Marco Confortola e la sua straordinaria normalità

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Marco Confortola e la sua straordinaria normalità

Marco Confortola, 44 anni, guida alpina, maestro di sci, tecnico del soccorso alpino è un alpinista himalayano con otto ottomila alle spalle di cui, gli ultimi due, scalati dopo la sua rinascita. Marco era in vetta al K2 quel 1 agosto del 2008 passato alla storia come una delle pagine più tristi dell'alpinismo in cui morirono 11 scalatori. Lui si è salvato dopo aver passato tutta la notte in un bivacco a 8400 di quota in condizioni davvero estreme.

Le conseguenze di quella notte al limite del possibile le porta impresse sul suo corpo: a causa dei gravissimi congelamenti gli sono state amputate tutte le dita dei piedi.
Per lui inizia un lungo e doloroso calvario di riabilitazione.
Deve ricominciare tutto daccapo. Deve imparare di nuovo a camminare e deve acquisire una nuova gestione dell'equilibrio, sono cose che sarebbero difficili per chiunque, ma lui va oltre, perché vuole calzare di nuovo gli scarponi, vuole tornare a sciare e  a scalare, vuole tornare quello di prima.        

Marco è un alpinista straordinario, un uomo da record e il suo curriculum parla da solo. È nato con la montagna dentro e basta guardarlo negli occhi per capire che ama profondamente quello che fa, ma quello che più colpisce di lui è la sua straordinaria positività. Non si ferma mai, non si è mai arreso neanche quando i suoi nuovi piedi lo hanno costretto alla sua rinascita.

Il percorso è stato lungo e faticoso, ma lui è più forte delle avversità: “volevo dimostrare che – dice Confortola- la forza di volontà è più forte degli handicap” 

Chi vede Marco per la prima volta quasi non crede a ciò che gli è successo: se non lo sai, se non conosci il suo calvario, se non sai dell'amputazione, non te ne accorgi nemmeno. Lui  è sempre sorridente, positivo e coinvolgente: è un vulcano di idee ed entusiasmo. E' determinato a non fermarsi, è pronto per nuove sfide e nuovi traguardi. Si allena costantemente e cura ogni dettaglio: sempre scrupoloso nel gestire e nel preparare le sue uscite. È ovvio che oggi è tutto più impegnativo per lui, ma è anche vero che ha maturato più esperienza, è più smaliziato, ha imparato a controllare e gestire meglio il suo corpo e i segni che questo gli trasmette. 

Marco Confortola è uno dei testimonial “Allenarsi per il futuro” un progetto che fa incontrare personaggi dello sport con tanti giovani nelle scuole per spiegare loro che, con il sacrificio, si può arrivare in alto. “I ragazzi credono solo a quello che vedono - spiega Marco- per questo quando mi tolgo le scarpe e gli dico che anche con questi piedi sono riuscito a realizzare i miei sogni, restano a bocca aperta...allora capiscono cosa gli voglio trasmettere”      

   

IN LIBRERIA

Marco Confortola
Giorni di Ghiaccio

Ed. Baldini Castoldi Dalai, 2009 - 139 pagine

Tra il 1° e il 2 agosto 2008, sulla parete sud del K2, si è consumata una delle più grandi tragedie della storia dell'alpinismo. Una serie di fatalità e il crollo di un seracco all'altezza del Collo di bottiglia, il canalone di roccia e ghiaccio che porta alla vetta, hanno dato il via a una imprevedibile catena di eventi che ha causato la morte di undici alpinisti. Sulla "montagna degli italiani" c'era anche Marco Confortola che, dopo aver conquistato la cima, da "cacciatore di ottomila" è diventato preda

Marco Confortola
Ricominciare

Ed. Baldini & Castoldi - 256 pagine

Da una parte c'è lei, la montagna: enorme, eterna, altera. Dall'altra c'è lui, l'uomo, l'alpinista.
Alla montagna ha dedicato la propria esistenza: in montagna è nato, in montagna è cresciuto, in montagna ha rischiato di morire. K2, agosto 2008. Un gruppo di alpinisti di diverse nazionalità, dopo settimane di attesa sul terreno ghiacciato del campo base, dà l'assalto alla vetta. Partono in diciassette. Undici non fanno ritorno. Marco Confortola è tra i sopravvissuti.

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