Krasimir Anev: "Discriminato dalla federazione, dicevano che ero finito"

Krasimir Anev: 'Discriminato dalla federazione, dicevano che ero finito'
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Krasimir Anev: "Discriminato dalla federazione, dicevano che ero finito"

Krasimir Anev, un paio di mesi dopo lo scontro con la federazione bulgara di biathlon che lo aveva accusato di boicottaggio, ha spiegato le ragione dello strappo con l'associazione dando la sua versione dei fatti.

Ekaterina Davofska, presidentessa federale, aveva addirittura accusato l'ormai ventottenne di boicottaggio, facendo riferimento alle sue ripetute assenze in staffetta.

Infatti dopo non aver partecipato ai team event di Coppa del Mondo di Oberhof e Anterselva, perché "non erano nel suo programma", il numero uno del movimento bulgaro non avrebbe dovuto prendere parte neppure alla staffetta degli Europei di Otepää.

Tuttavia alla vigilia della prova Ivan Zlatev si è ammalato e, stando a quanto riferito da Dafovska, Anev si sarebbe rifiutato di sostituirlo costringendo l'intero quartetto al forfait.

Alla vigilia dei Mondiali di Kontiolahti si era reso necessario addirittura l'intervento del ministro dello sport Krasen Kralev, il quale è riuscito a stabilire una tregua tra le due parti.

Tuttavia, dopo diverse settimane di silenzio, nei giorni scorsi Anev ha rilasciato un intervista alla televisione "Canale 3" in cui ha spiegato per la prima volta le sue ragioni.

"La federazione ha un atteggiamento fazioso, sono stato discriminato a ottobre. Volevo andare in Austria per un training camp con il mio allenatore e lo skiman. Ma la federazione ha negato la presenza di quest'ultimo, dicendo che non c'erano fondi per mandarlo.

Sia chiaro che non abbiamo viaggiato in aereo, siamo andati in auto. Solo io e il mio allenatore. Lo skiman sarebbe venuto con noi, ma appunto la federazione non ha voluto dicendo che non c'erano soldi.

Dieci giorni dopo vengo a sapere che la federazione invia nello stesso posto dove ero io una spedizione enorme di 20 persone: 10 atleti e 10 membri dello staff tecnico... Però i fondi per il mio skiman non c'erano.

Lo scorso anno il coach del team Nikolay Zhakarov ha detto in pubblico, davanti a tutti gli altri tecnici, che ormai ero finito, che non sarei andato da nessuna parte e non avevo più niente da dare al biathlon bulgaro.

Queste parole mi hanno motivato a lavorare ancora più duramente assieme al mio allenatore Georgi Fartunov. Eravamo da soli, spesso avremmo avuto bisogno di una terza persona, ma non ci è mai stata messa a disposizione.

Il fatto di essere così osteggiato mi ha spinto a dimostrare che anche da solo posso essere competitivo, alla faccia di tutta la federazione. È stata certamente la mia migliore stagione e sono veramente molto felice".

Effettivamente Anev nel 2014-'15 ha vissuto il suo inverno più ricco di sempre poiché ha ottenuto cinque piazzamenti nella top ten (in precedenza ne aveva raccolti solo tre in tutta la sua carriera), compreso il quarto posto nella mass start di Oberhof, miglior risultato per un biathleta bulgaro dagli anni '80. Inoltre ha raccolto un argento agli Europei.

In realtà il contrasto fra l'atleta e la federazione è ormai annoso. Nel 2013 aveva addirittura annunciato il suo ritiro dall'attività agonistica, salvo tornare sui suoi passi, in polemica con lo staff tecnico proprio per questioni legati alla preparazione dei suoi materiali. Inoltre aveva già attaccato Zhakarov nel giugno 2014, definendolo non in grado di svolgere il suo lavoro.

Chissà se ci sarà qualche genere di risposta federale poiché il rapporto Anev-BFB ormai sembra incrinato al punto tale che difficilmente potrà essere sanato.

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