Modena, Skipass giornata di grande emozione ieri, Deborah Compagnoni la più grande campionessa italiana di sci alpino di sempre, è ufficialmente entrata nella ristretta cerchia degli atleti della Hall of Fame della FISI.
Lunedì 31 Ottobre 2016
Sedici vittorie in Coppa del Mondo, una Coppa di Specialità in Slalom Gigante nel 1997, 3 medaglie d’oro, in altrettante edizioni ai Giochi Olimpici Invernali, prima atleta ad aver raggiunto questo traguardo, oltre ad un argento in slalom a Nagano 1998 e 3 medaglie d’oro ai Campionati del Mondo.
Deborah è sopratutto la tenacia, la forza di rialzarsi dopo i terribili infortuni che le hanno condizionato pesantemente in negativo la carriera.
18 febbraio 1992 Meribel, Olimpiadi di Albertville, la valtellinese conquista annichilendo le avversarie la medaglia d’oro in Super G, infliggendo 1’44” di ritardo alla padrona di casa Carole Merle; il giorno dopo, quando molti prospettavano il bis in slalom gigante, cadde lacerandosi i legamenti crociati del ginocchio destro, dando così l’addio ai sogni di gloria
Questo è stato l’infortunio più noto, che ha subito Deborah in carriera, ma il più grave, la rottura dei legamenti crociati del ginocchio, le occorse appena diciottenne nel 1988 a Zinal, in discesa libera in Coppa Europa, che la costrinse ad una doppia operazione per ritrovare la piena funzionalità dell’arto.
La Compagnoni è stata importante in Italia perché rivitalizzò l’intero settore femminile, dando stimolo a tante ragazze ad intraprendere una carriera ricca di insidie.
Una raggiante Deborah ha così commentato il premio consegnatole ieri: "E' un grande onore ricevere questo riconoscimento. Ringrazio la Federazione e il Presidente Roda, ho avuto la fortuna di praticare lo sport dei miei sogni che mi ha regalato grandi successi e giornate indimenticabili".
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