Da 1 a 100, il regno di Mikaela in 13 stagioni: riviviamo il mito Shiffrin a chiudere una giornata unica

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Da 1 a 100, il regno di Mikaela in 13 stagioni: riviviamo il mito Shiffrin a chiudere una giornata unica

Il 20 dicembre 2012 la prima perla, in slalom nella "sua" Are, poi altri 62 successi nella specialità sino a quello odierno di Sestriere: se ne aggiungono 22 in gigante, 5 in super-g, 4 in discesa, 5 in parallelo e 1 in combinata, 8 anni fa a Crans-Montana. Li riviviamo uno ad uno per celebrare la più grande di sempre.

Da 1 a 100, lei che due anni fa aveva superato Ingemar Stenmark in quel luogo magico, Are.

Dove tutto è cominciato per Mikaela Shiffrin, il 20 dicembre 2012 con la prima vittoria di una ragazzina che, neppure diciottenne, seppur da predestinata mai avrebbe immaginato di arrivare oggi, sulle nevi di Sestriere, ad un traguardo mai neppure avvicinato da alcun altro sciatore nella storia.

Successi in Coppa del Mondo suddivisi tra i 63 in slalom, i 22 in gigante (anche tra le porte larghe è la plurivittoriosa di sempre), 5 in super-g e altrettanti in parallelo, 4 in discesa e 1 in combinata. Il primo, appunto, oltre 12 anni fa sulle nevi svedesi, battendo in quello slalom la padrona di casa Frida Hansdotter e una Tina Maze che aveva “accompagnato” Mikaela già un anno prima sul podio numero 1 (di 155, agganciato proprio oggi Stenmark in questa graduatoria), a Lienz quando la statunitense venne preceduta da due straordinarie campionesse quali la slovena, seconda, e Marlies Schild che trionfò prima di vedere, mano a mano, vedere Shiffrin ereditare il suo trono.

Due settimane dopo Are, la seconda vittoria a Zagabria, poi ancora pochi giorni e il 15 gennaio 2013 è tris a Flachau, un’altra pista che diventerà feudo, prima di chiudere con il poker tra i pali stretti a fine stagione a Lenzerheide, dopo aver però conquistato il primo di quattro titoli mondiali consecutivi in slalom, nella rassegna iridata di Schladming.

L’annata successiva (che porterà all’oro olimpico di Sochi, sempre in slalom) parte con il primo timbro a Levi, poi in serie ad inizio 2014 Bormio e ancora Flachau, per chiudere tra Are, appunto, e ancora Lenzerheide. Dopo 9 timbri in slalom, il primo hurrà in gigante il 25 ottobre 2014 a Soelden, ex-aequo con Anna Fenninger, prima di infilare un’altra sfilza di successi nella sua specialità preferita, conquistando Kuehtai, Zagabria, Maribor, Are e le finali di Méribel, per poi ripartire nel 2015/16 con la doppietta in casa ad Aspen, con distacchi siderali sulle rivali, e fermarsi per l’infortunio sempre in quella località così ricca di significati, Are.

Tornerà vincendo subito a fine febbraio a Crans-Montana, sempre in slalom, chiudendo con Jasna e le finali di St. Moritz.

E si arriva così al 2016/17 della prima di cinque Coppe del Mondo assolute, con undici centri partendo da Levi, Killington e Sestriere, per poi cogliere la tripletta a Semmering con il secondo e terzo gigante in bacheca e ovviamente lo slalom sulla “Panorama”, sino a Maribor e Stoccolma (in parallelo), la combinata di Crans-Montana e la doppietta a Squaw Valley nelle gare tecniche di marzo.

Sempre negli States la ripartenza col successo n° 32 nel “suo” slalom, quello di Killington, ma sei giorni più tardi arriva il primo dei quattro centri in discesa, dominando a Lake Louise, per tornare in Europa e prendersi tutto tra Courchevel (gigante e parallelo), Lienz (slalom), Oslo (altro parallelo), Zagabria e le due gare tecniche di Kranjska Gora, ancora Flachau e poi a marzo in slalom tra Ofterschwang e Are.

Il 2018/19 comincia con Levi e Killington, sempre tra i rapid gates, poi il primo super-g vinto in coppa, in quella Lake Louise che già ama, firmando il bis nella specialità dopo appena 6 giorni in un contesto tecnico all’opposto, quello di St. Moritz dove il giorno successivo vince pure il parallelo.

E’ un inverno da record da 17 vittorie, con doppietta gigante-slalom a Courchevel, poi Semmering e Zagabria tra i pali stretti, e ancora il suo primo gigante sulla Erta di San Vigilio di Marebbe per poi inventarsi pure la perla nel super-g di Cortina, seguito dall’uno-due di Maribor in gigante e slalom, chiudendo tra il parallelo bis a Stoccolma, lo slalom a Spindleruv Mlyn ed entrambe le prove tecniche alle finali di Soldeu.

Levi e Killington, classica abbinata in slalom per cominciare il 2019/2020, poi doppietta a Lienz e discesa+super-g a Bansko, prima che tutto si fermi visto che nel week-end successivo a quello bulgaro, mentre si sta allenando a Folgaria, Mikaela riceve la notizia dell’incidente domestico occorso a papà Jeff, che morirà dopo qualche ora.

Ecco che il 14 dicembre 2020, quando Shiffrin torna a vincere nel gigante di Courchevel, davanti a Brignone (con Bassino che esce a poche porte dall’arrivo quando stava volando anche in quella gara, nella sua stagione magica), il pianto del post gara somiglia molto a quello rivisto oggi a Sestriere. In quell’anno, dove disputa solo gare tecniche, si ripete in slalom tra Flachau e Jasna, ma torna appena vicina ai suoi livelli nel 2021/22, infilando l’opening di Soelden, Killington in slalom, Courchevel in gigante, l’inedito slalom di Schladming e la discesa delle finali, di nuovo nella località dell’Alta Savoia.

La regina del circo bianco è di nuovo tale nel 2022/23, con 14 successi partendo dalla doppietta in slalom a Levi, passando per il super-g a St. Moritz, ancora suo, il nuovo tris a Semmering, lo slalom di Zagabria e la striscia in gigante che continua a Kranjska e nei due appuntamenti di San Vigilio di Marebbe (poi vincerà pure la gara iridata), con slalom a Spindleruv Mlyn, le due gare tecniche di Are (con il sorpasso a Stenmark, l’87° successo arriva l’11 marzo 2023 in slalom) e il gigante di Soldeu alle finali per chiudere.

Nel 2023/24, l’infortunio di Cortina le costerà la probabilissima sesta CdM, nel frattempo erano arrivati gli slalom di Levi e Killington, la discesa a St. Moritz davanti alle azzurre, gigante e slalom a Lienz, la classica di Flachau e ancora, sempre tra i pali stretti, Jasna e (dopo il ritorno post infortunio) Are e Saalbach.

Infine, i tre centri di questo inverno, tutti in slalom tra Levi, Gurgl e, dopo una sola gara di rodaggio nella sua specialità preferita (due se consideriamo quella mondiale di Saalbach), Sestriere per la centesima della leggenda.

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