Asja Zenere: "A Kronplatz darò il massimo. In superG posso andare meglio che in gigante"

Asja Zenere: 'A Kronplatz darò il massimo. In superG posso andare meglio del gigante'
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Sci AlpinoINTERVISTA

Asja Zenere: "A Kronplatz darò il massimo. In superG posso andare meglio che in gigante"

Asja Zenere, specialista del gigante e del superG, racconta a NEVEITALIA le difficoltà incontrate nella sua carriera a causa degli infortuni, la forte voglia di gareggiare in supergigante in Coppa del Mondo e il privilegio di avere Federica Brignone come punto di riferimento nella squadra.

Ha 28 anni, ma sono passati solamente tre anni dal suo debutto in Coppa del Mondo. I tanti infortuni avuti nel corso della sua carriera l’hanno costretta a stare ferma tre anni e a esordire più tardi nel massimo circuito. Ma questo non preoccupa Asja Zenere. Conosce il suo valore e sa che può cogliere bei risultati, soprattutto in superG, disciplina che ha sempre amato e dove pensa di poter andare più forte rispetto al gigante. Proprio lo scorso dicembre l’azzurra ha disputato due supergiganti di Coppa Europa a Zinal, in Svizzera, conquistando una vittoria e un secondo posto.

Hai debuttato in Coppa del Mondo a 25 anni per via dei vari infortuni che in passato ti hanno fermata. Come li hai vissuti?
Mi sono rotta il ginocchio destro, la caviglia e ho avuto un infortunio alla testa con una brutta caduta. Sono stata praticamente ferma tre anni perché ogni volta che rientravo mi facevo di nuovo male. Non ho mai avuto continuità ed è difficile inizialmente riuscire ad esprimersi bene visto che ti mancano un sacco di giorni sugli sci. Dopo l’infortunio al ginocchio sono rimasta un po’ zoppa, si sono accumulati alcuni problemi, in quel periodo c’era la pandemia quindi non ero riuscita a curarmi bene. Dopo 6 mesi era come se fossi stata appena operata. Ci ho messo tantissimo a recuperare. L’infortunio che però mi ha fatto arrabbiare di più è stato quello alla testa perché in quella stagione ero prima nella classifica generale di Coppa Europa e l’ho persa. Vincevo con margine, mi sono vista svanire tutto quello che avevo fatto.
L’anno scorso ho sofferto tantissimo il mal di schiena e ho pensato al ritiro, stavo sempre più male, non trovavo una soluzione, ho girato tutta Italia, volevano operarmi, ma ho preferito non farlo per paura che sarebbe finita la vita da atleta. Poi a maggio ho cambiato nel mio staff personale tutto quello che è al di fuori dello sci, come ad esempio il preparatore atletico, e le cose si sono sistemate. Non sapevo a cosa sarei andata incontro, ma le scelte si sono rivelate giuste.

Quanto è più difficile per un’atleta della tua età, con tanti infortuni alle spalle, raggiungere alti livelli in Coppa del Mondo?
Dal punto di vista fisico ne risenti molto rispetto a chi non ha avuto infortuni o chi ne ha avuti meno o semplicemente a chi, nonostante gli infortuni, ha avuto più continuità. Sono stata ferma tre anni, ho avuto infortuni uno dietro l’altro e così diventa difficile. Io sono "vecchia" ma nello stesso tempo molto giovane in Coppa del Mondo perché sono due anni che la faccio tutta. Mi sento una ventenne con il fisico di una sessantenne. Ma questo non significa che non posso dare tanto quanto dà un’atleta diciassettenne, anche se ovviamente sono più sotto stress per via dei tanti infortuni. Oggi atleti come ad esempio Lindsey Vonn e Federica Brignone stanno sfatando il mito dell’atleta "vecchio".

Come valuti la tua stagione disputata sinora?
Sono contenta, anche se vorrei di più, non mi accontento per niente, mi rimprovero che posso fare molto meglio. Ho fiducia in quello che sto facendo, mi sono preparata bene. Vorrei riuscire a fare in gara le stesse cose che faccio in allenamento.

Il 21 gennaio ci sarà il gigante sulla Erta a San Vigilio di Marebbe, una gara tosta. Cosa ti aspetti?
Cerco di non crearmi mai delle aspettative. Ho sempre avuto un buon feeling con la Erta, è una pista tecnica quindi è adatta alle mie caratteristiche. Darò il massimo, cercherò di far vedere quello che è realmente il mio posto.  Spero che barrino bene la pista, sul ghiaccio riesco ad esprimermi meglio. Solitamente le gare in Italia sono quelle preparate meglio. Questa settimana ho fatto due giorni di allenamento sulla Erta che sono andati bene. Non c’erano ovviamente le condizioni di gara, ma è stato buono mettere i piedi sulla pista.

Quest’anno si disputeranno due giganti a Sestriere. Qui a dicembre del 2022 hai colto i tuoi primi punti in Coppa del Mondo…
Sì, anche se in realtà in passato, quando ero più giovane e facevo gare Fis, sono più le volte che sono andata male a Sestriere. In Coppa del Mondo ho invece conquistato i miei primi punti, forse quello era il mio momento. Stavo sciando bene e quando senti che stai bene i risultati arrivano. Quel giorno le condizioni erano molto difficili ed io è sul difficile che riesco a esprimermi meglio, probabilmente per la mia sciata morbida, un po’ più rotonda e molto tecnica. In generale riesco a esprimermi bene dappertutto, ho più difficoltà nei tratti piatti. Spero di riuscire a fare un buon risultato anche quest’anno.

Questa stagione hai debuttato in superG in Coppa del Mondo a Sankt Moritz. Come ti senti in questa disciplina?
Io in realtà nasco discesista, purtroppo con tutti gli infortuni che ho avuto e i rientri tardivi ho sempre perso i mesi di gennaio e febbraio che sono il periodo delle discipline veloci. Dunque ho sempre ricominciato con il gigante e sono andata avanti con questa disciplina. Ho spinto veramente tanto per fare due discipline perché il superG è una specialità che voglio assolutamente fare. Secondo me posso andare meglio in supergigante che in gigante.

Nel corso della stagione disputerai qualche altra gara di superG?
Sì, adesso eravamo presi con il gigante per migliorare le liste di partenza. Vorrei fare le Finali e quindi cercare di restare nelle 25. Dovevo fare il superG di Sankt Anton, ma per via del meteo e altri motivi l’ho saltato. Non avevo in programma di disputare quello di Cortina perché volevo fare un superG di Coppa Europa e volevo preparare bene la gara del Kronplatz. Ma penso che al superG di Garmisch ci sarò.

Nella tua squadra ci sono tante campionesse come Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino. Prendi spunti da loro?
Da loro c’è sempre da imparare, come c’è da imparare da tutti. Ci scambiamo opinioni e prendo spunti. Loro vivono cose diverse da me come ad esempio l’approccio con i giornalisti, con le gare e con gli eventi. Si impara molto da loro se riesci a viverle veramente. Ho un legame speciale con Federica, ci scambiamo idee anche in allenamento, mi dà consigli, condividiamo tanto. Tutti stiamo impazzendo per come scia, lei in questo momento fa un altro sport. Di Marta Bassino mi piace la sua leggerezza mentre scia, Sofia la vedo un po’ meno perché è impegnata con la velocità. Ma da ognuno si cerca di "rubare" qualcosa.

Da qui sino a fine stagione che obiettivi ti poni?
Non voglio prefissarmi obiettivi perché ho preso talmente tante bastonate che voglio vivere alla giornata. Naturalmente ho dei sogni, però ho talmente imparato, per via della mia esperienza, a vivere alla giornata che non mi prefisso più niente per non rischiare di avere delusioni. Ma so bene qual è il mio valore.

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