Ole Einar Bjørndalen, uno degli atleti più duri nei confronti del doping, ha violato il codice antidoping della Wada. A scanso di equivoci va detto che il norvegese è in assoluta buona fede e non subirà squalifiche.
Martedì 15 Ottobre 2013
La scorsa settimana il trentanovenne si è allenato a Oslo. Il volo che avrebbe dovuto riportarlo in Austria, dove risiede da molti anni, è però stato cancellato. Il più grande biathleta di tutti i tempi ha deciso quindi di cambiare i suoi programmi e proseguire gli allenamenti nella capitale norvegese.
Tuttavia si è dimenticato di notificare all'agenzia nazionale antidoping il cambio di posizione geografica. Sfortuna ha voluto che gli ispettori antidoping si siano presentati alla sua residenza di Obertilliach, trovandola vuota.
Bjørndalen ha quindi violato l'articolo 2.4 del codice Wada, quello riguardante la disponibilità degli atleti e la comunicazione della loro reperibilità. Riceverà un'ammonizione, in quanto eventuali sanzioni per mancata reperibilità vengono prese in considerazione solo dopo episodi ripetuti.
Il veterano scandinavo ha ammesso il suo errore e si è già scusato con l'agenzia antidoping norvegese. "È un peccato che una dimenticanza venga equiparata a un deliberato tentativo di imbrogliare, ma il sistema di notificare la propria posizione continuamente è necessario".
Il trentanovenne di Simostranda in passato aveva proposto l'innalzamento della squalifica per positività al doping da 2 a 4 anni e cercherà di essere eletto nella commissione atleti del Cio proprio facendo dello sport pulito uno dei suoi cavalli di battaglia.
Ironia del destino, le magagne del traffico aereo e una dimenticanza hanno creato una piccola violazione dei valori di cui si è sempre fatto paladino.
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