La gioia di Sofia per il ritorno sugli sci. Ecco Goggia dallo Stelvio: "Adattamento fondamentale prima dell'Argentina"

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Enrico Pozzi

Sci Alpinol'intervista

La gioia di Sofia per il ritorno sugli sci. Ecco Goggia dallo Stelvio: "Adattamento fondamentale prima dell'Argentina"

Il secondo blocco di lavoro in ghiacciaio raccontato dalla stessa campionessa bergamasca, che ha cominciato ad allenarsi tra i pali. "L'osso ha ancora bisogno di consolidarsi al 100% dopo la frattura, ma la tenuta è già ottima".

Non c'erano in palio medaglie olimpiche o mondiali, ma rivedere Sofia Goggia in azione sul ghiacciaio dello Stelvio, sorridente a cinque mesi dalla frattura del pilone tibiale della gamba destra sofferta in allenamento ad inizio febbraio (sulla pista “Casola nera” di Ponte di Legno), ha un sapore speciale.

Dopo una prima uscita in pista a metà giugno, sempre sulle nevi del luogo di riferimento per le sessioni estive, la campionessa olimpica e il suo staff sono tornati in quota da giovedì scorso per un altro blocco di lavoro, questa volta utilizzando già i pali e le risposte del fisico e del morale sono quelle che la bergamasca si augurava. “Dopo l'infortunio, gli ortopedici mi avevano indicato sei mesi per il ritorno sugli sci, ma sono riuscita ad accelerare un po' i tempi: la prima sciata è arrivata a quattro mesi e dieci giorni, e ora siamo a cinque mesi esatti - ha spiegato Goggia nell'intervista realizzata da Bormio Press Office – Mi sento molto bene, sempre meglio. Chiaramente l'osso ha bisogno ancora di tempo per consolidarsi al 100%, ma la tenuta è già ottima.

Per questo è stato ideale venire in ghiacciaio, già adesso, e capire gli adattamenti da fare allo scarpone in vista del blocco di allenamento in Argentina”.

Per Sofia le piste dello Stelvio, che in questi giorni hanno ospitato anche gli allenamenti dei compagni di squadra Alex Vinatzer, Christof Innerhofer e Tommaso Sala, non sono certo una novità: “Frequento lo Stelvio da quando ero piccolissima, ricordo i primi ritiri estivi da bambina con lo sci club. Essere qui, su queste piste, per me è come tornare a casa”.

Il recupero fisico sta procedendo nel migliore dei modi, ma l'esperienza dei tanti infortuni che ne hanno punteggiato la carriera invitano la stella azzurra alla necessaria prudenza: “Con il mio staff ho condiviso una macroprogrammazione in avvicinamento alla prossima Coppa del Mondo, ma sappiamo di dover conservare un approccio aperto, e che potranno esserci cambiamenti in base al mio stato di salute e alla mia condizione fisica. Un progetto c'è, ma saremo pronti ad adattarci ad ogni evenienza”.

L'annata alle porte, con il primo impegno ufficiale in programma il 26 ottobre a Soelden con il gigante inaugurale del Rettenbach, metterà in palio anche i titoli mondiali nel mese di febbraio 2025, sulle nevi di Saalbach. Dodici mesi più avanti, le Olimpiadi di Milano Cortina rappresentano l'orizzonte naturale delle ambizioni di tutti gli atleti del circo bianco, e proprio a Bormio verranno incoronati i nuovi campioni a cinque cerchi dello sci alpino maschile e dello scialpinismo, mentre le ragazze gareggeranno a Cortina.

“Devo vivere una giornata alla volta, è un percorso ancora tutto da costruire – ha risposto Sofia in merito al progetto olimpico - Cerco di non pensare a febbraio, figuriamoci oltre. C'è davanti un'estate di grande lavoro dal punto di vista fisico, per riportare la forza nel piede al 100%, e poi una progressione da fare sugli sci in vista della prima gara di stagione: devo concentrarmi su questo, e non permettere alla mia testa di correre più avanti nel tempo”.

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