Johannes Boe e Hanna Oeberg: i nostri "top" dei Campionati Mondiali di Oberhof

Johannes Boe e Hanna Oeberg: i nostri 'top' dei Campionati Mondiali di Oberhof
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Biathlontop e flop

Johannes Boe e Hanna Oeberg: i nostri "top" dei Campionati Mondiali di Oberhof

Nell'edizione mondiale dei top e flop di Neveitalia dopo la rassegna iridata di Oberhof menzioni speciali anche per Lisa Vittozzi e per il biathlon svedese. 

TOP

Johannes Thingnes Boe (1.MR, 1.SP, 1.PU, 1.IN, 1.SR, 2.RL, 3.MS) - L'incedere imperioso nella stagione e l'avvio di Campionati Mondiali con i tre Ori nelle prime tre gare individuali e nella Staffetta Mista e Single Mixed avevano portato a porre l'asticella molto in alto: un potenziale grande slam nelle prove individuali e un 7 ori su 7 gare che mai nessuno aveva sfiorato. Il grande slam, 4 ori nelle 4 gare individuali, è un obiettivo stregato solo sfiorato nel 2016 da Martin Fourcade che proprio da Boe fu sconfitto nella Mass Start. Anche Johannes cade all'ultimo ostacolo e deve "accontentarsi" del Bronzo nella partenza in linea finale, di fatto facendo peggio del francese che aveva raccolto 3 ori e un argento. Non arriva neppure lo sweep di ori ma questo lo si sapeva dal secondo posto in staffetta. Detto ciò, dal 2019 anno nel quale fu introdotta la Single Mixed nel calendario, Johannes Boe è il primo uomo a conquistare sette medaglie in sette gare come già accadde in campo femminile a Marte Roeiseland nel 2020. Superlativo.

Hanna Oeberg (9.MR, 2.SP, 12.PU, 1.IN, 4.SR, 3.RL, 1.MS) - A dispetto di una stagione tutt'altro che entusiasmante dove la Oeberg che era emersa era la sorellina Elvira, Hanna trova lo smalto dei giorni migliori nell'appuntamento che conta e si mette al collo due medaglie d'Oro e un Argento nelle prove individuali alle quali aggiungere il Bronzo della Staffetta femminile. Un Mondiale da ricordare per Hanna Oeberg che, comunque, non è nuova a exploit negli appuntamenti che contano dove aveva già vinto la medaglia d'Oro nelle 15 km delle Olimpiadi di Pyeongchang 2018 e dei Mondiali di Ostersund 2019. Puntuale. 

Svezia (3O, 3A, 5B) - Per la prima volta la nazione scandinava va in doppia cifra di medaglie mondiali seppure praticamente in contumacia della ragazza più in forma, quella Elvira Oeberg grande protagonista della stagione al femminile. Dopo anni nei quali il biathlon svedese era accusato di essere troppo pronto e in condizione nelle tappe iniziali di Coppa del Mondo per poi mancare gli appuntamenti che contano in questa stagione la tendenza si è rovesciata con medaglie equamente divise tra il settore maschile e quello femminile; senza contare la staffetta in rosa sono ben quattro i rappresentanti della tripla corona che salgono sul podio: 3 volte Samuelsson (un Oro e due Bronzi), 3 volte Oeberg, due volte Linn Persson (un Argento e un bronzo) e una volta Ponsiluoma (un argento). Età media inferiore ai 25 anni ed Elvira ne ha solo 24. Se si pensa che dalle Olimpiadi del 2014 ai Mondiali del 2017 la Svezia ha fatto scena muta, il futuro è già adesso. 

Lisa Vittozzi (2.MR, 5.SP, 2.IN, 3.SR, 1.RL, 22.MS) - Il momento buio di Lisa iniziò, dal punto di vista psicologico, ai Campionati Mondiali del 2019, stagione nella quale era in piena corsa per la Coppa del Mondo, quando dopo l'Argento nella 15 km subì la scelta di far riposare Wierer nella staffetta. Quattro anni dopo e un inferno con problemi tecnici che troppo tempo si è impiegato a comprendere e correggere la sappadina corona la sua rinascita con un Mondiale di altissimo livello. Mette al collo quattro medaglie e ha un credito con la fortuna, vedi malanno influenzale, che la fa rinunciare a un Inseguimento che molto poteva darle. Si è vista Vittozzi con gli occhi della tigre in tutte le gare che la hanno vista impegnata dove ha raggiunto la massima espressione nell'ultima frazione, finalmente, di una Staffetta Mista dove anche Comola, Wierer e Auchentaller sono state eccezionali. Contro una Denise Herrmann fresca dell'Oro nella Sprint e dell'Argento nell'Inseguimento, Lisa non cede un metro sugli sci stretti e surclassa la tedesca all'ultimo poligono. Fenice

 

FLOP

Germania maschile (8.SP, 6.PU, 5.IN, 13.MS, 5.RL) - In Germania, dove l'attenzione dei media al Biathlon è decisamente superiore che alle nostre latitudini, sono già iniziati i processi. Nei Mondiali di casa in campo maschile è mancata la medaglia come non avveniva dal lontano 1976. Con Benedikt Doll, quinto nella 20 km, alla soglia dei 33 anni manca ancora un ricambio generazionale credibile: il trentenne Roman Rees ha fatto scena muta segnando come miglior risultato il decimo posto nell'Inseguimento, i migliori risultati sono arrivati da Johannes Kuehn, sesto nella Pursuit, anche lui oltre i 30 anni. Resta il ventiseienne Strelow in attesa di una serie convincente di risultati. Vale la pena osservare che con Denise Herrmann trentaquattrenne la situazione rischia di ripetersi anche in campo femminile. Depressi

Italia maschile (17.SP, 35.PU, 17.IN, 28.MS, 7.RL) -  Non ci si aspettava certo una medaglia ma senza mai essere entrati nei primi 15 questo Campionato Mondiale si può definire deludente. Solo 4 volte dal 1971, rilevava il telecronista Massimiliano Ambesi nel podcast Poligono 360, è accaduto. E' l'anno del post Dominik Windisch e Thomas Bormolini, è vero e a questo si aggiunge il fatto di un Lukas Hofer, commovente per dedizione, che solo a Oberhof ha iniziato la sua stagione dopo un minimo test in IBU Cup. Ci si attendeva di più da Tommaso Giacomel dopo i risultati in stagione; il ragazzo di Imer, forse pagando le pressoni dei riflettori perchè i Mondiali sono diversi da una tappa di Coppa del Mondo, non ha mai trovato confidenza con il poligono di Oberhof e si è ritrovato a tirare con un incommentabile 53% a terra. Dietro di lui, Didier Bionaz è riuscito a marcare un ventiseiesimo posto nella 20 km. Lavori in corso

Elvira Oeberg (16.SP, 3.RL) - Dopo una stagione da protagonista era attesa ad un Mondiale degno delle premesse di una doppietta d'Argento alle Olimpiadi di Pechino. Più che di flop si può rubricare il passaggio a Oberhof come non giudicabile per la sfortuna, leggi problemi di salute, che l'hanno fermata e ridotta al ruolo di comparsa. Rivedibile.

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