Grazie al sapiente montaggio effettuato dagli organizzatori svizzeri, vi sveliamo come viene realizzata la pista di bob e skeleton più antica e celebre della storia: l'Olympia bob run di Sankt Mortiz.
Questo impianto è stato inaugurato nel lontano 1904 ed è l'unico al mondo sprovvisto di un sistema di refrigerazione artificiale del ghiaccio.
Molto curiosa è la fase di preparazione di questa pista, infatti, non essendoci un sistema di refrigerazione artificiale, il budello viene realizzato ogni anno in sole tre settimane nel mese di novembre, utilizzando in media 5000 metri cubi di neve e 4000 metri cubi d'acqua e a fine stagione viene smantellato. Pertanto, di anno in anno, l'angolatura delle curve non è mai la stessa e per questo motivo non sono stati registrati i migliori riscontri cronometici.
La pista ha una lunghezza di 1722 metri, la più lunga dell'intera stagione di bob e skeleton ed è costituita da 14 curve. Curiosi sono i nomi affibbiati ad alcuni punti caratteristici del budello. Il punto di partenza è chiamato Dracula, la curva 4a prende il nome di Monti's bolt in onore al famoso episodio che vide protagonista il più forte bobbista italiano di tutti i tempi Eugenio Monti, che alle Olimpiadi di Innsbruck 1964 consegnò un chiodo della sua slitta ai rivali inglesi Nash e Dixon che vinsero la medaglia d'oro. Gli stessi vincitori di quella gara, denominano la curva 5 del budello in quanto unici membri del club organizzatore della gara ad aver vinto un titolo olimpico. Infine, va ricordata la curva 15, Portago Corner, intitolata alla memoria di Alfonso de Portago bobbista spagnolo vincitore nel 1957 del bronzo iridato e scomparso nello stesso anno nel corso della manifestazione automobilistica Mille Miglia.
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