Biathlon: Alimbekava, Slivko e Khalili brillano nella Cup of Russia

Biathlon: Alimbekava, Slivko e Khalili brillano nella Cup of Russia
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Biathlon: Alimbekava, Slivko e Khalili brillano nella Cup of Russia

Escluso, a causa del conflitto in Ucraina, dalle gare sotto l'egida della Federazione Internazionale il Biathlon russo si è organizzato nell'estate per permettere ai suoi atleti un calendario di gare di alto livello lungo tutto l'inverno.

Sono tre i circuiti che hanno conquistato importanza rispetto al passato garantendo ben 13 tappe ai biathleti senza alcuna concomitanza di date con un montepremi reso più appetibile. 

Il primo circuito è la Cup of Russia con in calendario sei tappe tra novembre e febbraio; si è iniziato, in concomitanza con l'apertura a Kontiolahti della Coppa del Mondo, a Khanty-Mansiysk e proseguito nelle settimane successive a Uvat e Tyumen. Per il fine settimana pre-natalizio ci si sposta a Ufa per poi riprendere con una tappa a gennaio a Rybinsk e chiudere a metà febbraio con le finali di Tchaikovsky. 

Alla Coppa possono partecipare gli atleti bielorussi, a loro volta banditi dalla Coppa del Mondo, senza però accedere al montepremi e senza "partecipare" alla classifica della Coppa. 

E', invece, completamente accessibile a biathleti russi e bielorussi la Commonwealth Cup, prima competizione della storia che riunisce gare su ski roll nella stagione estiva e gare invernali. Dopo essere stati in estate a Sochi e Raubichi, sono previste quattro tappe invernali. A fine dicembre si parte a Ryazan dove era in programma anche una gara show, ora cancellata, nello stadio Almaz. Nelle prime due settimane di gennaio è in programma una doppia tappa a Raubichi per chiudere il calendario a marzo a Tyumen. 

Restano i Campionati nazionali russi che, come d'abitudine, si espandono su tre date. A fine febbraio a Izhevsk si assegneranno i titoli dell'Individuale, della Supersprint e della Mass Start a 60 partenti. Appuntamento a fine marzo a Khanty-Mansiysk per Sprint, Pursuit e Mass Start oltre alle staffette e gran chiusura il 5 e 6 aprile a Uvat con la maratone di 40 km per gli uomini e 30 per le donne e 8 poligoni. 

Come spesso accade in seno al movimento russo nel corso dell'estate la crisi in seno alle nazionali russe è esplosa con il rifiuto di molti atleti di continuare a lavorare con gli allenatori della scorsa stagione, Yuri Kaminsky in campo maschile e Mikhail Shashilov in campo femminile. Tra gli atleti elite solo Eduard Latypov ha deciso di rimanere con Kaminsky mentre si è assistito alla diaspora degli altri senatori scontenti del responsabile del tiro del team Maksimov. Quasi tutti sono andati a lavorare con il gruppo dei giovani di Sergey Bashkirov mentre il solo Said Karimulla Khalili si è spostato nel team del ventisettenne coach Artem Istomin fino a quel momento composto solo da biathlete. 

Sono poi arrivate, in campo femminile, le maternità di Uliana Nigmatullina e di Kristina Reztsova senza dimenticare che Svetlana Mironova è stata colpita a primavera inoltrata in un solo mese prima dal COVID e poi dalla varicella e sta ancora faticando a ritrovare la condizione: tre quarti della staffetta d'Argento alle Olimpiadi di Pechino è ai box. E' alle prese con un difficile recupero della condizione anche il "senatore" Alexander Loginov che sta partecipando solo a qualche gara. 

Alla luce di questo le prime tre tappe della Cup of Russia gioco forza propongono una immagine di cambio generazionale o di ranghi la cui profondità si comprenderà solo in futuro. 

In campo femminile, nelle cinque gare disputate su sette in programma poichè il calendario è stato falcidiato da annullamenti per temperature troppo rigide oltre che da una gara a Uvat disputata a -25° con decine di rinunce e ritiri, la più regolare è apparsa Victoria Slivko che, pur non ottenendo mai la vittoria, non è mai scesa al di sotto del quinto posto della Sprint di Tyumen salendo tre volte sul podio: seconda della Sprint di Uvat e terza a Khanty Mansiysk e nella Mass Start di Tyumen. 

Molte sono le attese per la bielorussa Dzinara Alimbekava, settima nella classifica di Coppa del Mondo nel 2021 e seconda al momento del bando nell'ultima stagione. La ventiseienne, che il primo ottobre si è sposata con il compagno di squadra Antoni Smolski, ha partecipato a solo tre gare chiudendo al sesto posto nella Sprint di Khanty Mansiysk, seconda nella Sprint di Tyumen e vincitrice del successivo Inseguimento (oltre la Single Mixed con il marito) sparando in stagione con 87,5% in linea con le prestazioni in Coppa del Mondo nella scorsa stagione. 

L'unica biathleta a salire per due volte sul gradino più alto del podio è stata la ventiseienne Anastasiia Goreeva che si è imposta nella Sprint della prima tappa e nella Mass Start di Tyumen mentre Irina Kazevich, unica abile e arruolata della staffetta di Pechino, ha vinto la Sprint di Uvat e Elizaveta Kaplina, nessuna presenza in Coppa del Mondo a 26 anni, si è imposta nella Sprint di Tyumen. 

In campo maschile. dopo alcune difficoltà estive per aver deciso di lavorare sulla velocità sugli sci e limitare i rallentamenti prima del poligono, brilla la stella del ventiquattrenne con ascendenti afghani Said Karimulla Khalili che lo scorso anno salì sul terzo gradino del podio della 20 km di Anterselva. Khalili si è imposto nella Sprint di apertura di Khanty Mansiysk e nell'Inseguimento di Tyumen, due vittorie alle quali si aggiungono tre quarti e un sesto posto, tirando in stagione con il 93%, che gli consentono di essere al comando della classifica generale. 

Dietro di lui, a una manciata di punti, il compagno di allenamento Daniil Serokhvostov che si è imposto nella Sprint di Ugat e nella Mass Start di Tyumen mentre hanno conquistato una vittoria anche Eduard Latypov nella Sprint di Tyumen e Vasily Tomshin nell'Individuale di Ugat. Alexander Loginov, ancora in fase di recupero, ha raccolto solo il secondo posto della prima Sprint della stagione. 

 

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