Facciamo le carte alla Coppa del Mondo femminile: Shiffrin il riferimento, tre azzurre almeno per il podio

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Sci Alpinocoppa del mondo 2021/22

Facciamo le carte alla Coppa del Mondo femminile: Shiffrin il riferimento, tre azzurre almeno per il podio

Ad una settimana dal gigante inaugurale di Soelden, vediamo specialità per specialità le possibili favorite. Tornano Nicol Delago e Anna Swenn-Larsson, tante incognite nella velocità e una battaglia furibonda per la generale con almeno 6 grandi in ballo. Bassino, Brignone e Goggia ci saranno, eccome, specialmente con il nuovo calendario.

Sette giorni al Rettenbach, per il primo grande scontro della stagione 2021/22, per una Coppa del Mondo che riparte come da tradizione dal ghiacciaio di Soelden che si dipinse d'azzurro 12 mesi fa, quando Marta Bassino vinse davanti ad una rimontante Federica Brignone.

Cogliamo quindi l'occasione per fare le carte al massimo circuito femminile (domani toccherà ai maschietti), partendo dall'importante novità relativa al calendario rivoluzione lanciato dalla FIS, che ha parificato le discipline tecniche e quelle veloci, proponendo 9 gare per ogni specialità oltre al parallelo di Lech/Zuers. Va detto che, considerando la capacità delle “grandi” di essere polivalenti nel vero senso della parola, le differenze rispetto al passato saranno probabilmente minori rispetto ai colleghi uomini, ma la variazione è comunque importante se pensiamo che, nell'annata 2020/21 (anche se la cancellazione delle due gare veloci di Lenzerheide ha fatto la differenza), si sono disputate 7 discese, 6 super-g, 8 giganti, 9 slalom e 1 parallelo.

L'ultima stagione “normale”, ovvero pre Covid, è quella 2018/19 e vide Mikaela Shiffrin dominare in lungo e in largo, con quasi 900 punti di margine sulla seconda classificata, Petra Vlhova, nell'arco di 35 gare: in quel caso andarono in scena 8 discese, 6 super-g, 8 giganti, 12 prove tra slalom e parallelo, oltre ad una combinata. In sostanza, ci saranno tre gare tecniche in meno e tre veloci in più: non poco.

Considerata la sua eccezionale qualità sulle quattro discipline, una preparazione finalmente di nuovo completa e l'annuncio che sarà di nuovo al cancelletto delle gare veloci (centellinandone come in passato), che hanno contribuito al tris consecutivo di coppe dal 2017 al 2019, Mikaela Shiffrin risulta chiaramente il punto di riferimento per tutte.

E sono proprio le prime dieci atlete della classifica generale 2020/21 le stesse contendenti alla prossima sfera di cristallo, al netto di clamorose sorprese: tra queste, almeno tre italiane in lotta per il podio finale, e forse non solo, considerato che da Marta Bassino a Federica Brignone (che faranno anche qualche slalom), così come la stessa Sofia Goggia, l'equilibrio del nuovo calendario aiuta visto che dal gigante alla discesa possono arrivare tanti punti. La cuneese e la valdostana hanno concluso rispettivamente al 6° e al 7° posto nella passata stagione, con Goggia nona dopo che era stata in piena corsa, sino all'infortunio di Garmisch, per la possibile top 3.

Le prime cinque furono Vlhova, Gut-Behrami, Gisin, Shiffrin e Liensberger, mentre davanti e dietro a Sofia hanno concluso altre due svizzere, Corinne Suter (8^) e Wendy Holdener (10^). Analizzando le singole situazioni, proprio le due elvetiche del Canton Svitto hanno rimediato infortuni che le costringeranno al forfait a Soelden (la velocista con una contusione ossea dopo una caduta in super-g, la slalomgigantista con doppia frattura allo scafoide) e condizioneranno comunque l'avvicinamento ai primi obiettivi, ovvero le gare veloci di Lake Louise per Corinne e gli slalom di Levi per Wendy.

Difficile pensare, al di là del problema fisico arrivato in un momento tutt'altro che ideale, che possano davvero lottare con le altre otto protagoniste che indichiamo per la generale. Di Shiffrin e delle tre azzurre abbiamo detto, Vlhova e Gut-Behrami non hanno bisogno di molte presentazioni considerato quanto combinato nella scorsa annata, giocandosi la coppa sino alle finali di Lenzerheide, anche se un grande obiettivo per entrambe sarà il tentativo di conquistare il primo oro olimpico della carriera a Pechino 2022, mentre Gisin e Liensberger avranno uno svantaggio differente.

Michelle, reduce dall'anno più bello della carriera e cresciuto esponenzialmente soprattutto in slalom e in gigante, ha avuto a che fare con una forma di mononucleosi da fine giugno; il recupero è stato abbastanza rapido, ma in un caso come il suo bisognerà continuare a monitorare la situazione e di allenamento l'olimpionica di combinata ne ha perso parecchio. L'austriaca, invece, si è preparata molto bene e ha la fiducia totale derivante da una spaventosa seconda parte della stagione 2020/21, ma può giocarsi le sue carte solo tra slalom (dove attualmente è la numero 1) e gigante, specialità che al di là del bronzo mondiale la vede ancora parecchio indietro nelle gerarchie rispetto a tante rivali.

 

DISCESA CON ESTER E...

 

Il podio finale dell'ultima Coppa del Mondo di discesa ha rispecchiato oggettivamente i valori in campo, con Sofia Goggia dominante con 4 vittorie in 5 gare (con il 2° posto nell'apertura in Val d'Isère) prima dell'infortunio, precedendo Corinne Suter, che aveva conquistato la sfera di cristallo della disciplina regina l'anno precedente, e Lara Gut-behrami.

Le due elvetiche, ricordando sempre il guaio fisico accusato da Suter, saranno certamente ancora le prime avversarie della bergamasca, ma c'è uno spauracchio che si chiama Ester Ledecka (che utilizza gli stessi materiali di Sofia, fattore da non sottovalutare), capace letteralmente di tutto e convinta di potersela giocare anche nell'arco di un'intera stagione.

La ceca è ormai competitiva su ogni tipo di tracciato, discorso che vale solo parzialmente per Breezy Johnson, cresciuta tantissimo con i podi della passata stagione ma ancora mai vincente in coppa. E' comunque la statunitense a completare la cinquina di favorite, poi bisognerà fare attenzione ad un'altra specialista della scorrevolezza come la tedesca Kira Weidle, argento mondiale a Cortina, e in casa Italia c'è un'autentica mina vagante per tutte quante. Laura Pirovano, infatti, è definitivamente esplosa sfiorando più volte il primo podio in CdM: sembra davvero essere solo questione di tempo, ma costantemente in lotta là davanti dovrà esserci anche Elena Curtoni e, con qualche inserimento nelle discese più tecniche da parte di Brignone e Bassino (pensiamo a Garmisch-Partenkirchen e soprattutto a Crans-Montana), c'è tanta curiosità attorno al rientro di Nicol Delago.

La gardenese, che di podi in coppa già ne sa qualcosa, prima che tutto si fermasse con il grave infortunio di oltre 10 mesi fa a Solda, ha dovuto saltare l'intera scorsa annata e a Lake Louise, dove ha già sfiorato la vittoria addirittura in super-g, ripartirà il suo grande viaggio nel circuito.

 

SUPER-G... AZZURRO!

 

E' la disciplina nella quale le tre stelle azzurre (ma c'è tanto altro in casa Italia, con le stesse Curtoni e Pirovano, ma pure Marsaglia e Delago) possono realmente fare la differenza in ottica classifica generale, sfruttando anche il calendario “ingrassato” che valorizza finalmente uno spettacolo come il super-g. Brignone, Bassino e Goggia si giocheranno tranquillamente la coppa di specialità, per la quale però la prima favorita non può che essere Lara Gut-behrami, spaziale nel 2020/21 con quattro vittorie in fila che diventano cinquina con la perla mondiale di Cortina. L'ultimo in coppa, però, l'ha conquistato Federica Brignone in Val di Fassa...

Tornerà Shiffrin e ci sarà da divertirsi, considerando che ogni volta la statunitense si è giocata il podio come minimo nei super-g tra coppa e mondiali, un gradino se non due più sotto ecco Tamara Tippler, comunque quarta nell'ultima classifica di specialità, Corinne Suter, una Petra Vlhova che verosimilmente penserà maggiormente alle discipline tecniche con il nuovo corso targato Mauro Pini, e poi tanto spazio di inserimento (pensiamo a Gagnon, ma anche a varie austriache rientranti di cui parliamo più avanti).

 

UNA GUERRA... GIGANTE

 

Ormai è chiaro da qualche stagione, il gigante è la disciplina che offre il livello più alto con 6-7 atlete di profilo elevatissimo, ma anche alle loro spalle non si scherza. Andiamo con ordine, ripartendo dalla base del 2020/21: Marta Bassino ha vinto 4 gare e la sua prima sfera di cristallo, ha trionfato a Soelden 12 mesi fa e avrà tutti gli occhi addosso.

Pochi dubbi sul fatto che la cuneese si confermerà, considerata la sua crescita graduale anno dopo anno, ma le rivali saranno tante e forti. Lara Gut-behrami è la campionessa del mondo in carica, anche se non vince in coppa da 5 anni (proprio a Soelden, nel 2016, quando dominò davanti a Shiffrin e la stessa Bassino). Tessa Worley sembra aver sistemato le problematiche fisiche, ama il Rettenbach e può partire fortissimo, lei che ad inizio 2021 ha trionfato a Kronplatz.

Le due che fanno paura forse più di tutte, però, sono Mikaela Shiffrin e Alice Robinson, che si giocarono (divise da 6 centesimi a favore della neozelandese) il successo a Soelden nel 2019. La statunitense diede forfait un anno fa, ora è un'altra storia e sarà lì sin dalla prima gara, mentre la classe 2001 di Queenstown ha sfiorato il podio mondiale, a Jasna ha chiuso seconda per un soffio e poi ha battuto tutte a Lenzerheide. Se saprà gestire le sue enormi potenzialità, che ha ritrovato pienamente nel finale della scorsa stagione, sarà forse la prima favorita in parecchie gare.

E poi Brignone, capace di tutto in quella che rimane la sua disciplina principe, e il duo Gisin-Vlhova per completare una top 8 spaziale. Dietro di loro? Liensberger e Hrovat sono chiamate al salto di qualità, con l'austriaca che deve aggiungere una seconda specialità forte e la slovena che si è affidata a Livio Magoni per esplodere davvero, dopo essere tornata sul podio proprio nell'ultima gara di Lenzerheide. E poi Hector, seconda a Courchevel 2020 prima di calare, la rivelazione Siebenhofer (addirittura più competitiva in gigante che nelle specialità veloci negli ultimi tempi) e una Sofia Goggia rientrata nelle 15, già sesta a Soelden 2020 e pur sempre da podio tra le porte larghe tra il 2016/17 e l'anno olimpico successivo. Sì, vedere la bergamasca da top 5 se non di più in alcune gare è tutt'altro che utopia, nonostante l'enorme concorrenza.

 

SLALOM PER TRE E...

 

Veniamo allo slalom, dove tre regine comandano su tutte, ma in casa Svizzera c'è la voglia di giocarsela ad ogni appuntamento con Michelle Gisin e Wendy Holdener.

Davanti a loro, però, ci sono indiscutibilmente Katharina Liensberger, Petra Vlhova e Mikaela Shiffrin. Le citiamo in quest'ordine, lo stesso della gara mondiale e della coppa di specialità a posizioni invertite tra la slovacca e la statunitense. L'austriaca ha fatto paura nel 2020/21, non ha sbagliato una singola manche e ha cominciato a vincere, da Cortina agli ultimi slalom di coppa tra Are e Lenzerheide.

A detta delle sue stesse rivali e di tanti tecnici, ora è lei che va studiata anche da parte del fenomeno totale della disciplina, la 26enne di Eagle che di slalom in CdM ne ha vinti 45...

Shiffrin proverà quindi a riprendersi il trono, Vlhova dovrà costruire proprio tra i rapid gates il possibile bis nella generale, ma non dimentichiamoci che tornerà, dopo un anno perso tra Covid e infortuni, una grande atleta come Anna Swenn-Larsson. La svedese, argento mondiale ad Are 2019 e più volte ad un passo dal primo successo in Coppa del Mondo, parte almeno alla pari del duo elvetico Gisin-Holdener e ben davanti ad atlete come Mair, Duerr e Lysdahl. C'è spazio in zona top ten anche per un po' di azzurro? Sì, con Martina Peterlini nuova “capitana” dopo il ritiro di Irene Curtoni, ma anche qualche incognita legata al pieno recupero nell'immediato di Rossetti e Della Mea, reduci entrambe dalla rottura del crociato. Alla giovanissima iridata jr Sophie Mathiou bisognerà tempo, in parte vale un discorso simile per Gulli e Viviani, che di gare di coppa ne hanno disputate ancora poche.

 

SORPRESE E RITORNI

 

Andreja Slokar, Nina O'Brien, Paula Moltzan, Maryna Gasienica-Daniel, i primi quattro nomi che vengono in mente tra slalom e gigante di atlete emergenti che già ci hanno fatto vedere cose importanti nell'annata 2020/21 e sono chiamate a ripetersi a livelli ancora più alti. E' soprattutto la martoriata Austria che chiede alla prossima stagione di ritrovare tante atlete importanti, da Cornelia Huetter a Stephanie Venier, Nicole Schmidhofer e Nina Ortlieb nella velocità, alla stessa Stephanie Brunner, a Franziska Gritsch (che si è rotta l'avambraccio sinistro lo scorso mese di agosto) e Katharina Truppe tra gigante e slalom.

Casa Norvegia, invece, dovrà pazientare parecchio per ritrovare Kajsa Vickhoff Lie, reduce dal tremendo infortunio di fine febbraio in Val di Fassa, e ancora attende la miglior Ragnhild Mowinckel, dopo l'incredibile serie di guai fisici che la vice campionessa olimpica in carica di discesa e gigante ha patito tra il 2018 e il 2019.

Ilka Stuhec potrà farci vedere di nuovo qualcosa di grande? Non lo escludiamo, come necessita di stare bene con continuità sul piano fisico per rendere al meglio, un talento della velocità come Christine Scheyer. E poi ancora le stesse aquilotte Ricarda Haaser e Mirjam Puchner, come Haehlen, Flury e Nufer in casa Swiss-Ski, ma la lista sarebbe molto lunga...

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