Björn Ferry contro il nudo di Lindsey Vonn: "Mi ha copiato l'idea, le faccio causa"

Björn Ferry contro il nudo di Lindsey Vonn: 'Mi ha copiato l'idea, le faccio causa'
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Björn Ferry contro il nudo di Lindsey Vonn: "Mi ha copiato l'idea, le faccio causa"

Quando Björn Ferry apre bocca è sempre bene sedersi e prendere i popcorn per gustarsi appieno le sue dichiarazioni. Stavolta l'ex biathleta svedese si è scagliato contro Lindsey Vonn e la copertina senza veli del suo libro "Strong".

Non va dimenticato come il trentottenne scandinavo, campione olimpico nell'inseguimento di Vancouver 2010 e ritiratosi dall'attività agonistica nel marzo 2014, abbia dato alle stampe un libro di memorie pochi mesi dopo la fine della sua carriera.

"Ferrytales", questo il nome dell'opera, conteneva parecchi aneddoti e svelava alcuni retroscena del circuito del biathlon. Molti di essi divertenti (come il singolare consiglio per alzare le difese immunitarie fornito dall'autore alla fondista Charlotte Kalla), altri molto meno, quale il presunto mobbing all'interno della squadra femminile svedese.

Per la copertina della sua pubblicazione, rivelatasi poi un grande successo con 50.000 copie vendute in Svezia, Ferry si mise letteralmente a nudo e venne fotografato in posa plastica. Proprio come la sciatrice americana due anni dopo.

Il fatto non è passato inosservato al vulcanico Björn, ora diventato commentatore tecnico per la televisione SVT, che ha aperto il fuoco come ai bei tempi.

"Quello di Lindsey Vonn è un plagio della copertina del mio libro. Dovrei farle causa. L'unica differenza tra la sua foto e la mia sono i capelli. Lei ne ha molti di più.

Comunque non mi dispiace vederla così. L'unico appunto che posso farle è che io avrei utilizzato una macchina del vento per muovere molto di più quei capelli.

Inoltre i bastoni che tiene in mano sono bruttissimi. Avrebbe dovuto usare un paio di mazze da golf di Tiger Woods. In questo modo si sarebbe capito subito qual è il contenuto del libro".

Effettivamente non si può dare torto al più grande biathleta svedese di tutti i tempi. Lo scatto è quasi identico. Il bello di ogni dichiarazione al fulmicotone di Ferry è che non si capisce mai se sia seria oppure no, come quando invocò la pena di morte per i dopati.

In attesa di sapere se adirà davvero alle vie legali (il buon Björn merita un plauso nel caso sia riuscito a non ridere mentre pronunciava quelle parole), noi ci permettiamo di fargli un'altra piccola differenza oltre ai capelli: quando lui si mise a nudo, non ci fu tutto questo cancan mediatico attorno alla sua foto.

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