Goggia e il ritorno al gigante: venerdì sarà ad Are. "Nella prossima stagione 3 specialità. E voglio i Mondiali del 2027"

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Goggia e il ritorno al gigante: venerdì sarà ad Are. "Nella prossima stagione 3 specialità. E voglio i Mondiali del 2027"

Il sogno della Coppa del Mondo generale (anche se non ne parla apertamente), ma soprattutto il supporto che il lavoro sulla "disciplina madre" le dà anche per la velocità, dietro alla decisione di continuare ad insistere sul gigante per il futuro. La bergamasca farà le ultime due gare tra le porte larghe, poi nel 2023/24...

Sofia Goggia è salita sul podio della classifica generale di Coppa del Mondo solo nella stagione 2016/17, pur arrivando alla vittoria (le prime due della carriera) al termine di quell'annata, con la doppietta nelle sfide di velocità a Jeongseon.

Certo, a quasi 450 pt da Mikaela Shiffrin che conquistò la prima delle sue cinque sfere di cristallo, ma sfiorando quota 1200 quando ancora il gigante era prioritario nel percorso della campionessa bergamasca. Ebbene, il tema delle tre specialità è tornato d'attualità poche ore dopo aver conquistato ufficialmente la quarta coppa di discesa, sabato a Kvitfjell.

Sofia, infatti, ha deciso di tornare in gara anche tra le porte larghe, disputando venerdì prossimo la prova di Are, prima di tuffarsi anche nel gigante delle finali di Soldeu, avendone la possibilità grazie ai punti della WCSL generale. Il progetto è quello di disputare con costanza tutte le sfide dalla discesa alla “disciplina madre”, perchè anche se non lo ammetterà mai apertamente, il sogno della CdM generale esiste ancora, a 30 anni, per colei che sta dominando la velocità da anni.

E' chiaro, con Shiffrin in pista le speranze sono ridotte al lumicino, ma escludendo la fuoriclasse statunitense (che pare avere tutte le intenzioni di andare avanti sino a Milano Cortina 2026), anche quest'anno pur tra mille problemi, Goggia è poco più di 200 pt dietro alla seconda della graduatoria, Lara Gut-Behrami, con Sofia attualmente quinta con 800 pt tondi.

Inoltre, il gigante è fondamentale, stando alle parole espresse dall'azzurra proprio sabato nella diretta con i media nel pomeriggio post discesa norvegese, per avere maggiore stabilità pure tra discesa e super-g. E l'abbiamo visto nei due super-g di Kvitfjell, dove è tornata ad un livello decisamente importante anche in termini di sicurezza. Oggi il viaggio verso Are, per disputare un gigante che le manca da Sestriere, quando non riuscì a qualificarsi per la 2^ manche (avrebbe fatto anche Semmering, ma c'è stata nel mezzo la frattura alla mano rimediata a Sankt Moritz, ndr): “Non ho potuto lavorare come avrei voluto sul gigante e sul super-g – le parole della bergamasca – Sicuramente vedo le tre specialità nel mio futuro, ho intrapreso un percorso tecnico (col nuovo coach Luca Agazzi) che ha dato i suoi frutti, ad inizio stagione ho sciato bene e ho tenuto sul piano fisico, poi è arrivata la frattura alla mano e i problemi alle ginocchia soliti, a gennaio.

Questo ha influito sulla costanza di rendimento e sul lavoro in generale, mi sono trovata a dover cambiare assetto sullo sci perchè non riuscivo a tenere il bastoncino in mano. Mi sentivo strana, non sono riuscita a continuare su quella strada e mi è mancato fare le curve di gigante. So che posso essere anche una grande supergigantista, nella mia carriera ho sciato poco se ci pensiamo, a causa degli infortuni, ma continueremo a martellare e vorrei arrivare ai Mondiali di Crans-Montana 2027, non solo a Milano Cortina”.

Un anno dopo i Giochi Olimpici in casa, ai quali Sofia punta dichiaratamente da tempo (ovvero dall'assegnazione di quasi 4 anni fa), ci sarà infatti una nuova chance, dopo Saalbach 2025, per cercare quel titolo iridato che ancora le manca. E sulle nevi del Mont Lachaux, dove ha vinto quattro volte in discesa, quale occasione migliore?

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