mollare e quindi non riposarsi. Negli alberghi dove ci appoggiamo abbiamo sia un ambiente per le lezioni di teoria e sia una palestra per ricreare il movimento con dei simulatori. A Hintertux, per via di un’amicizia che si è venuta a creare, usufruiamo anche della scontistica che viene applicata alle squadre nazionali pur non presentandoci in gruppi numerosi.

Oltre alla sessione autunnale, sono previsti altre sessioni di stage intensivi?

Probabilmente si. Pensavamo di organizzarne uno stage dopo le vacanze natalizie in quanto si svuotano le piste e riusciamo a lavorare meglio dal punto di vista tecnico. Abbiamo già delle location ipotetiche come la Via Lattea o il Passo del Tonale, però prima di decidere i giorni nel dettaglio preferiamo avere delle certezze sia sulle condizioni sia meteo che di innevamento. Decideremo quindi venti giorni prima dell’evento.

 

Per info: www.danielaceccarelli.it

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