Mancano 4 settimane all'apertura della Coppa del Mondo. A Östersund l'unico format di gara che non vedremo sarà quello della mass start. Peccato, perché le pochissime partenze in linea disputate in Svezia hanno tutte avuto qualcosa di speciale.
Si contano letteralmente sulle dita di una mano: se ne sono viste solamente 4. D'altronde il fatto di essere sovente tappa di apertura non permette di inserire questa tipologia di gara in programma.
Però, visto come vanno le cose nello Jämtland quando si tratta di partire tutti insieme appassionatamente, sarebbe anche il caso di fregarsene e mettere in piedi una bella mass start con la starting list basata esclusivamente sui risultati delle prove appena disputate.
Tra l'altro non sarebbe neppure una cattiva idea poiché si avrebbe la sicurezza di avere al via 30 atleti/e più o meno in forma, senza "fantasmini" in condizioni atletiche precarie a vagare per la pista come avviene a fine stagione.
Le prime partenze in linea nella storia di Östersund si disputano il 19 dicembre 2004 in un'annata in cui località svedese è la terza tappa dell'inverno.
In mattinata scendono in pista gli uomini e l'evento insolito è rappresentato dalla vittoria di Raphael Poirée. Qualcuno potrebbe chiedersi "Ma come? Vittoria di Poirée insolita? Lui, il secondo biathleta più vincente della storia?".
Sì perché sino a quel momento della stagione il transalpino ha il seguente ruolino di marcia: terzo, quinto, quinto, secondo, secondo, quarto, terzo. Insomma, sempre al vertice e mai al top. Invece quella mattina tutto fila per il verso giusto e lui domina, ampliando il suo margine in classifica generale.
Ok, non ci sarebbe molto di speciale in questa gara se non fosse per quanto avviene un paio di ore dopo, quando la moglie di Raphael ruba la scena al marito.
Infatti la prova femminile viene vinta davvero a sorpresa da Liv Grete, la quale non aveva ancora visto il podio ed era lontana dalla forma migliore.
L'evento speciale di quella prova è rappresentato dal fatto che la norvegese si impone dopo aver mancato 2 bersagli al primo poligono.
Si pensi che a oggi, nella storia della Coppa del Mondo, si sono disputate 75 mass start femminili e solamente in cinque occasioni la vittoria è andata a un'atleta costretta a percorrere due volte l'anello di penalità dopo la sessione di tiro iniziale. Nessuna ha invece mai vinto con 3 o più errori ad aprire.
Dunque quella partenza in linea di Östersund è ancora oggi ricordata per una delle più poderose rimonte nella storia del format. Liv Grete era 24^ dopo il primo giro (il record in tal senso appartiene a Kati Wilhelm che a Lahti nel 2003 vinse risalendo dalla 27^ piazza).
Finita la prova femminile Raphael fa il magnifico, all'Equipe dice di essere più contento per sua moglie che per sè. In una foto scattata quel giorno però non sembrerebbe proprio così, anzi.
Ci piace pensare che lui stia dicendo "ma proprio oggi dovevi tornare a vincere? E poi così, con una rimonta spaziale? Non mi metteranno in prima pagina neppure in Francia" e lei ad ascoltare con un beffardo sorriso a 32 denti per recitare fino in fondo la parte del troll della situazione.
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Fatto questo amarcord sulle vicende dell'ormai ex coppia Poirée, veniamo alle mass start dei Mondiali 2008 che sono state davvero speciali per quanto visto in pista.
Sabato 16 febbraio si disputa la prova femminile e Magdalena Neuner, ancora a secco di medaglie individuali (ma con una golden share in quella d'oro conquistata in staffetta mista), sta dominando la scena al punto tale da presentarsi all'ultimo poligono con oltre 50" di vantaggio sulle inseguitrici.
La tedesca però parte come peggio non si può e con due errori sui primi due bersagli fa virtualmente evaporare il suo margine. Tuttavia è bravissima a riprendersi e a mandare a segno gli ultimi tre proiettili, limitando così i danni.
Esce dall'anello di penalità ancora in testa, ma con Vita Semerenko, Tora Berger ed Ekaterina Iourieva alle calcagna. Per la bavarese sembra fatta, invece quando le telecamere "prendono" la leadership della gara si vede come la norvegese affianchi e addirittura sorpassi la teutonica.
È l'inizio di alcuni dei minuti più epici nella storia del biathlon femminile, con Neuner e Berger a lottare senza esclusione di colpi.
All'epoca la scandinava non era ancora la serial winner entrata negli annali come una delle più grandi di sempre e, per quanto le sue qualità siano note, vederla sfidare Lena nell'ultima tornata è una sorpresa.
Inutile raccontare a parole l'entusiasmante duello, devono parlare le immagini:
La tedesca vince l'oro iridato, il terzo della sua carriera (ne arriveranno altrettanti negli anni a venire). La norvegese invece deve accontentarsi dell'argento che rappresenta comunque la sua prima medaglia in un main event (fra il 2010 e il 2014 ne conquisterà molte altre) e soprattutto le permette di chiudere sul podio un Mondiale in cui, fino a quel momento, era sempre arrivata quarta.
Il giorno dopo, domenica 17 febbraio, tocca agli uomini e con il passare dei chilometri emergono dal gruppo Ole Einar Bjørndalen ed Emil Hegle Svendsen, grandi protagonisti di quella manifestazione iridata in cui a livello individuale hanno già conquistato un titolo mondiale. Entrambi sono perfetti all'ultimo poligono e quindi la sfida per l'oro si risolverà sugli sci.
Nell'ultimo giro però non i due norvegesi badano ad ampliare il margine sugli inseguitori. Maxim Tchoudov non è poi così lontano e considerando come in quella settimana sia fuori da ogni grazia divina, i due scandinavi preferiscono evitare di trovarselo a fianco. Quindi procedono d'intesa e si giocano la partita in volata.
Allo sprint non c'è storia e "il Delfino" svernicia "Il Re" che, vistosi battuto, lo manda "a quel paese" (per non dire di peggio) con un gesto plateale:
Chissà cosa è successo nei chilometri conclusivi. Davvero Ole non è riuscito a staccare Emil, oppure non ha voluto farlo perché fra i due si è instaurato un patto di "non belligeranza" che ha tatticamente portato la gara verso la soluzione ideale per il più giovane dei due scandinavi?
Di sicuro c'è che quella gara segna il definitivo ingresso di Svendsen tra "i grandi" del biathlon e che il finale è stato davvero speciale, quando mai si è visto un biathleta reagire così a una sconfitta?
A meno di sorprese torneremo a vedere una mass start a Östersund solamente all'inizio del 2019 in occasione dei Mondiali. Viene da chiedersi se anche in quei giorni accadrà qualcosa di fuori dall'ordinario. Nel qual caso, dovrà partire una petizione per avere partenze in linea in ogni tappa svedese del prossimo decennio.
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