Concluse le indagini sul "caso fluoro" di Mowinckel: la contamiazione arriva da un attrezzo utilizzato per sciolinare

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Concluse le indagini sul "caso fluoro" di Mowinckel: la contamiazione arriva da un attrezzo utilizzato per sciolinare

HEAD, FIS e federsci norvegese hanno collaborato per trovare la causa di quel valore così sballato trovato sugli sci della norvegese dopo la prima manche del gigante di Soelden. Rainer Salzgeber: "Siamo sollevati dal fatto di aver trovato finalmente la causa".

Il primo “caso fluoro” della stagione di Coppa del Mondo è quello che ha coinvolto Ragnhild Mowinckel, suo malgrado protagonista della prima squalifica per la nuova norma introdotta dalla FIS.

A Soelden è successo qualcosa di talmente anomalo, visti i valori di prodotti fluorurati trovati sugli sci della campionessa norvegese (a quanto pare superiore a quota 10, con la tolleranza che arriva invece a 1,8), che la stessa FIS ha collaborato con la federsci scandinava e soprattutto con HEAD, il brand che serve i materiali a Mowinckel, per trovare la causa a questa situazione.

Dopo quasi una settimana di indagini, nella serata di venerdì è arrivata dalla casa austriaca la notizia che si è trattato di contaminazione tramite un attrezzo utilizzato per sciolinare; il direttore del reparto racing di HEAD, l'ex polivalente austriaco Rainer Salzgeber, ha parlato così sul tema dopo che è stato confermato come la sciolina stessa non contenesse fluoro. “Siamo sollevati di aver trovato la causa del superamento dei limiti di fluoro e ora abbiamo un'idea migliore su come fare attenzione nella preparazione degli sci – il suo commento al caso - Detto questo, bisogna continuare a lavorare con tutte le parti coinvolte per ottimizzare il sistema di misurazione del fluoro, in modo che nessun atleta venga erroneamente squalificato.

L'importante è che tutte le analisi fatte abbiano chiaramente confermato che non sono state utilizzate scioline contenenti prodotti fluorurati e voglio sottolineare che Ragnhild non è in alcun modo colpevole. Come azienda non permetteremmo mai intenzionalmente una preparazione non autorizzata degli sci rischiando squalifiche”.

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