Biathlon, i nostri "Top e flop": ad Annecy sono ritornati Elvira Oeberg e il solito... Jacquelin

Biathlon: ad Annecy sono ritornati Elvira Oeberg e il solito... Jacquelin
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Biathlon, i nostri "Top e flop": ad Annecy sono ritornati Elvira Oeberg e il solito... Jacquelin

E' Natale e dovremmo essere tutti più buoni, ma anche a Le Grand Bornand qualche flop non può essere passato sotto silenzio tra sorelle sull'orlo di una crisi di nervi e padroni di casa quanto meno rivedibili.

TOP

Sturla Holm Laegreid (2. SP, 1. PU, 2. NS) - E' il vincitore della tappa francese dove rosicchia a un Johannes Boe che non scende mai dal podio ben 30 lunghezze tenendo aperta una Coppa che avrebbe già potuto essere chiusa. Lo scudiero, a podio nelle ultime sette gare - in stagione lo ha mancato solo nella 20 km iniziale con un sesto posto - e, considerando anche la scorsa stagione 10 volte nelle ultime 11 gare disputate ha ottenuto ad Annecy anche la prima vittoria stagionale. Che cosa chiedergli di più?

Elvira Oeberg (8. SP, 1.PU, 4.MS) - A differenza della sorella ancora in cerca di autore, la più giovane delle sorelle svedesi a Le Grand Bornand si è scrollata di dosso un po' di dubbi e ha raccolto la prima vittoria della stagione oltre a essersi imposta ai punti (174) nella tre giorni francese. dove ha mancato solo 3 bersagli in piedi su 25 tentativi e ha fatto segnare il 100% a terra. Se a questo aggiungiamo la consueta velocità sugli sci, si può veramente affermare di aver trovato la principale sfidante di Julia Simon.

Sophie Chauveau (4. SP, 8. PU, 5. MS) - L'impatto della ventitreenne di Le Grand Bornand che è arrivata in casa dopo sole 4 gare di Coppa del Mondo, servite a prendere le misure, è stato impressionante. La savoiarda ha dimostrato di avere un gran passo sugli sci dove si è presa il lusso, nelle due gare dal fondo regolare, di essere più veloce di Elvira Oeberg e di essere in assoluto la più veloce della Mass Start. Al poligono ha sparato con il 92% con un 24/25 a terra. Attendiamo conferme.

 

FLOP

Emilien Jacquelin (13. SP, 30. PU, 14. MS) - I risultati delle prime due tappe con tre podi e un quinto posto portavano a pensare che il ventisettenne dell'Isere, campione mondiale nelle ultime due occasioni dell'Inseguimento, avesse finalmente trovato solidità e costanza abbandonando il genio e sregolatezza che lo ha contraddistinto in questi anni, capace di grandi successi ma anche di profonde delusioni. E proprio nella tappa di casa, Jacquelin è ritornato all'inferno: una percentuale lo inchioda, nel corso dei 3 giorni su 50 bersagli affrontati al poligono ne ha colpiti solo 38, un misero 76%, con un miserrimo 14/25 nelle sessioni in piedi. "Più penso quando sono al poligono, peggio tiro", ha commentato a caldo il francese che nelle due settimane di vacanza dovrà ritrovare confidenza nella sua routine di tiro.

Hanna Oeberg (22. SP, 25. PU, 16. MS) - La svedese già era stata ospite scomoda di questa rubrica nella scorsa puntata e parlarne ancora sembra un po' come sparare sulla Croce Rossa ma la sua involuzione pare senza fine. Ad Annecy il suo miglior risultato è stato un sedicesimo posto e ha sparato con il 76% a terra (19-25) e 84% in piedi (21-25) senza sopperire almeno in parte sugli sci. Urge un tagliando accurato nelle vacanze natalizie quanto meno per mettere nel mirino i Campionati Mondiali

Organizzazione francese e Fischer - Pur concedendo tutte le attenuanti del caso e di un clima passato dalla nevicata alla pioggia e poi al gelo, gli organizzatori di Annecy per gli Inseguimenti del sabato hanno completamente sbagliato la preparazione della pista trasformatasi in un serpente di ghiaccio vivo degno, forse, di un campionato interaziendale. In queste condizioni gli sci gialli, che peraltro nei giorni precedenti erano ai piedi di quattro dei primi 10 della Sprint maschile e di sei delle prime 10 e tutto il podio in quella femminile, sabato nell'Inseguimento non stavano letteralmente in pista. Abbiamo visto Johannes Thingnes Boe camminare sulle uova come se fosse in stato di ebbrezza per tutta la gara e rimediare due minuti di distacco sugli sci dal compagno di squadra Christiansen e in campo femminile Denise Herrmann pagare un minuto e 15 secondi a Lisa Vittozzi. Una giornata imbarazzante.

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