La federazione ucraina di biathlon ha informato che il comunicato stampa dell'Ibu riguardo l'atleta che ha fallito un test antidoping è relativo a Olga Abramova.
Martedì 9 Febbraio 2016
"La federazione del biathlon dell'Ucraina annuncia che il 7 febbraio ha ricevuto notifica dall'Ibu in merito al rilevamento del farmaco "Mildronat" in un campione prelevato all'atleta Olga Abramova il 10 gennaio 2016.
Dopo un'indagine interna, è emerso che l'atleta ha effettivamente assunto il farmaco dietro prescrizione medica nel novembre 2015. Tuttavia la sostanza è stata inclusa nella lista proibita Wada a partire dall'1 gennaio 2016.
Fino a quando le circostanze non saranno chiarite e l'Ibu non prenderà una decisione, l'atleta non prenderà parte ad alcuna competizione internazionale".
Dunque la situazione è borderline. Se la spiegazione fornita dall'atleta fosse vera, significherebbe che la sostanza è stata rintracciata dopo la sua messa al bando, ma che era stata assunta quando era ancora legale.
In altre parole un'eventuale squalifica andrebbe a violare uno dei principi fondanti del diritto, quello del "Nullum crimen, nulla poena sine lege praevia", ovvero il principio secondo il quale una legge non può operare retroattivamente considerando proibiti comportamenti che, al momento in cui erano stati tenuti, non erano vietati da alcuna norma.
Infatti in questo caso la normativa antidoping prevede che non ci sia squalifica, ma solo reprimenda. Ovviamente l'atleta deve dimostrare la propria versione dei fatti, ma in caso di prescrizione medica non dovrebbe essere complicato.
Di sicuro, visti i tempi solitamente elefantiaci con cui si muove la giustizia Ibu, Abramova potrebbe non competere più da qui a fine stagione.
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