Goggia in esclusiva a Eurosport: "Quella caduta prima del super-g olimpico. Ora vorrei un quadriennio... tranquillo"

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Sci Alpinol'intervista

Goggia in esclusiva a Eurosport: "Quella caduta prima del super-g olimpico. Ora vorrei un quadriennio... tranquillo"

Sofia si è raccontata nell'intervista concessa a Dario Puppo e Massimiliano Ambesi: "La pista di Yanqing mi ha aiutata molto, ma non sapevo come fare sino alla prima prova. Nei miei incidenti non c'è mai nulla di normale, ma voglio stabilità verso la prossima stagione".

Un'intervista in esclusiva, negli studi di Discovery-Eurosport, letteralmente a cuore aperto davanti a due giornalisti come Dario Puppo e Massimiliano Ambesi (intervista completa disponibile sul sito di Eurosport e, nei prossimi giorni, anche nella programmazione sui canali lineari della tv europea).

Sofia Goggia ha ripercorso la sua ultima, unica, dolente e al tempo stesso stupenda stagione sugli sci più veloci della Valanga Rosa: dalle 6 vittorie in Coppa del Mondo nella prima parte dell'annata, con il dominio a Lake Louise dove ha firmato una tripletta storica, sino all'infortunio di Cortina e all'argento prodigioso nella discesa olimpica dei Giochi di Pechino 2022, concludendo il tutto con la conquista della terza sfera di cristallo nella disciplina a lei più cara. “E' stato l'anno più strano della mia carriera, in cui ho raggiunto i miei picchi in ogni senso, dall'alto verso il basso – racconta la fuoriclasse bergamasca - Ciò che ho vissuto a fine gennaio è stato un incubo, ma l'affetto dimostrato dagli italiani mi ha reso molto fiera, perché significa che hai lasciato un segno oltre ai risultati”.

Sono stati 23 i giorni che l'hanno divisa dall'infortunio nel super-g di Cortina alla discesa olimpica: “Paradossalmente, non sarebbe stato strano se mi fossi schiantata di sabato, quando sono scesa come una scellerata in discesa (sua ultima vittoria stagionale, ndr). Nel super-g invece non c'è una curva in cui abbia rischiato qualcosa: faccio fatica a rivedere questa caduta, non me la so spiegare. Il mio allenatore dice che potrebbe essere una mancanza di concentrazione, altri che sia un problema di gestione. Io credo di avere un fisico molto forte, che tende a nascondere le carenze tecniche che ogni tanto vengono fuori.

In Cina sono andata in affanno. Sulla pista c'era un po' di ghiaccio, di lastra. Ho voluto sciare fin dal primo giorno, ma ho tirato un po' la corda e forse non mi sono gestita così bene. Il giorno prima del super-g sono scivolata alla terza porta con la stessa dinamica di Cortina e ho impattato nelle reti. Male ovunque. Mi sono alzata con la gamba che tremava e ho detto a Rulfi: “Ma io come cacchio faccio?”. Grazie ai dottori e al lavoro, ero già concentrata sulla discesa, ma per quella caduta ho pensato che il destino mi stesse dando dei segnali per fermarmi, prima che succedesse qualcosa di anche peggiore.

Quello che mi ha fatto fare un clic clamoroso è stato il giorno della prima prova di discesa. Quando sono andata in ricognizione e sono entrata in casetta, ho visto i cinque cerchi con la scritta Beijing 2022 e mi sono detta: “Il mio posto è qui, ci sono anch'io”. Da lì mi è scattato qualcosa d'incredibile: il tracciato era liscio, non c'erano tante curve sul piede sinistro, non era una discesa che richiedeva molta intensità. Mi è bastato stare in equilibrio e spingere dove potevo. La pista mi ha aiutato tanto, con una neve anche abbastanza facile. In gara, quando ho visto il verde sono stata molto contenta, ma sapevo che solo quattro decimi (il margine su Nadia Delago, al comando in quel momento) probabilmente non sarebbero bastati”.

Tempo di bilanci? Sì, ma “alla Goggia”, preparando un futuro migliore: “Io non credo alla sfortuna, ma penso che niente capiti mai per caso. E quando mi succedono certe cose mi dico, come Balotelli, Why always me? Se c'è una ragazza a cui capitano cose incredibili, quella sono io. Non c'è mai nulla di normale. Anche l'incidente in macchina (nell'aprile 2019 a Sestriere): non è che vado a fare un “semplice” tamponamento, ma cado giù da una scarpata e atterro sul tetto di un pulmino! Capitano tutte a me”.

Sofia, però, già pensa a “mettere assieme i pezzi” per la prossima stagione, magari per giocarsi anche quella Coppa del Mondo che, sino al famoso infortunio al ginocchio sinistro del 23 gennaio, era diventato un obiettivo reale. “Sto cercando di impostare la stagione e questo quadriennio olimpico in arrivo per dare una stabilità ad ogni aspetto. Non posso spoilerare nulla, è un “work in progress”, ma cercherò di colmare tutte le mie lacune - personali, emotive, tecniche, fisiche - per essere una persona e un'atleta migliore e finire una stagione senza patemi, da persona normale. Visto che il carico emotivo che ho avuto quest'anno mi ha davvero sfinito”.

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