I colleghi di "Ski Chrono" hanno riportato i pensieri della detentrice della Coppa del Mondo di biathlon, che tornerà alle competizioni in occasione del Martin Fourcade Nordic Festival del 2 settembre dopo la denuncia subita dalla compagna di squadra Justine Braisaz-Bouchet. "Avevo paura dell'opinione della gente, ora posso ripartire". Prosegue l'indagine da parte della procura di Albertville.
E' il caso dell'estate del biathlon, un caso clamoroso che vede coinvolta a livello giudiziario Julia Simon, proprio la dominatrice dell'ultima stagione che, da un anno a questa parte (il fatto risale al BlinkFestivalen 2022), si trova a convivere con l'accusa di frode bancaria, visto che la campionessa transalpina avrebbe utilizzato la carta di credito di Justine Braisaz-Bouchet per acquisti online, con la compagna di squadra che l'ha denunciata alle autorità.
Per la prima volta dopo parecchi mesi, Simon ha deciso di parlare giovedì pomeriggio al termine di una nuova giornata di allenamento a Bessans: “Ski Chrono” ha intervistato la stella dell'Equipe de France, ancora attesa al rientro in gara che avverrà, è arrivata la conferma proprio dalla diretta interessata, sabato 2 settembre in occasione del Martin Fourcade Nordic Festival in quel di Annecy.
L'indagine ora è sotto l'egida della procura di Albertville, visto che la stessa federazione francese ha deciso di affidarsi agli organi di giustizia, non avendo i mezzi per dirimere il caso e “ridurlo” all'ambito sportivo. Il PM Anne Gaches ha spiegato di “aspettare il resoconto degli atti di indagine per definire il seguito della vicenda”, ma si attendono i primi riscontri per il mese di settembre. “E' una situazione che mi rattrista, che va oltre le mie capacità – spiega Simon ai colleghi francesi - Non riconosco assolutamente come tali i fatti che potrebbero imputarmi, per questo voglio dare la mia versione dei fatti.
Ci sono acquisti che sono stati fatti con carta di credito (quella di Justine Braisaz-Bouchet e di un'altra collaboratrice della nazionale) e c'era il mio nome, ma oggi posso dire che anch'io sono una vittima di questa situazione. Le indagini sono in corso e lasceremo che chi di dovere faccia il suo lavoro per accertare la verità, ma penso che la mia identità sia stata rubata. Da parte mia, ho sporto denuncia contro ignoti proprio per furto d'identità, ho portato tutti gli elementi che avevo in mio possesso.
Sono stati fatti tre acquisti identici, mi sembra sospetto: sono innocente e sto cercando di scoprire io stessa la verità”.
Vedo quello che scrivono i media, vedo che i fatti vengono spiegati continuamente ma in nessun momento viene detto che potrei non essere stata io a fare tutto questo, quindi ora voglio esprimermi sull'argomento, chiaramente senza l'obiettivo di gettare benzina sul fuoco. Siamo qui per fare sport e una volta terminata l'indagine non vorrei più sentire parlare di questo”.
Simon ha spiegato di aver saputo alla fine del mese di settembre 2022 di quanto accaduto, ovvero delle denunce presentate. “Mi ha informato Stéphane Bouthiaux (capo della squadra francese di biathlon, ndr) al termine di uno stage di allenamento, sono rimasta completamente sbalordita. Successivamente si sono svolti degli incontri con la federazione, continuando ad allenarmi perchè la stagione si stava avvicinando. Lo ammetto, non avevo realizzato quanto potesse essere importante questa storia ed è stato certamente un errore.
A dicembre ho spiegato la situazione alle ragazze della squadra (ricordiamo che Braisaz-Bouchet, in maternità, ha saltato l'intera scorsa stagione), ma non sono così brava a parlare di problemi di questo tipo e sentivo che col passare del tempo le tensioni sono aumentate, seppur l'inverno sia andato benissimo a livello sportivo. Avrei dovuto farmi affiancare subito da altre persone, compreso un avvocato, non mi ero mai trovata in vita mia in una situazione del genere”.
E ancora, riguardo ai giudizi della gente e al timore di affrontare una vicenda così delicata in pubblico: “Avevo paura soprattutto delle reazioni sui social, li ho messi da parte per un po', quando li ho riaperti sono rimasta piacevolmente sorpresa dei tanti messaggi di sostegno ricevuti. Non mi aspettavo di avere così tante persone dalla mia parte, ma ora vorrei pensare solo alla preparazione. Ho ripreso gli allenamenti a casa, a Beaufortain, e questa è stata la cosa più importante dopo aver dato priorità alla mia salute mentale e aver saltato, per questo motivo, i raduni di squadra.
So bene che non è stato facile gestire questa situazione neppure per la federazione e le altre ragazze del team, ho la sensazione che abbiano perso la fiducia in me e da un lato è anche comprensibile.
Io però non ho fatto nulla, ora posso dirlo e mi sento meglio”.
Gli attuali rapporti con Justine Braisaz-Bouchet, lei sì già rientrata in nazionale? Praticamente nulli... “Non ci siamo ancora parlate, ma solo incontrate una volta in primavera nella sede della federazione. Dovremo affrontare la questione, è una persona che conosco molto bene visto che siamo cresciute insieme, veniamo dallo stesso club di Les Saisies e con identico percorso agonistico. E' una situazione triste, questo è certo, ma spero non influisca sulle nostre rispettive carriere, perchè penso che entrambe non abbiamo ancora finito quanto possiamo fare nel biathlon.
Ho molto rispetto per Justine, ancor di più dopo aver deciso di tornare nel circuito una volta diventata mamma. Non la vedo come una guerra, almeno non dalla mia parte, ma non la biasimo e non ho rancore nei suoi confronti”.
Il ritorno all'agonismo, appunto, il prossimo 2 settembre: “Dopo il lavoro qui a Bessans tornerò qualche giorno a casa prima del Martin Fourcade Nordic Festival. Per il ritorno in squadra, penso sia l'autunno il periodo migliore ma non è stato ancora definito. Nella prossima stagione sarà difficile fare meglio dopo aver conquistato Coppa del Mondo e titolo mondiale, ma cercherò di vincere il più possibile e sto lavorando molto per questo”.
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