Il countdown semiserio a Östersund, -5 settimane. La trappola dei nuovi cognomi

Il countdown semiserio a Östersund, -5 settimane. La trappola dei nuovi cognomi
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Il countdown semiserio a Östersund, -5 settimane. La trappola dei nuovi cognomi

Oggi mancano 5 settimane all'apertura della Coppa del Mondo di Östersund. Nel nostro countdown semiserio affrontiamo uno dei temi più fastidiosi di ogni inizio di stagione: l'abbandono dei cognomi da nubili delle atlete neo-sposate.

A metà degli anni '90 Giampiero Galeazzi condusse l'intera telecronaca di un match di tennis degli Internazionali d'Italia femminili esternando a più riprese il suo stupore riguardo l' "incredibile somiglianza" tra la giocatrice australiana Nicole Bradtke con "la sua connazionale Nicole Provis".

In effetti si somigliavano talmente tanto da essere la stessa persona. Infatti la signorina Nicole Provis aveva sposato il signor Mark Bradtke prendendone il cognome.

Almeno "Bisteccone" la somiglianza la notava. In tempi recenti c'è anche chi ha fatto di peggio. Nel dicembre 2012, durante la tappa di Coppa del mondo di sci alpino di Lake Louise, comparse in gara per la prima volta un'austriaca di cognome Sterz.

I telecronisti Rai fiutarono l'aria dimostrando di essere sul pezzo (come no) e per tre giorni definirono l'atleta "una giovane austriaca molto promettente". Talmente giovane che all'epoca era ventisettenne e aveva sulle spalle un'edizione dei Giochi olimpici, una dei Mondiali e soprattutto un matrimonio dopo il quale aveva abbandonato il suo nome da nubile Regina Mader.

Il fatto è che - in tema di cambiamenti di cognomi - persino gli addetti ai lavori (o presunti tali) rischiano di incappare in clamorosi svarioni nel caso non si informino. Anche il biathlon non fa eccezione

L'apoteosi in tal senso venne raggiunta nel 2008 quando comparvero all'improvviso due tedesche molto competitive: Martina Beck e Simone Hauswald. Si trattava di Martina Glagow e Simone Denkinger, entrambe convolate a nozze durante l'estate.

Il matrimonio però ha portato più fortuna alla seconda che alla prima. La bavarese infatti ha smesso di vincere quasi subito, mentre tutti i successi della semi-coreana del Baden-Württemberg sono stati firmati con la nuova identità.

In passato si erano anche visti doppioni di cognomi già illustri. Per esempio Poirée, inizialmente associato solo a Raphael, accompagnò anche numerosi trionfi di Liv Grete Skjelbreid (foto).

Non citiamo il caso di Helena Jonsson/Ekholm perché il marito David aveva un cognome tutto fuorché illustre.

Dunque, fra cinque settimane, quali perplimenti novità troveremo nelle starting list? Nel caso qualcuno si stupisca di vedere tale Anna Frolina con bandiera sudcoreana, ricordiamo trattarsi di Anna Boulygina che, oltre al cognome, ha anche cambiato passaporto.

Il caso più eclatante però riguarda la Norvegia. Fino allo scorso anno conoscevamo Fanny Welle-Strand Horn, mentre da Östersund ci troveremo di fronte Fanny Horn Birkeland. Attenzione, sul sito Ibu "Horn" è ora registrato come secondo nome e non come primo cognome. Di conseguenza nelle classifiche non leggeremo più HORN Fanny Welle-Strand, bensì BIRKELAND Fanny Horn giusto per non aumentare lo straniamento.

Inoltre possiamo dire addio a Fuyuko Suzuki e Irina Trusova, dando il benvenuto a Fuyuko Tachizaki e Irina Uslugina. C'è anche un bentornato, quello a Megan Tandy dopo la fine del matrimonio con il signor Heinicke.

Per fortuna (soprattutto di chi deve aggiornare i database) non vedremo né Dorothea Corradini, né Ekaterina Percht. Continueranno a chiamarsi Wierer e Yurlova.

Brave ragazze perché - tornando al tennis - noi sposiamo il pensiero del leggendario Rino Tommasi, il quale scrisse un articolo dal titolo "Evert Forever" in cui sosteneva che le donne in professione non dovrebbero mai cambiare il proprio cognome.

Anche perché, in caso di divorzio, le identità si moltiplicano. Nel biathlon l'esempio più eclatante è della slovacca Martina Jasicova, poi diventata Martina Schwarzbacherova e infine Martina Halinarova in seconde nozze.

A proposito, fortunatamente nel biathlon non esiste nessun caso Patrik Kristiansson. L'atleta svedese di salto con l'asta che, dopo essere convolato a nozze con la ben più famosa e titolata Carolina Klüft, prese la decisione di assumere il cognome della moglie trasformandosi in Patrik Klüft.

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