Tra giovedì e sabato mattina, è andata in scena la parte della Merano Cup dedicata alle categorie giovanili. Sul ghiaccio della Meranarena si sono sfidati settantuno atleti suddivisi tra categoria juniores e advanced novice.
La competizione maschile juniores è stata dominata da Daniel Grassl (163.75), per l’occasione profeta in patria. Il tredicenne altoatesino, vincitore della prima competizione juniores internazionale della carriera, si è imposto in ambedue i segmenti di gara, ma, come d’abitudine, è salito di colpi nel programma libero in cui ha completato due doppi axel e sette salti tripli, compresa la combinazione iniziale triplo lutz/triplo toeloop eseguita anche nello short-program. L’allievo di Lorenzo Magri, non presente in loco in quanto impegnato come specialist nel Trophèe Eric Bompard, ha palesato interessanti passi avanti sul combinato di passi e trottole, nonostante la bassa con cambio piede sia stata persa per strada nel programma libero. Per il resto, l’unico motivo di rammarico è legato alla caduta sul triplo flip avvenuta nel primo segmento di gara. Prosegue perciò nel modo migliore una campagna internazionale iniziata con la terza posizione conquistata nel Lombardia Trophy e impreziosita dal posto d’onore ottenuto nel Leo Scheu Memorial di Graz.
Grassl ha preceduto di oltre ventitré punti il sedicenne francese Artur Ribes (140.60) che, a sorpresa, ha avuto la meglio sul quattordicenne ceco Matyas Belohradsky (138.76), rimasto attardato per via di un programma corto sotto tono, e sul diciassettenne elvetico Lukas Britschgi (138.63). Per quanto riguarda gli altri italiani in gara, il migliore è stato il sedicenne Marco Bozzuto (119.32), sesto, mentre il diciassettenne Alberto Vanz ha chiuso in ottava posizione (100.96).
La prova femminile è stata caratterizzata da una lunga trafila di errori, che hanno generato un livellamento della classifica ben oltre le aspettative della vigilia. Alla fine, l’ha spuntata la sedicenne tedesca Alissa Scheidt (124.43), capace di evidenziare rispetto alla concorrenza una maggiore maturità interpretativa, che le ha consentito di supplire a numerosi passaggi a vuoto sugli elementi di salto. Scheidt ha preceduto la quattordicenne connazionale Kristina Isaev (119,77), anche lei lontana dal rendimento palesato nelle precedenti uscite e piuttosto fallosa sugli elementi di salto, tutti collocati uno dietro l’altro nella prima metà del segmento più lungo di gara, caratterizzato da una singolare costruzione. Il podio è stato completato dall’italiana Marta Castagno (115.50), unica atleta in gara a pattinare un programma libero senza sbavature degne di nota e impreziosito da un triplo rittberger, un triplo salchow e due doppi axel. La sedicenne di Torino, risalita dall’ottava alla terza posizione, ha regolato per pochi decimi l’attesa quattordicenne Lucrezia Gennaro (115.20), penalizzata da tanti atterraggi complicati e da qualche salto di troppo al limite con la rotazione. Il discorso è stato il medesimo per la coetanea Elisabetta Leccardi (113.31), scesa in pista con l’intenzione di eseguire nel programma libero due doppi axel e cinque salti tripli, tra cui un lutz, ma rimasta attardata per via di un paio di cadute. Va rimarcata la prova della quindicenne Sara Conti (112.13), che ha archiviato un sesto posto in scia all’allieva di Marilù Guarnieri, riuscendo ad eseguire due buoni tripli toeloop nel segmento più lungo di gara. Le quattro italiane migliori hanno concluso la Merano Cup racchiuse in poco più di tre punti.
Ha preso parte alla prova anche Tullia Maria Trevisan (98,09), tredicesima subito davanti a Francesca Zazza (97.86). Giorgia Zampieri (92.09) si è, invece, piazzata in ventesima posizione.
Anche in categoria advanced novice, le soddisfazioni più importanti per l’Italia sono arrivate dal settore maschile. La gara è stata, infatti, dominata da Gabriele Frangipani (98.27), che ha inflitto diciassette punti di distacco al tredicenne tedesco Marvin Rompler (81.13). L’elegante tredicenne di Bolzano ha evidenziato una discreta padronanza di doppio axel e triplo salchow riuscendo a surclassare la concorrenza sia sul fronte tecnico che sulle componenti del programma. Il podio è stato completato dal quasi tredicenne Emanuele Indelicato (79.10), che ha preceduto con margine il prossimo dodicenne Nikolaj Memola (70.80)
Nel settore femminile, si è imposta con ampio merito l’ancora dodicenne tedesca Dora Hus (98.20), capace nei due giorni di gara di eseguire tre doppi axel e sei salti tripli, equamente divisi tra toeloop e salchow. In seconda posizione, si è attestata la francese Noemie Caroue (92.52), vincitrice di misura del programma corto, ma poi non in grado di controbattere la padronanza dei tripli palesata dall’avversaria teutonica. La migliore delle atlete italiane è stata la tredicenne trentina Marina Piredda (87.40), che ha completato un programma libero senza sbavature, aperto da due doppi axel e impreziosito da altri sei salti doppi ben eseguiti. A seguire, battuta per soli trenta centesimi di punto, si è piazzata la coetanea Lara Naki Gutmann (87.10), apparsa progredita sul doppio axel e capace nel programma libero, di ruotare un triplo salchow, concluso però con una caduta. L’attesa Alessia Tornaghi (86.42), atleta più giovane in gara, si è dovuta accontentare della sesta posizione. La dodicenne di stanza a Milano ha pescato due giornate negative sul triplo salchow mancando così l’appuntamento con il podio. Per quanto riguarda le altre italiane, Valentina Indelicato (77.87) si è piazzata ottava, Giuditta Sartori (76.31) undicesima, Gaia Maiorano (74.73) quattordicesima, Greta Baldan (71.24), sedicesima, Gaia Mazza (71.19), diciassettesima, Alice Marchelli (68.86), diciottesima, Federica Guolo (56.23) ventitreesima.
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