Il giorno dopo la scomparsa di Margot è il momento del dolore e degli interrogativi: la sua storia e un sogno infranto

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Il giorno dopo la scomparsa di Margot è il momento del dolore e degli interrogativi: la sua storia e un sogno infranto

Dalle federazioni ai club, dagli sciatori agli stessi appassionati, è davvero durissima accettare quanto accaduto giovedì alla 18enne francese sulle nevi di Val d'Isère, all'interno dell'evento di casa Red Bull per un incidente che ci ha portato via Margot Simond, sei mesi dopo Matilde Lorenzi e a poche settimane dalla morte di Marco Degli Uomini. Il messaggio di Clément Noel, che ha creato dallo scorso anno un appuntamento (ovviamente annullato) che doveva essere solo di festa.

Il giorno dopo la scomparsa di Margot Simond è quello del dolore di tutta la comunità dello sci, ma anche degli interrogativi che gli stessi appassionati si pongono (e sono stati tantissimi i messaggi che abbiamo ricevuto anche sulle nostre pagine social in merito, visto lo shock che ha portato questa tragedia) in seguito ad un nuovo incidente mortale sugli sci.

La Procura di Albertville farà il suo lavoro, come ha già annunciato ieri dopo la notizia del decesso della classe 2007 transalpina, per completare le indagini e valutare eventuali responsabilità: la caduta fatale a Margot è avvenuta nel corso di uno degli allenamenti sulle nevi di Val d’Isère, all’interno del “Red Bull Alpine Park”, l’evento di spettacolo e divertimento giunto alla 2^ edizione, chiaramente annullata, che coinvolge tanti sciatori pro e i migliori Under 21 francesi, tra i quali era attesa anche la povera Simond, che aveva appena vinto il titolo nazionale juniores di slalom.

Il pensiero non può che tornare a Matilde Lorenzi e Marco Degli Uomini, giovanissime vittime di una stagione maledetta che la diciottenne originaria della regione di Chambery aveva concluso a livello agonistico appena 10 giorni fa con le gare FIS di Avoriaz.

Da quattro anni facente parte del Club des Sports di Les Saisies, Margot aveva debuttato questo inverno in Coppa Europa e, oltre alla gioia del titolo francese tra i pali stretti, lei che era decisamente una polivalente impegnata anche nella velocità, a Tarvisio aveva vissuto il suo primo campionato del mondo di categoria. Si trovava a Val d’Isère solo per divertirsi a fianco dei suoi idoli, da Noel a Vinatzer, da Yule a Rossetti, da Muffat-Jeandet a Emma Aicher.

Il campione olimpico di slalom, che assieme al suo partner Red Bull ha creato questo evento nel 2024, ha affidato questa mattina ai social il suo messaggio di grande dolore per quanto accaduto, dicendosi “scioccato e profondamente triste per la morte di una talentuosa sciatrice come Margot in seguito al tragico incidente di ieri. Tutti i miei pensieri vanno alla sua famiglia e agli amici”.

Dagli sciatori più giovani a tanti big, dalle federazioni agli sci club, i messaggi di cordoglio sono tantissimi. La Federazione Internazionale, che in primis deve tracciare le linee guida sul tema sicurezza, ha rilasciato un comunicato che parla di “aver appreso con grande tristezza della tragica scomparsa di Margot Simond, giovane promettente atleta del Club des Sports des Saisies.

I nostri pensieri vanno alla Federazione Francese, al Comitato Sci Savoia e al suo club, a tutta la comunità sciistica profondamente colpita dalla perdita di Margot. La FIS esprime le sue sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi cari e offre il pieno sostegno in questo momento incredibilmente difficile”.

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